L’Agenzia Internazionale per Energia (IEA) ha pubblicato un rapporto in cui di affronta il problema della domanda di petrolio. Lo studio può aiutare tutti gli investitori che in questi mesi continuano a chiedersi quando crescerà la domanda di petrolio a dare una risposta ai loro dubbio.
Un interrogativo simile non è fine a se stesso. Chiedersi quando la domanda di greggio tornerà a salire significa infatti avere un elemento concreto per tracciare le previsioni sul possibile andamento del petrolio per il prossimo anno.
La domanda, quindi, è un elemento essenziale per capire come investire sull’oil. A tal riguardo, ricordo che per speculare sull’andamento della quotazione petrolio, il metodo più semplice è il CFD Trading. Tra l’altro scegliendo broker autorizzati come ad esempio eToro (leggi qui la recensione completa) avrai subito la demo gratuita da 100 mila euro per fare pratica.
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Domanda petrolio 2021: le ultime previsioni
In tanti ritengono che con l’arrivo del vaccino contro il covid19, la domanda di petrolio sia destinata rapidamente a crescere. La realtà è però decisamente diversa e infatti il report dell’IEA mette in guardia dai rischi derivanti da un approccio simile. Secondo l’Agenzia è certo che l’arrivo del vaccino non determinerà alcuna inversione del crollo della domanda globale di petrolio.
Ecco cosa affermano gli analisti nella loro analisi: dietro la crescita del valore del petrolio c’è sicuramente la comprensibile euforia per l’avvio dei programmi di vaccinazione in molti paesi; tuttavia dovranno passare ancora alcuni mesi prima che si possa raggiungere una “massa critica di persone vaccinate ed economicamente attive“. Solo nel momento in cui questo avverrà, sarà possibile assistere ad una inversione del trend con conseguente ripresa della domanda di petrolio.
E’ sulla base di questa valutazione generale, che l’agenzia ha poi fornito le sue previsioni sulla domanda di petrolio per l’anno prossimo. L’IEA ha rivisto al ribasso le stime per la domanda di greggio con una diminuzione pari a 50.000 barili al giorno per l’anno in corso e a 170.000 di barili al giorno per il 2021. Tra i fattori che maggiormente impattano e impatteranno sull’andamento debole della domanda di petrolio, c’è ovviamente la drammatica fase attraversata dal settore del trasporto aereo in tutto il mondo. Le stime sul traffico aereo sono basse e senza la ripresa di questo comparto diventa davvero difficile immaginare un rialzo della domanda di petrolio nei prossimi mesi e quindi un ulteriore consolidamento dei prezzi (qui la demo eToro per fare CFD Trading).
A livello geografico, la responsabilità del rallentamento è soprattutto dell’Europa. Secondo le proiezioni che sono state elaborate dall’agenzia con sede a Parigi, la domanda di petrolio nel Vecchio Continente nel quarto trimestre dovrebbe essere più bassa rispetto a quella del terzo trimestre a causa delle nuove misure di blocco decise da vari governi (a partire da quello tedesco) per fronteggiare l’avanzata del coronavirus.
Il report dell’IEA lascia però uno spiraglio di luce. Gli esperti dell’agenzia, infatti, prevedono un aumento significativo di 5,7 milioni di barili al giorno, valore che corrisponde a circa due terzi dell’importo perso nel corso dell’anno corrente. Il consumo di petrolio sarà in media pari a 96,9 milioni di barili al giorno nel 2021 mentre gli acquisti di benzina e diesel saranno forti tornando a circa il 99 per cento del livello precedente alla crisi.
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