Secondo quanto afferma il recente report di Refinitiv sull’andamento dell’industria del risparmio gestito, i fondi europei nella prima metà del 2019 hanno registrato flussi netti per 41,3 miliardi di euro, in un contesto di mercato volatile ma positivo, influenzato dalle discussioni sulla guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina, il ritorno possibile della crisi dell’eurozona, il rallentamento economico globale, la flessione degli utili societari.
Ad ogni modo, poiché i mercati azionari hanno mostrato un rimbalzo nel corso della prima metà dell’anno, non sorprendono gli afflussi netti nei fondi.
Le masse gestite
Per il report Refinitiv, le attività gestite nel settore dei fondi europei sono cresciute da 9,9 a 11,4 mila miliardi di euro nel 2019, ad oggi. Un incremento che è stato trainato principalmente dall’andamento dei mercati sottostanti, con effetto benefico per 1,5 mila miliardi, mentre le vendite nette hanno contribuito a deflussi limitati a 41,3 miliardi di euro.
Per quanto concerne il numero complessivo dei fondi, i fondi azionari (4,2 mila miliardi) sono stati il tipo di attività con le massime attività gestite, seguiti dai fondi obbligazionari (3 mila miliardi), prodotti a capitale misto (1,9 mila miliardi), fondi monetari (1,2 mila miliardi), fondi Oicvm alternativi (0,6 mila miliardi), fondi immobiliari (0,3 mila miliardi), altri prodotti (0,2 mila miliardi), fondi di materie prime (0,06 mila miliardi).
Gli ETF
Particolarmente incoraggiante è l’evoluzione dell’industria europea degli ETF, che nel primo semestre del 2019 ha goduto di un ulteriore incremento di popolarità. Il risultato è stato di vendite nette per 36,1 miliardi di euro, e un aumento delle attività gestite a 746,8 miliardi di euro, in crescita rispetto ai 633,1 miliardi di euro di fine dicembre 2018.
Sul fronte dei flussi netti, gli ETF obbligazionari sono stati il tipo di attività con i maggiori flussi netti, per 30,4 miliardi di euro, seguiti dagli ETF azionari per 4,5 miliardi di euro, gli ETF patrimoniali misti (0,6 miliardi), gli altri ETF (0,3 miliardi), gli ETF Oicvm alternativi (0,3 miliardi). Subiscono un deflusso, invece, gli ETF in materie prime (- 0,3 miliardi).
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