Obbligo mascherina Ffp2 su mezzi pubblici e agli eventi dal vivo, ma il prezzo non sarà calmierato

Si potranno usare sempre meno le semplici mascherine chirurgiche, e meno ancora le cosiddette mascherine di comunità, cioè quelle di stoffa multistrato che possono essere anche autoprodotte. Con le nuove norme contenute nel decreto Festività infatti il governo Draghi estende l’obbligo di indossare le mascherine Ffp2 a tutta una serie di contesti nei quali fino a ieri bastava la semplice chirurgica.

I costi della mascherina chirurgica però sono stati da tempo calmierati, quelli delle mascherine Ffp2 invece no, ed in entrambi i casi parliamo di mascherine usa e getta, per le quali pertanto è previsto un consumo esteso che risulta tanto maggiore quanto maggiore è la frequenza con cui ci si trova nei contesti nei quali a partire dall’entrata in vigore del nuovo decreto sono divenute obbligatorie.

Obbligo mascherine Ffp2, ma quanto costano?

L’obbligo di indossare la mascherina protettiva Ffp2 scatta in diversi contesti nei quali prima bastava indossare una mascherina chirurgica che, dopo due anni, viene definita non sufficientemente sicura. E pensare che ora a contribuire alla riduzione del rischio rappresentato dal Covid dovrebbe concorrere anche la vasta percentuale di popolazione completamente vaccinata.

Ad ogni modo per andare in discoteca, allo stadio, al cinema o semplicemente per prendere un mezzo di trasporto pubblico ora si deve indossare una mascherina Ffp2, la chirurgica (quella di garza) non è più ritenuta sufficientemente affidabile.

Ma quanto costano le Ffp2? Dare una risposta è meno facile di quel che si potrebbe pensare, infatti i prezzi variano anche di molto caso per caso. Ci sono farmacie che vendono le Ffp2 a 3 euro, ma in alcuni negozi si trovano anche a 1,50 euro se sono bianche, o a 2 euro colorate.

Il punto è che trattandosi di mascherine usa e getta che andrebbero teoricamente sostituite dopo 8 ore di utilizzo, chi si trova costretto ad utilizzarle tutti i giorni, ad esempio per prendere un mezzo di trasporto pubblico per recarsi sul posto di lavoro, rischia di andare incontro all’ennesima spesa aggiuntiva legata alla politica anti-contagio dell’attuale esecutivo.

Il governo tra l’altro non è che si stia sbracciando per facilitare la vita di chi ce la mette tutta a rispettare le varie regole introdotte attraverso il delirio normativistico che va avanti ormai da quasi due anni.

Niente prezzo calmierato infatti per le mascherine Ffp2. Obbligatorio indossarle ma la spesa la sostiene, ancora una volta, il contribuente.

Dove bisogna avere la mascherina Ffp2

Il decreto Festività recentemente varato dal governo guidato da Mario Draghi introduce le mascherine Ffp2 obbligatorie per accedere a “spettacoli aperti al pubblico, sale teatrali, sale da concerto, sale cinematografiche, locali di intrattenimento e musica dal vivo e in altri locali assimilati, nonché per gli eventi e le competizioni sportive che si svolgono al chiuso o all’aperto”.

Non solo, come accennato le mascherine Ffp2 sono obbligatorie ora anche per salire sui mezzi di trasporto pubblici. Non su tutti in ogni caso, visto che ad esempio per i trasporti regionali nel decreto l’obbligo non c’è, e quindi si potrebbe ancora usare la chirurgica in questo caso.

Bene per chi usa solitamente mezzi di trasporto che rientrano in quest’ultima categoria, visto che una mascherina chirurgica costa fino a 6 volte meno di una Ffp2, ma per tutti gli altri resta un bel problema di ulteriori costi da sostenere.

Le mascherine chirurgiche insomma si useranno sempre meno, infatti con la proroga dello stato di emergenza, il decreto Super Green Pass introduce anceh una stretta sulle varie limitazioni in chiave anti-contagio.

A quanto pare il governo sta andando in una direzione molto chiara per quel che riguarda l’uso delle mascherine protettive. Le chirurgiche potrebbero sparire da tutti i luoghi pubblici nei prossimi mesi o nelle prossime settimane, d’altra parte, come riportato da IlFattoQuotidiano, le Ffp2 avrebbero una capacità di filtraggio del 90% mentre le chirurgiche solo del 20%.

La mascherine in microfibra proteggerebbero prevalentemente verso l’esterno, e si rivelano meno inutili se indossate da tutti, mentre le altre, le Ffp2 quindi, offrirebbero una doppia barriera.

Sulle mascherine chirurgiche però il governo è intervenuto calmierando i prezzi, anche se non da subito, mentre per le Ffp2 ancora nessun calmiere. La decisione fu presa sotto la ‘gestione Arcuri’ ai tempi in cui era lui il commissario straordinario all’emergenza, e fu lui infatti a dichiarare a tal proposito “dovevo farlo prima per abbattere la vergognosa speculazione”.

Mascherine Ffp2 a scuola, come funziona

Il ritorno in classe per gli studenti di tutta Italia è previsto per il 10 gennaio, ma per loro nessun obbligo di indossare la mascherina Ffp2, basta la mascherina chirurgica.

Tuttavia ci sono anche degli studenti che sono esentati, per varie ragioni, dall’indossare la mascherina protettiva, e in quei casi i docenti e il personale scolastico riceveranno in dotazione direttamente dalla struttura commissariale mascherine Ffp2 ed Ffp3. A questo scopo il generale Figliuolo ha fatto sapere che sono già stati stanziati 5 milioni di euro.

