Nonostante il vaccino non avranno il Green Pass. Ecco cos’è successo ai 900 vaccinati con Reithera

Hanno ricevuto la somministrazione del vaccino ma non potranno avere il Green pass, a meno che non decidano di sottoporsi di volta in volta al tampone. È il caso di 900 volontari che si sono sottoposti alla sperimentazione del vaccino Reithera che a causa di una sorta di bug (l’ennesimo) nella disciplina normativa, non hanno diritto al lasciapassare verde.

Hanno gli anticorpi ma non potranno avere il Green pass

Come sappiamo per ottenere il Green pass ci sono sostanzialmente tre modi: guarigione dalla malattia, tampone con esito negativo, oppure vaccinazione. La validità del lasciapassare ha poi una durata che varia a seconda della condizione che ha permesso il rilascio del documento, il che significa che si va da un massimo di 9 mesi nel caso di vaccinazione completa, a 48 ore nel caso di tampone negativo.

Vi sono però alcuni dettagli di importanza tutt’altro che trascurabile, come il fatto che il vaccino ricevuto deve necessariamente essere uno di quelli che sono stati autorizzati per l’uso di emergenza dall’Ema (agenzia del farmaco europea), ed è proprio questo il punto, perché il vaccino italiano Reithera non ha mai ricevuto l’autorizzazione dell’ente regolatore europeo.

Uno dei volontari che si erano fatti somministrare il vaccino Reithera, Maura Castellani, spiega di essersi sottoposta alla sperimentazione con entusiasmo, ora però “trattandosi di un vaccino non approvato (autorizzato ndr) dall’Ema, non posso ottenere il green pass” spiega la pensionata 68enne di Trieste.

“L’unica possibilità che ho, per svolgere le normali attività quotidiane, autorizzate dal certificato verde, è quello di sottopormi ai test. Non possono nemmeno vaccinarmi con altri vaccini ufficiali perché sarebbe estremamente pericoloso” aggiunge la donna “penso che sia una beffa aver fatto una buona azione ed essere penalizzata e paragonato ai no-vax”.

Ma per l’anziana signora nulla da fare, a meno che qualcuno non si prenda la briga di risolvere il problema nelle prossime settimane. Che le piaccia o no davanti alla legge subirà la stessa discriminazione dei suoi concittadini che, no vax o no, per altre ragioni non possono o non vogliono (legittimamente anche secondo la normativa Ue) ricevere la somministrazione del vaccino.

Perché non si può avere il Green pass con il vaccino Reithera?

Se da una parte è certamente vero che sia i vaccini autorizzati dall’Ema, come Pfizer o Moderna per citarne un paio, che quelli ancora non autorizzati come Reithera sono sperimentali, dall’altra bisogna considerare che effettivamente si tratta di fasi di sperimentazione differenti.

Per quanto riguarda il vaccino Reithera, la sperimentazione si è infatti fermata alla fase 2 quando, lo scorso maggio, la Corte dei Conti ha bloccato il finanziamento pubblico per realizzare la fase 3.

Ma per quale motivo non è stato permesso al vaccino Reithera di andare avanti con la sperimentazione? Pare che la ragione a supporto della scelta dell’organismo contabile risieda nel fatto che il tecno polo di Castel Romano avrebbe usato i fondi pubblici non solo per lo sviluppo del farmaco ma anche per ampliare lo stabilimento.

Il no della Corte quindi non deriva dal livello di efficacia o di sicurezza del vaccino, bensì da aspetti burocratici. Secondo quanto riportato da Euronews il vaccino Reithera infatti sarebbe in grado di offrire un’ottima risposta anticorpale. “Le prime verifiche mostravano che la protezione contro il virus raggiunge il 99% dopo la seconda somministrazione” si legge sul quotidiano online.

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