Cambiano i colori delle Regioni: in fascia rossa Umbria e Abruzzo, e una Regione forse in fascia bianca

Il virus continua a circolare in Italia, e in molti temono l’arrivo della terza ondata che, dicono, sarà persino più virulenta della seconda. Un grido d’allarme, quello lanciato dagli esperti che ci vengono costantemenre riproposti dai vari media mainstream, che si scontra tuttavia con una realtà dei fatti completamente diversa, come accaduto con le recenti dichiarzioni di Massimo Galli smentite dal suo stesso ospedale.

in ogni caso, per quel che riguarda le strategie da mettere in campo sembra proprio che la politica del governo di Mario Draghi non si discosterà molto da quella del Conte bis.

L’Italia resta divisa in fasce di rischio, nonostante l’appello che alcuni esperti avevano rivolto all’esecutivo, chiedendo un nuovo lockdown per tutto il Paese. Ancora niente da fare quindi per quei mediatori di Domenico Arcuri che speravano nel lockdown, come emerso dalle intercettazioni telefoniche effettuate dalla procura nell’ambito dell’inchiesta sullo scandalo delle mascherine che riguarda da vicino lo stesso commissario straordinario all’emergenza.

Per ora invece si andrà avanti con il metodo usato fin qui già dalla fine del 2020, e si attendono quindi i dati dell’ISS che entro la fine della giornata di oggi determineranno con certezza in quale fascia di rischio verrà inserita ciascuna Regione.

In fascia rossa Umbria e Abruzzo

Nella fascia di rischio più alto dovrebbero esserci, stando a quanto trapelato fino a questo momento dai vari media, sia l’Umbria che l’Abruzzo. Per quanto riguarda la prima, la provincia di Perugia resterà rossa per almeno una settimana, ma il resto della Regione potrebbe anche restare in zona arancione. Il rischio che finisca in zona rossa però è tutt’altro che trascurabile.

In Abruzzo ci sono invece già due province in zona rossa, quella di Chieti e quella di Pescara, e dalla prossima settimana l’intera regione potrebbe ritrovarsi in fascia rossa, anche se il governatore Marco Marsilio si è mostrato ottimista. “Ci aspettiamo che l’Abruzzo resti arancione” ha dichiarato il presidente della Regione, perché sebbene la situazione delle terapie intensive non sia particolarmente facile, l’Rt risulta in calo.

Le Regioni in zona arancione saranno ancora cinque

A partire dalla prossima settimana potrebbero diventare 6 le Regioni in zona arancione. Si temeva che il Lazio passasse da zona gialla ad arancione, ma sembra che il rischio sia scampato almeno per il momento, con l’assessore alla Sanità regionale D’Amato che ha annunciato che l’Rt registrato è 0,95 e che i focolai sono in diminuzione così pure i posti occupati nelle terapie intensive e in area medica.

In zona arancione potrebbero esserci invece Lombardia, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Piemonte e Marche. Qualche rischio però lo corrono anche Liguria, Molise, la provincia autonoma di Trento e la Basilicata.

Per quanto riguarda la Lombardia attualmente si registra una media di circa mille contagi al giorno, e da mercoledì ci sono 4 Comuni in zona rossa. L’indice Rt della Regione si trova molto vicino a 1, e si teme quindi il passaggio alla fascia di rischio più alta.

Le restanti Regioni in fascia gialla con la Valle d’Aosta forse in fascia bianca

Si attendono i dati definitivi e quindi il verdetto dell’Istituto Superiore di Sanità per scoprire quali saranno le Regioni in fascia gialla la prossima settimana, ma pare che si tratti di Veneto, Lazio, Campania, Calabria, Puglia, Sardegna e Sicilia. A queste potrebbero in realtà aggiungersi anche Liguria, Molise, Trentino e Basilicata.

Una Regione invece potrebbe addirittura essere inserita nella nuova fascia di rischio e diventare così zona bianca, la Valle d’Aosta.

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