I cambiamenti climatici in atto dimostrano, mese dopo mese, che occorre modificare il proprio approccio comportamentale per poter cercare di fronteggiare l’impatto che tali condizioni hanno e avranno sulla nostra quotidianità.
Dagli uragani sempre più forti allo scioglimento dei ghiacciai, dalle ondate di calore agli incendi favoriti – come accaduto in Australia – anche dalla secchezza di alcune zone oggi più aride, gli investitori stanno iniziando a domandarsi con ancora maggiore incisività in che modo poter adattare i propri portafogli a un mondo che cambia, in peggio.
L’elenco dei cambiamenti climatici con ci bisogna fare i conti è d’altronde lunghissimo. Si pensi all’innalzamento del livello del mare, alla desertificazione di molte zone, alla scarsità di acqua potabile in tante zone del mondo, e così via.
Fenomeni drammatici, che non solamente stanno ponendo a serio rischio la sopravvivenza di alcuni ecosistemi, ma che stanno anche creando dei gravi pregiudizi per la salute delle persone.
Le idee di investimento
Per poter comprendere in che modo investire in questo ambito, Thematic Asset Management, affiliata di Natixis Asset Management, ha cercato di comprendere in che modo sia possibile investire in maniera opportuna.
In primo luogo, lo studio di Thematic Asset Management ha rilevato come l’esposizione al settore sicurezza valga da sola oltre 600 miliardi di dollari, con una capitalizzazione di mercato combinata delle aziende di settore di oltre 4.500 miliardi di dollari, in crescita a un tasso dell’11% annuo.
Naturalmente, la società di AM non consiglia di limitare l’investimento al solo, pur rilevante, settore sicurezza, quanto anche di puntare su temi di lungo termine che possono garantire un miglior posizionamento di portafoglio.
Tra i principali trend che sono diretta conseguenza del climate change ci sono i cambiamenti demografici, l’urbanizzazione, l’innovazione e la scarsità delle materie prime come l’acqua.
In particolare, bene cercare di investire su prodotti del risparmio gestito che costruiscono il portafoglio seguendo criteri ESG, le cui società “aderenti” sono generalmente in grado di registrare prestazioni migliori e più stabili nel tempo, con un costo del capitale inferiore e rating creditizi più elevati.
Di contro, le società che non sono in grado di gestire i rischi ambientali risultano essere accreditate mediamente di costi di indebitamento in media superiori del 20%.
Ancora, la società ci ricorda come per investire in maniera sostenibile sul climate change, una strada sia quella di puntare sui migliori fondi azionari low carbon classificati da Morningstar, basata secondo il Carbon risk score, un punteggio riferibile al carbone in portafoglio che deve essere inferiore al 10% e il Fossil Fuel Involvement, ovvero il coinvolgimento di combustibili fossili, non deve superare il 7% degli asset totali.
Questo contenuto non deve essere considerato un consiglio di investimento.
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