Green Pass: quando verrà tolto l’obbligo in Italia? Ecco due scadenze da tenere d’occhio

In Italia attualmente si sta procedendo verso una sempre più ampia estensione dell’obbligo del Green Pass, in quanto questo viene utilizzato come strumento volto a spingere alla vaccinazione il maggior numero possibile di cittadini che, altrimenti, preferirebbero evidentemente non sottoporsi a questa sperimentazione di massa.

Proprio in questi giorni il Consiglio dei Ministri ha deciso l’estensione dell’obbligo del pass verde anche alle ditte di pulizie, alle mense, e limitatamente all’ambito scolastico a tutti coloro che accedono agli ambienti scolastici compresi eventualmente i genitori.

In questo caso non vogliamo approfondire se la discriminazione derivante dall’obbligo del Green Pass sia o meno in linea con i principi sanciti nella nostra Costituzione, o se sia o meno in linea con il regolamento dell’Unione Europea, ma ci limiteremo a capire quanto andrà avanti questa sorta di apartheid sanitario.

Quando sarà tolto l’obbligo di Green Pass in Italia?

Buone notizie arrivano dalla Danimarca dove, nonostante si abbia un notevole incremento del numero dei contagi, del numero dei ricoveri e del numero dei decessi rispetto ad un anno fa, la situazione secondo le autorità del Paese è ora sotto controllo grazie alla massiccia somministrazione della terapia genica sperimentale che comunemente viene chiamata vaccino.

Il risultato è che in Danimarca l’obbligo del Green Pass è già stato rimosso. Insomma tutto quello che serviva era raggiungere il 73-75% della popolazione vaccinata, mentre il fatto che contagi, ricoveri e decessi Covid risultino in numero nettamente superiore rispetto ad un anno fa (come dimostrano i dati visionabili con una semplicissima ricerca so Google) sembra del tutto ininfluente.

Legittimo quindi pensare che anche in Italia, se e quando sarà raggiunto l’obiettivo fissato (80% degli over 12) allora potremmo dire addio al Green Pass. Non ci sono garanzie, ma a sostegno di questa tesi troviamo le parole dello stesso assessore della Sanità della Regione Lazio, Alessio D’Amato.

“Quando avremo vaccinato il 90% della popolazione non saranno necessarie limitazioni, chiusure e green pass” ha detto l’assessore D’Amato in una intervista rilasciata a Il Messaggero. “Il Lazio ha superato quota 78% degli over 12 vaccinati, ed entro la fine di settembre arriveremo all’85%” ha ricordato “raggiunto il 90% sarà giusto seguire il modello Danimarca e tornare alla vita normale”.

Non è dato sapere quale sia il grado di attendibilità delle dichiarazioni dell’assessore D’Amato, soprattutto se si tiene conto che era sempre lui qualche giorno fa a suggerire di far pagare a chi non accetta il vaccino anti-Covid le cure del ricovero in caso di malattia, che non è esattamente la più sobria delle dichiarazioni.

Il Cts frena sulla cancellazione dell’obbligo del Green Pass

Non del tutto in linea con l’assessore alla sanità della Regione Lazio troviamo invece il numero uno del Comitato Tecnico Scientifico che sembra suggerire che l’ipotesi di rimozione dell’obbligo non è poi così realistica.

“Con l’obiettivo 90% della popolazione (nazionale) immunizzata potremo pensare di riaprire tutto, a eliminare le limitazioni” dice Franco Locatelli, ma non va molto oltre. “Più riusciamo a vaccinare, più riusciamo a riaprire” dice ancora, ma di rimuovere l’obbligo del green pass parla ben poco.

Parlando con Il Messaggero il coordinatore del Cts ha spiegato che il Green Pass non serve solo ad incentivare i cittadini a farsi vaccinare, ma è al tempo stesso uno strumento di salute pubblica. Affermazione quest’ultima in netto contrasto con quanto affermato da Andrea Crisanti:il Green Pass non è uno strumento di sanità pubblica… È una bufala pazzesca”.

Insomma anche gli addetti ai lavori hanno visioni spesso profondamente discordanti, ma a loro discolpa bisogna ammettere che effettivamente interpretare le norme insensate e contraddittorie emanate nell’ambito dell’emergenza Covid non è impresa facile.

Obbligo Green Pass: le due date da tenere a mente

Per capire se e quando in Italia verrà cancellato l’obbligo del Green Pass non possiamo fare molto affidamento sulle dichiarazioni dei vari esperti cui le autorità hanno deciso di rivolgersi.

Vi sono però altri elementi che si possono prendere come punti di riferimento per provare a capire quando sarà rimosso l’obbligo del Green Pass in Italia, in particolare si tratta di due date.

Su SkyTg24 leggiamo a proposito dell’estensione del Pass verde a tutti coloro che accedono agli ambienti scolastici con l’eccezione degli studenti, che “le norme fissate dal governo per la scuola restano in vigore fino al 31 dicembre prossimo, termine di cessazione dello stato di emergenza”.

In effetti non dobbiamo dimenticare che lo stato di emergenza è stato prorogato quest’estate fino alla fine dell’anno, ma la normativa non prevede la possibilità di ulteriori proroghe una volta che saranno stati raggiunti i 12 mesi più ulteriori 12 entro i quali deve essere temporalmente circoscritto lo stato di emergenza.

I 24 mesi totali saranno raggiunti però il 31 gennaio 2022, in quanto lo stato di emergenza legato al Covid-19 è stato proclamato per la prima volta proprio il 31 gennaio 2020. Dopo il 31 dicembre 2021 quindi il governo Draghi potrebbe prorogare ancora per un altro mese prima di raggiungere il limite previsto dall’articolo 24 comma 3 del codice della protezione civile.

Questa è sicuramente una data da tenere a mente, ma non l’unica. Infatti vi è un’altra data sicuramente interessante da ricordare, cioè quella della fine della campagna di vaccinazione di massa che è fissata al 30 settembre 2021. Tra meno di un mese infatti, come confermato qualche giorno fa dal numero uno dell’Aifa, termina la campagna vaccinale contro il Covid-19.

Cosa comporterà la fine della campagna vaccinale all’atto pratico è difficile dirlo, quel che invece sembra piuttosto evidente è che raggiungere il target fissato dall’esecutivo sarà difficile ma comunque possibile solo costringendo più o meno direttamente (estendendo sempre più l’obbligo del Green Pass) milioni di italiani a farsi iniettare il farmaco sperimentale.

Ipotizziamo che in un modo o nell’altro alla fine il target venga raggiunto, difficile credere che per la somministrazione della terza dose si pretenda di raggiungere la stessa copertura.

E se il Green Pass è principalmente se non esclusivamente uno strumento per spingere alla vaccinazione, in assenza di una campagna di vaccinazione di massa a cosa dovrebbe servire?

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