La prossima recessione? Secondo quanto afferma un report condotto da S&P Global Ratings è improbabile che sia così negativa come quella del 2008. Insomma, pur ammettendo che oramai i mercati sono pronti per un’altra contrazione globale del credito, gli analisti affermano come sia improbabile che la prossima crisi sia così drammatica come quella sperimentata nel 2008-2009. Sebbene i livelli del debito globale siano più alti di un decennio fa, il rischio di contagio è minore.
L’analisi di S&P discute in particolar modo quali sono le ultime tendenze del ciclo del credito e si interroga se ci stiamo dirigendo verso un’altra crisi vera e propria. Per arrivare alla sua conclusione, S&P Global Ratings ha confrontato le metriche relative al debito in capo a imprese, governi e famiglie con quelli registrati durante il periodo di riferimento.
“Il debito globale è certamente più alto e più rischioso oggi rispetto a dieci anni fa, con famiglie, aziende e governi che continuano ad aumentare l’indebitamento” – ha detto Terry Chan, analista creditizio di S&P Global Ratings. “Anche se un’altra recessione può essere inevitabile, non crediamo che sarà così grave come la crisi finanziaria globale 2008-2009. Questo perché l’aumento dell’indebitamento è stato in gran parte trainato da prestiti sovrani dell’economia avanzata e da finanziamenti interni, attenuando così il rischio di contagio”.
Il report sostiene poi che il debito globale totale è cresciuto di circa il 50% dall’ultima crisi finanziaria globale, trascinato principalmente dai governi e dalle società non finanziarie cinesi, mentre il rapporto debito/PIL globale è salito a oltre il 231%, rispetto a quello di un anno fa, pari al 208%. Tuttavia, il rischio di contagio viene ritenuto inferiore a quello di dieci anni fa, sebbene non manchino le aree di rischio, come ad esempio i derivati, i fondi negoziati in borsa, il debito privato, i finanziamenti a leva finanziaria e alcuni tipi di infrastrutture.
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