La notizia però non è stata accolta con particolare entusiasmo dal mondo della scuola, infatti i sindacati e le associazioni dei presidi contestano la decisione di non fornire indistintamente all’intero corpo docenti e al resto del personale scolastico le mascherine indicate come idonee, specie in considerazione del fatto che divengono presidio obbligatorio in tutti i luoghi chiusi, mezzi pubblici compresi.

Una parte dei timori sarebbero addirittura legati al fatto che tra i giovani vi sono molti contagi, ancorché quasi sempre asintomatici, e le vaccinazioni specie nelle fasce più giovani sono ancora poche.

Vi è poi il solito problema della speculazione sui prezzi, con amministratori e sindaci che lanciano subito avvertimenti in tal senso. Il parere diffuso è che il mancato intervento pubblico generi il caos all’indomani dell’introduzione dell’obbligo di mascherina Ffp2 in molti ambienti chiusi compresi i mezzi di trasporto pubblico.

“Mi auguro che il governo riesca a introdurre un costo calmierato per l’utilizzo delle mascherine Ffp2” ha detto infatti il governatore dell’Emilia Romagna, Stefano Bonaccini. Dello stesso parere sembrano essere anche diversi sindaci, a cominciare dal primo cittadino di Firenze, Dario Nardella, e alcune associazioni dei consumatori che avvertono del rischio concreto che i prezzi subiscano un’improvvisa impennata.

Il problema dell’aumento della spesa per famiglia non è certo di trascurabile importanza specie in considerazione dell’impennata dell’inflazione, e del caro bollette che le famiglie si trovano già a dover affrontare in questi mesi.

Le mascherine Ffp2, come le chirurgiche, sono monouso, e dopo 8 ore in teoria devono essere sostituite, il che significa che una famiglia con figli che prendono mezzi di trasporto pubblici per recarsi a scuola potrebbe avere un’impennata della spesa non indifferente.

Da cui la richiesta avanzata anche dal presidente dell’Unione Nazionale Consumatori, Massimiliano Dona, che propone di introdurre “subito il prezzo fisso”.

Mascherine Ffp2 obbligatorie su tutti i mezzi pubblici?

Abbiamo visto che con il decreto festività si estende l’obbligo di indossare la mascherina protettiva Ffp2 a diversi contesti per i quali prima era sufficiente indossare la semplice mascherina chirurgica, e tra questi vi sono appunto i mezzi di trasporto pubblici.

Non su tutti i mezzi pubblici però si deve indossare la mascherina Ffp2. L’articolo 4 del nuovo decreto infatti estende l’obbligo ai mezzi di trasporto citando il decreto sul Green Pass che, tuttavia escludeva dall’obbligo di avere il pass i trasporti regionali, ed ecco che anche per le Ffp2 l’obbligo nel caso dei regionali non sussite.

Come viene spiegato anche da Il Fatto Quotidiano “l’accesso a treni, navi, traghetti, treni ad alta velocitù, intercity etc non contemplava la categoria del trasporto regionale, e facendo riferimento alle stesse categorie, anche l’obbligo di Ffp2 appena introdotto” di fatto fa la stessa esclusione.

Un dettaglio che nel quadro generale tende a sfumare verso l’irrilevanza, mentre l’attenzione viene catturata dal rischio, quanto mai concreto, che le Ffp2 fino a ieri snobbate in quanto troppo care rispetto alle semplici mascherine chirurgiche, inizino ad andare a ruba e che ciò inneschi la corsa al rialzo dei prezzi almeno fino a che non si interviene con un calmiere ad hoc.

Dove conviene comprare la mascherina Ffp2

Le mascherine protettive ormai vengono vendute ovunque, quindi il punto non è tanto dove si possono comprare le mascherine Ffp2, ma dove conviene comprarle appunto. Per chi sa di dover fare uso frequente di questi dispositivi di protezione delle vie respiratorie il consiglio è quello di comprare direttamente pacchi da 25 o 50 pezzi, che ad esempio su internet si trovano a un prezzo variabile dai 70 ai 90 centesimi l’una.

Bisogna però fare attenzione che si tratti di prodotti garantiti e certificati, altrimenti rischiamo di spendere dei soldi per mascherine che in realtà non sono Ffp2 e di incorrere poi anche in eventuali (molto salate) sanzioni per inottemperanza di quanto disposto con il recente decreto Festività.

Ma come si fa per sapere se si tratta di mascherine certificate e garantite? La Commissione Ue ha messo a disposizione dei consumatori uno strumento per la verifica online (database Nando) che tuttavia lascia un po’ a desiderare in fatto di comodità di consultazione.

Per fare la verifica di un prodotto e sapere se è certificato oppure no è necessario inserire sull’interfaccia per la verifica online il numero a quattro cifre che si trova accanto al marchio CE (“Keyword On Notified body number”) e cliccare poi sul tasto “Research”.

A questo punto dovrebbe apparire il nome dell’ente certificatore, e se questo non accade si può procedere consultando gli elenchi dei dispositivi validati in deroga dall’Inail come stabilito dal decreto Cura Italia del 17 marzo 2020.

Infine bisogna cliccare sul nome dell’ente e verificare che all’interno della scheda “Legislation” appaia la dicitura “Personal protective equipment”. Nel file corrispondente dovrebbe essere presente la voce “Equipment providing respiratory system protection”, ed è proprio questa la dicitura che certifica che il prodotto che stiamo acquistando è validato da un’agenzia autorizzata dall’Ue e garantito.

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