Secondo quanto rammentava in una nota Azad Zangana, Senior European Economist & Strategist, di Schroders, i risultati sulla crescita economica dell’eurozona sono stati superiori alle attese.
Di fatti, l’analista rammenta come le stime iniziali per la crescita del Pil dell’area euro, in relazione al primo trimestre 2019, mostrassero un aumento dello 0,4% t/t, rispetto allo 0,1% del trimestre precedente, superando così la crescita dello 0,3% prevista dal consensus.
Per Schroders, la fornitura di tali dati statistici suggerisce come l’unione monetaria abbia in buona parte superato le avversità che aveva dovuto lungamente affrontare nella seconda metà del 2018. Ad ogni modo, quanto sopra non significa certamente che non vi siano degli effetti residui negativi, ma gli ultimi dati dovrebbero tuttavia tranquillizzare gli economisti sul fatto che non sarà probabile una recessione dell’Eurozona e, di contro, potrebbero supportare la solida performance dell’azionario europeo dall’inizio dell’anno.
Scendendo in ambito nazionale, la Francia ha visto le proprie attività stabili allo 0,3% t/t, ma con miglioramento della domanda domestica, grazie alla crescita delle spese delle famiglie. La Spagna ha invece registrato un altro trimestre di prestazioni particolarmente positive, considerato che la crescita del Pil ha accelerato dallo 0,6% allo 0,7%. In Italia la ripresa è ben più moderata, con una crescita che è passata dal -0,1% di fine 2018 allo 0,2% del primo trimestre di quest’anno.
Complessivamente, afferma in conclusione Zangana, si tratta di dati abbastanza positivi, se si considerano i recenti avvenimenti. Per l’analista è possibile che la domanda esterna sia rimasta debole a causa della guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina. L’incertezza politica in Europa, ha avuto probabilmente un effetto lievemente negativo, ma comunque la domanda domestica è rimasta solida nell’arco del primo trimestre.
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