Riunione FED oggi: previsioni su aumento tassi e dot plot. 75 o 100 punti in più?

L’attenzione degli investitori è oggi rivolta alle decisioni di politica monetaria della FED. La consueta riunione del braccio operativo Fomc ha avuto inizio ieri e terminerà oggi con l’annuncio ufficiale e la successiva conferenza stampa del governatore Powell. Un rialzo dei tassi FED è scontato mentre una certa diversità di vedute tra i vari analisti c’è a proposito dell’entità del rialzo. Fino a poche settimane fa, tutte le previsioni convergevano su un aumento di 75 punti base. A seguito però della pubblicazione di un dato sull’inflazione superiore alle attese, ha iniziato a prendere piede anche uno scenario ancora più restrittivo basato su un aumento dei tassi di 100 punti base.

Inevitabile chiedersi quale tra le due ipotesi abbia più possibilità di realizzazione. La FED nella riunione di settembre aumenterà i tassi di 75 punti base o addirittura di 100? La questione è di fondamentale importanza ed è destinata ad impattare anche sulle scelte operative dei traders. Ricordiamo, infatti, che le decisioni sul costo del denaro, condizionano almeno 2 grandi mercati: forex (il dollaro si è da tempo imposto come valuta rifugi sovvertendo tutti rapporti di correlazione) e Wall Street (ovviamente di riflesso anche le borse europee).

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Riunione FED oggi 21 settembre 2022: previsioni sui tassi

Nonostante l’incertezza creata da una inflazione più alta delle attese, Michele Sansone manager di iBanFirst in Italia, non ha dubbi dell’affermare che la FED sta preparando un aumento di 75 punti base dei tassi di riferimento. Il manager riconosce che c’è anche l’altra ipotesi che prevede un aumento di 100 punti base del costo del denaro, ma aggiunge che essa è da ritenersi poco probabile anche perchè la banca centrale americana ha sempre evitato di sorprendere i mercati con mosso poco probabili.

La previsione di Sansone rientra perfettamente nel consesus prevalente secondo il quale la FED alla fine sceglierà un aumento di 75 punti base, portando il tasso di interesse di riferimento tra il 3 e il 3,25 per cento (per poter fare della valutazioni va tenuto conto che ad inizio anno questo tasso era appena superiore allo zero).

Insomma a domanda se oggi la FED aumenterà i tassi di riferimento di 75 punti o di 100 punti, la risposta è abbastanza netta: l’incremento sarà di 3/4 di punto.

Riunione FED oggi 21 settembre 2022: previsioni sul dot plot

La forte attesa per l’esito della riunione FED di settembre non è dovuta solo all’entità del rialzo dei tassi. In realtà in primo piano c’è anche il dot plot ossia il grafico a punti che sintetizza le previsioni dei vari membri della banca centrale americana in merito al quella che sarà la traiettoria dei tassi d’interesse Usa. Con il do plot, quindi, entriamo nel campo delle previsioni sui tassi futuri. La pubblicazione di questo documento statistico avviene ogni tre mesi. Il precedente dot plot risale a giugno ma da allora ci sono state tantissime trasformazioni. Secondo Sansone la FED potrebbe decidere di impostare il dot plot delle “previsioni politiche per il prossimo anno più alto di quanto i partecipanti al mercato attualmente si aspettino” oppure potrebbe scegliere di incrementare le previsioni per l’inflazione PCE per il 2023.

Secondo  Ethan Harris, capo della ricerca sull’economia globale presso la Bank of America, il messaggio che uscirà dal dot plot è che la FED non vede ancora la fine del tunnel per quello che riguarda gli aumenti dei tassi. Secondo l’analista di Bank of America, non si tratta di capire quanto ampie saranno le variazioni ma di cogliere piuttosto la durata degli interventi sui tassi.

E proprio a proposito di dot plot, MIchael Feroli, capo economista Usa per JP Morgan, ha recentemente incrementato le previsioni del tasso sui fondi federali dal precedente 4 per cento al 4,25 per cento entro l’inizio del 2023. Ancora, Lou Crandall, capo economista presso Wrightson ICAP, è convinto che se l’indice IPC di agosto fosse stato in linea con le attese, Powell avrebbe potuto aprire la porta ad una possibile riduzione dell’entità dei rialzi nel board di novembre. E invece questa porta resterà ancora chiusa con tutte le opzioni che, come si suol dire in gergo, resteranno sul tavolo.

Infine abbiamo Blerina Uruci, U.S. Economist, T. Rowe Price, secondo la quale il tasso dei Fed fund sarà probabilmente al 3,75-4 per cento entro la fine dell’anno. Arrivati a quel punto, la FED si fermerà per cercare di capire come evolve l’economia e per individuare le direzioni da seguire nel 2023. Assunto come target 2022 il 4 per cento, è ciò che avverrà dopo che resta avvolto nell’incertezza. La Uruci individua tre scenari: tasso finale vicino al 4 per cento nel 2023, tasso finale al 5 per cento nel 2023, taglio dei tassi nel 2023. Secondo l’analista, allo stato attuale dei fatti, l’ipotesi più probabile è quella mediana: tassi vicini al 4 per cento. Il fatto che ci siano tre scenari conferma la forte incertezza delle prospettive.

In fin dei conti la sola cosa certa è che la riunione FED di oggi e la pubblicazione del dot plot saranno dei grandi catalizzatori per chi intende fare trading.

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Esito riunione FED oggi: quale sarà l’impatto sui mercati

Dopo aver delineato quelle che sono le previsioni sulla riunione FED di oggi (comprese le tendenze che emergeranno nel dot plot trimestrale), vediamo adesso quale potrebbe essere l’impatto delle delibere sui mercati.

Tanto per iniziare bisogna sempre ricordare che i mercati azionari si muovono sempre in anticipo e tendono a scontare tutte le notizie. I prossimi rialzi dei tassi FED sono quindi già incorporati nelle attuali valutazioni i borsa (come del resto anche tantissimi altri eventi negativi di questi giorni).

Ciò che probabilmente non è ancora scontato è la possibile recessione degli Stati Uniti che avrebbe un impatto già sulle prossime trimestrali societarie. Questa è la sola incognita che resta sul tavolo. Ad ogni modo, dopo la pubblicazione dei conti trimestrali, tutti gli eventi saranno inglobati nelle valutazioni e a quel punto non è da escludere che i mercati possano davvero ripartire. Essendo da sempre il mese di settembre negativo per le borse, gli scenari possibili potrebbero essere due: i minimi di giugno non cedono e la ripartenza inizia da li, i minimi cedono e allora ci sarebbe un brusco calo e a seguire un forte recupero (per avere un’idea della dinamica si può pensare a quanto avvenuto dopo la fase emergenziale del covid19 con la ripresa a V).

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