Per investire oggi serve prudenza: c’è rischio recessione

Per investire oggi servono cautela e prudenza. A consigliarlo è stato Ken Orchard, gestore obbligazionario, T. Rowe Price, secondo il quale l’attuale fase dei mercati impone di agire con maggiore cautela rispetto al passato.

Questo suggerimento nasce da una consapevolezza ben precisa che l’analista ha messo giustamente in risalto nel suo report: la possibilità che la situazione evolga verso una recessione è diventata più preoccupante rispetto al passato. Secondo Orchard la situazione dei mercati oggi non è chiara ed è per questo motivo che è consigliabile assumere un a posizionamento più difensivo nei propri portafogli. Partendo da tale presupposto, l’esperto ritiene che sia più giusto agire rapidamente piuttosto che attendere le prime decise variazioni di prezzo degli asset.

L’impressione, ha proseguito il gestore, è che le news positive siano state già tutte scontate. Oggi tutti danno quindi per scontato il taglio dei tassi di riferimento da parte di FED e altre banche centrali come pure è noto che il governo cinese introdurrà altre misure di stimolo all’economia per tutelarsi dai dazi Usa. In pratica, essendo tutto noto, prevedibile e già scontato nei prezzi, diventa difficile capire da dove potrebbero arrivare le sorprese.

Una serie di market mover Usa potrebbero però essere fonte di preoccupazione. L’indice PMI ha segnato un leggero rallentamento e i dati regionali di giugno non sono stati brillanti. In particolare il dato mensile sul numero degli occupati nel settore privato, ha registrato una flessione attestandosi a quota 151.000 contro i 223.000 del 2018. Lo stesso aumento delle richieste iniziali di sussidi di disoccupazione potrebbe essere il segnale su una possibile imminente recessione.

Anche le indicazioni in arrivo dall’obbligazionario non sono positive con i Treasury USA che sono rimbalzati mentre la curva dei rendimenti è rimasta invertita. I future sul cambio Euro Dollaro scontano una media tagli dei tassi per 100 punti base nel prossimo anno. La Federal Reserve procederà con un abbassamento del costo del denaro di 100 punti base in caso di recessione. Si può quindi affermare che i mercati dei tassi di interesse ritengano molto probabile un’evoluzione in tal senso.

Alla luce di tali elementi la domanda è obbligatoria: meglio puntare sui Treasury o sulle azioni? Dinanzi a questo interrogativo Ken Orchard non ha dubbi: meglio i Treasury.

In generale, l’attuale contesto sembra essere molto simile alle iniziali delle recessioni del 2001 e del 2007. E’ a causa di queste analogie che è necessario evitare di farsi trovare impreparati da un adeguamento di prezzo rapido mentre diventa indispensabile adottare un posizionamento più difensivo nei proprio portafogli.

Secondo il gestore sono in tanti a sperare che il taglio dei tassi FED e lo stesso QE della BCE possano essere sufficienti per sostenere il mercato e l’economia. Tuttavia Orchard ritiene che anche questo aspetto sia tipico in vista di una recessione. Andando indietro nel passato, infatti, già nell’autunno del 2007, si era verificato un rally di 65 punti base degli spread high yield nel mese precedente al primo taglio dei tassi di riferimento da parte della FED che poi era stato seguito da un ampliamento di 200 punti base nelle successive 5 settimane. Insomma questo è il tipo di inversione da cui farsi cogliere impreparati.

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