Sono sempre di più gli italiani che si avvicinano al risparmio gestito: una percentuale che sale al 16%, in aumento di 4 punti percentuali rispetto alla rilevazione dello scorso anno, pur fortemente ridotta rispetto al 63% di connazionali che invece preferisce ancora la liquidità.
Ad affermarlo è l’ultima indagine Acri-Ipsos sugli italiani e sul risparmio, da cui emerge in modo chiaro come si risparmi sempre più in vista di possibili preoccupazioni future (la quota sale dal 37% al 48%), mentre rimane stabile al secondo posto, al 26%, la volontà di risparmiare per un progetto futuro.
Ad ogni modo, di fianco alla crescita della propensione al risparmio con il gestito, cresce anche l’evidenza di trovarsi dinanzi a un panorama piuttosto complesso, tanto che il 35% degli intervistati afferma che l’ideale è proprio non investire, ovvero tenersi i soldi o spenderli (+ 5 punti percentuali rispetto al 2018), con il massimo della recente serie storica (nel 2001 erano il 21%).
Scende di contro di 6 punti l’attrazione verso titoli “sicuri”, oggi ideali per il 25%. Rimane stabile al 33% l’attrazione verso il mattone, mentre gli investimenti più rischiosi attraggono il 7% degli intervistati. Aumentano infine i correntisti (85%, + 4 punti percentuali rispetto al 2018), confermando una crescente bancarizzazione degli italiani.
Soffermandoci solamente sul tema della gestione del risparmio, “emerge il desiderio di impatto sociale e ambientale positivo delle proprie scelte di risparmio (22%)” – afferma l’indagine, che sottolinea come stia aumentando la consapevolezza degli italiani rispetto ai temi della sostenibilità, tanto che “il 71% ne ha sentito parlare, e di conseguenza la loro preoccupazione, che determina una volontà di agire in prima persona sia come consumatore (52% più attento nei consumi), sia come risparmiatore (36% più attento negli investimenti)”.
Infine, spicca un concreto miglioramento della capacità di risparmio delle famiglie italiane, con il 42% di loro che riesce a risparmiare qualcosa, anche a fronte della riduzione dei consumi per la cura di sé.
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