Stando a quanto afferma una recente indagine condotta da Bankrate, il 30% dei partecipanti al sondaggio, di età compresa tra i 18 e i 37 anni, ritiene che gli investimenti liquidi siano il metodo migliore per poter detenere il denaro che non userà per almeno 10 anni. Una percentuale rilevante, che scende al 21% per le persone di età anagrafica superiore a tale soglia.
Si tratta – in buona evidenza – di una valutazione piuttosto errata. La disponibilità di risparmi nel lungo termine potrebbe essere infatti essere soddisfatta meglio, in termini di rendimento, attraverso impieghi in strumenti finanziari il cui orizzonte temporale è compatibile con tale visione di intenti, come ad esempio l’obbligazionario o l’azionario. Non solo. Dalla stessa ricerca è infatti emerso che il 32% delle persone over 37 ritiene che il mercato azionario sia il posto migliore in cui investire contro il 23% dei Millennial.
Insomma, emerge su tale ambito di analisi una chiara confusione che impedisce a molti giovani di potersi rapportare correttamente con gli investimenti finanziari. Pur nella ragionevole certezza che non si utilizzeranno i propri fondi per un periodo di tempo così esteso come il decennio, un terzo dei giovani si ritiene infatti convinto che il modo migliore per poter mettere a frutto questi risparmi potenzialmente immobilizzabili siano strumento liquidi, che invece potrebbero accogliere meglio i risparmi con orizzonti di brevissimo termine…
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