I 3 BTP per investire a 3,6 e 9 anni puntando alla rendita

Gli attuali rendimenti dei BTP sono molto allettanti ed è per questo che un numero sempre maggiore di investitori decide di inserire titoli di stato nel proprio portafoglio di investimento. Del resto fino a quando i tassi di interesse della BCE restano su livelli alti, è difficile immaginare che ci possa essere un cambio di prospettiva. Sembra quasi assurdo considerando la situazione di appena un anno fa, ma oggi investire in BTP significa riuscire a strappare una rendita per il futuro.

In questo articolo analizzeremo tre diversi Buoni Poliennali del Tesoro: uno con vita residua 3 anni, uno a 6 e uno a 9 anni. Si tratta di titoli a breve (il triennale), medio (quello a 6 anni) e lungo termine (quello a 9 anni). Mancano soltanto i titoli di stato a lunghissimo termine che non fanno parte di questa analisi.

Intento dell’articolo è aiutare a comprendere come sia possibile investire su questi BTP di diversa durata sfruttando i rendimenti attuali dei titoli di stato italiani.

Tanto per iniziare dobbiamo precisare che quando si sceglie di investire in BTP la controparte è rappresentato dallo Stato Italiano mentre investendo in obbligazioni la controparte è rappresentata dall’emittente che può essere una società (e in questo caso parliamo di bond corporate) oppure una banca.

Come in tutte le obbligazioni, anche con i BTP vale l’impegno al rimborso del capitale a scadenza. Tuttavia essendo l’emittente lo Stato italiano questo impegno è pressochè sicuro (la sicurezza al 100 per cento non esiste mai neppure quando parliamo di bond statali) mentre nel caso di altri emittenti (banche o altre imprese) il livello di affidabilità tende ad essere più basso nel senso che ci sono maggiori possibilità che il rimborso del capitale a scadenza non avvenga.

Ad ogni modo, lo Stato Italiano accanto al rimborso del capitale (che avviene alla scadenza) si accolla il pagamento di un interesse per tutta la durata del titolo quindi 3 anni nel caso di triennale, 6 per il BTP a 6 anni e così via.

Parallelamente l’andamento dei prezzi dei BTP sul mercato secondario, causa una continua evoluzione dei rendimenti. Questi ultimi, attualmente, sono su livelli molto più alti rispetto a quelli di un anno fa e questo sta avvenendo proprio a causa degli alti tassi di interesse della BCE.

Un errore che spesso si fa è quello di pensare che investire in BTP significhi salvare il proprio capitale dall’erosione dell’inflazione. Questo purtroppo non è vero perchè oggi i prezzi al consumo sono su livelli troppo alti per essere contenuti dai pur apprezzabili rendimenti dei BTP. Senza andare troppo a ritroso è sufficiente tenere conto che nel mese di aprile l’inflazione nel nostro paese è risalita all’8,3 per cento (e per la cronaca nello stesso mese c’è stato un rialzo al 7 per cento anche nell’area Euro).

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Il BTP a 3 anni che meglio sfrutta i rendimenti

Per quello che riguarda il BTP a 3 anni, un titolo molto interessante è quello in scadenza il primo agosto 2026. Si tratta del bond ISIN IT0005454241. La sua cedola è nulla ma il pezzo forte è il prezzo che è pari a circa 89,65 centesimi. Come si può vedere dal sito di Borsa Italiana, a questi prezzi il rendimento netto annuo è del 3,11 per cento. Considerando anche le spese e le commissioni si arriva anche al 10 per cento.

I BTP a 6 anni e 9 anni che sfruttano i rendimenti

E passiamo adesso a titoli di stato che presentano una scadenza più lunga: vita residua 6 e 9 anni nella fattispecie. Ovviamente i possibili guadagni tendono a salire perchè la durata dell’investimento è maggiore.

Per quello che riguarda i 6 anni c’è il bond ISIN IT0005495731 che ha scadenza a metà giugno 2029. In questo caso abbiamo una bella cedola del 2,8 per cento annuo (da cui va detratta poi la tassazione prevista sui titoli di stato) ma soprattutto abbiamo una bella plusvalenza. Con la quotazione sul secondario (MOT di Borsa Italiana) siamo sotto la pari e ciò significa extra-rendimento. Di quanto? Praticamente considerando il prezzo di 94,84 centesimi, come rendimento atteso tra 6 anni andiamo attorno al 5,41 per certo lordo (ci sono quindi sempre le tasse da togliere).

Per quello che riguarda un BTP con vita residua 9 anni (quindi orizzonte temporale dell’investimento 9 anni), un bond molto interessante è quello in scadenza il primo giugno 2032 (ISIN IT0005466013). La cedola è dello 0,95 per cento annuo (e vanno anche tolte le tasse), tuttavia essendo la quotazione molto sotto la pari (76,49 il prezzo di oggi), il rendimento effettivo a scadenza lordo è del 4,04 per cento (3,9 per cento il netto).

A chi è adatto questo titolo? La durata residua lo rende off-limits ad investitori tranquilli. Tuttavia chi invece ritiene che i prezzi sia destinati a salire (ma possono farlo solo se la BCE cambierà passo sulla sua politica monetaria) allora comprare ai prezzi attuali potrebbe essere molto interessante.

Lo snodo quindi restano le decisioni sui tassi da parte dell’Eurotower. Le stime attuali dicono che la Lagarde &C. proseguiranno nel solco fin qui tracciato semplicemente perchè l’inflazione non è per niente sotto controllo come mostrano anche i dati di aprile.

Per investire in BTP è necessario avere un conto deposito titoli. Questo si può attivare presso la propria banca oppure, in alternativa, aprendo un conto con Fineco Bank.

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