Azimut ha annunciato la volontà di aprire anche agli investitori privati la possibilità di investire in private equity, venture capital e private debt. Lo strumento per far ciò è Demos, il primo fondo chiuso di private equity retail al mondo, con un importo minimo di sottoscrizione pari a soli 5.000 euro, e il merito di proporre un investimento alternativo a una platea potenzialmente molto ampia.
Pietro Giuliani, presidente di Azimut, ha spiegato in una nota che il nome Demos è stato scelto perché questo fondo è in grado di democratizzare il mercato, proponendo ai risparmiatori la possibilità di accedere a rendimenti e a opportunità che fino ad oggi erano riservati esclusivamente agli investitori istituzionali o ai family office.
Giuliani ha poi aggiunto che “nei prossimi cinque anni intendiamo fare crescere i mercati privati e alternati dall’attuale 1% dei 56 miliardi di euro di masse gestite per fare nel 2024 oltre il 15% del totale delle masse. A voce dico che sarà su masse pari a 75 miliardi, che non è il numero che rientra nel prossimo piano a 5 anni, ma un esercizio numerico – per poi aggiungere che – l’impegno col mercato è di fare il 15%, ma pensiamo di fare il 30%. I 10-11 miliardi che ne risultano, contando il 15% delle masse, sono lo stesso obiettivo di BlackRock, con la differenza che per la nostra dimensione queste cifre cambiano la performance per il cliente, stimata nell’1,5%, ma che realisticamente sarà al 2%. In un’epoca di tassi bassi, con cash negativo, se un cliente mi da’ il 15% in illiquidi, gli do il 2%”.
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