Risparmio gestito, Vanguard taglia i costi: i concorrenti risponderanno?

Che uno dei grandi problemi del risparmio gestito siano i costi troppo alti è ben noto. E dunque non stupisce il fatto che qualche operatore si stia muovendo prima di altri per poter aggredire il mercato con proposte più convenienti sul profilo commissionale.

Ebbene, a spiccare in tale approccio è Vanguard, colosso americano, seconda società di gestione a livello globale con un patrimonio da 5,2 mila miliardi di dollari. Una società che già a gennaio, in coincidenza con il suo ingresso sul mercato italiano, aveva fatto scattare ben più di qualche campanello d’allarme nei competitor europei, e che ora rischia di creare ancora più turbamento.

Vanguard ha infatti annunciato di aver ridotto le commissioni sulla propria offerta di ETF, impattando – per quanto concerne l’Italia – con il taglio delle commissioni in 11 ETF quotati in Borsa Italiana. Ma di quanto? Stando a quanto precisa Vanguard, il valore medio delle spese correnti degli ETF oggetto di tale adeguamento sarà pari allo 0,12%.

Particolarmente soddisfatto, come riportato sulle pagine di Milano Finanza, Sean Hagerty, Head of Vanguard Europe, che precisa come “la riduzione delle commissioni è dettata dall’impegno di Vanguard nell’offrire agli investitori il miglior rapporto qualità-prezzo nell’ambito della gestione degli investimenti”.

Hagerty, nella stessa intervista rilasciata al quotidiano finanziario italiano, ha poi precisato come per molto tempo gli investitori hanno ricevuto un servizio di gestione piuttosto complesso, a fronte di costi elevati. “È tuttavia necessario andare oltre per far sì che gli investitori comprendano l’impatto dei costi sui rendimenti degli investimenti. Esiste ancora l’idea errata che quanto più si paga per un investimento, tanto più esso debba performare in termini di rendimento. In realtà, i costi hanno un impatto concreto sui ritorni e ogni euro pagato in commissioni è semplicemente un euro in meno di rendimento potenziale. Gli investitori non possono controllare i mercati finanziari, ma possono sicuramente controllare i costi che pagano” – ha aggiunto.

Si attendono, ora, le mosse dei concorrenti…

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