Secondo quanto afferma la recente ricerca BNP Paribas Cardif sull’evoluzione delle famiglie negli ultimi 30 anni, i comportamenti finanziari sono radicalmente cambiati negli ultimi 30 anni e… non sempre per scelta volontaria dei diretti interessati.
Ad affermarlo è Riccardo Becagli, Head of Individuals di BNL – BNP, secondo cui nell’industria bancaria gli ultimi tre decenni hanno visto crescere la centralità dei clienti anziani, e che oggi l’investimento previdenziale pesa per il 25% della ricchezza finanziaria, contro il 10% di trent’anni fa. I titoli di Stato, sottolinea ancora Becagli, sono oggi relegati ai margini degli investimenti, mentre di contro c’è un incremento dei depositi nei conti correnti, anche a causa di quella che il manager ha definito essere “una perdurante mancanza di cultura finanziaria”.
Per quanto attiene gli immobili, con l’80% degli italiani che è proprietario di casa, il loro valore è calato mediamente del 25% dal 2011 ad oggi, influenzando pesantemente sul senso di insicurezza economica che viene percepito dalla clientela.
Tuttavia, il dato di maggiore rilievo è l’aumento della popolazione ultrasessantenne rispetto agli under 30, con una crescente differenza di ricchezza intergenerazionale. Oggi la fascia 51-65 anni ha un reddito quasi doppio dei trentenni: un cliente ultrasessantenne ha mediamente 170mila euro di ricchezza finanziaria netta contro i 20mila di un ragazzo sotto i 30 anni. Un dato inedito, con una forbice che ha raddoppiato di intensità rispetto al periodo precedente.
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