Come investire con la stagflazione: ecco i mercati migliori

Il rischio che l’economia globale stia andando incontro ad una fase di stagflazione molto simile a quella degli anni Settanta è molto alto. Già da mesi, negli ambienti finanziari, si parla di questa ipotesi e delle strade da seguire, lato operativo, per cercare di sfruttare la situazione e non farsi travolgere da essa.

La percezione del rischio stagflazione è talmente forte che oggi nessuno si stupisce più se uno delle domande prevalenti tra gli addetti ai lavori sia proprio come investire in una situazione di stagflazione

Rischio stagflazione in crescita? 

Secondo Andrea Siviero, Investment strategist di Ethenea Independent Investors, dopo il forte rialzo che l’economia globale ha messo a segno nella prima metà del 2021, adesso il ritmo della crescita sembra aver segnato il passo. Ci sono tutta una serie di elementi nuovi che stanno iniziando a peggiorare in quadro di riferimento. L’emergere di nuove varianti covid19, la pressione esercitata dall’inflazione, i problemi economici della Cina e, in ultimo, il naturale venir meno del supporto politico, sono i fattori principali che stanno destabilizzando la ripresa economica.

Il mix generato da rallentamento economico e boom dell’inflazione è la base su cui, secondo l’esperto, si potrebbe presto creare una situazione di stagflazione simile a quella degli anni Settanta. 

Tecnicamente la stagflazione è una fase caratterizzata da tassi di interesse e da una crescita economica lenta che si affianca ad un livello di disoccupazione sostenuto. La versione peggiore della stagflazione è quella che determina anche una contrazione del prodotto interno lordo.

Abbiamo citato l’opinione di Siviero per evidenziare con forza quanto sentito sia il rischio stagflazione oggi. Ebbene, come investire in questa situazione? La risposta a questa domanda è contenuta nel secondo parafrafo dell’articolo. Prima di addentrarci nell’argomento ricordiamo che per limare i rischio che si corrono ad operare in una situazione avversa, è sempre consigliabile fare prima pratica con un conto demo gratuito. Il broker eToro mette a disposizione dei nuovi clienti un account dimostrativo gratis con 100 mila euro virtuali. 

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Come investire durante la stagflazione

Poichè nel mondo del trading la migliore strategia è quella di arrivare preparati agli eventi, vediamo di capire come si può investire durante una fase di stagflazione. 

Secondo gli esperti di Schroders, a performare meglio nel corso delle passate fasi di stagflazione sono stati: 

  • oro: crescita del 22,1 per cento
  • commodity: crescita del 15 per cento
  • real estate investment trust (REIT): aumento del 6,5 per cento

Ad andare male è stato invece l’azionario che invece ha registrato un ribasso dell’1,5 per cento. 

Questi precedenti storici ci permettono già di trarre alcune conclusioni pratiche. Nei momento di stagflazione è consigliabile investire su oro e materie prime mentre l’azionariato è da guardare con scetticismo. 

Fondamentale per operare sui mercati più performanti è la scelta di un broker che offre strumenti avanzati. Un esempio è il Copy Trading eToro grazie al quale è possibile replicare le strategie dei traders più bravi. Il Copy Trading è l’ideale anche per chi è alle prime armi visto che può essere testato in modalità demo. 

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Analizzando nel dettaglio le prestazioni delle classi di asset su cui è meglio investire nelle fasi di stagflazione, gli analisti hanno evidenziato come l’oro sia considerato una sorta di porto sicuro e quindi è ovvio che tenda ad apprezzarsi nelle fasi di incertezza. Le commodities, dal canto loro, sono invece una forte di costo per le aziende ma anche una componebte chiave degli indici di inflazione e per questo tendono a performance bene nel momento in cui l’inflazione sale. 

Investire con la strategia All Weather durante la stagflazione

Nell’ultimo mese c’è stata una crescita signficativa dell’interesse nei confronti della strategia All Weather, un metodo di allocazione che ha come obiettivo quello di garantire buone performance e al contempo di proteggere gli investitori durante tutte le stagioni economiche. 

In un contesto caratterizzato da un forte balzo in avanti dell’inflazione, la strategia All Weather si sta mostrando molto all’altezza per un motivo semplice: ha il 20/25 per cento di portafoglio che, in presenza di scenari ad alta inflazione, è capace di creare rendimento. In particolare nel portafoglio sono presenti oro, materie prime e inflation linked vale a dire mercati che hanno fatto bene mentre l’azionariato crollava. e a ciò si aggiunge anche l’effetto positivo del dollaro, si può comprare per, come dice la stessa denominazione, la All Weather si è rivelata all’altezza anche del nuovo contesto economico ad alta inflazione.

La All Weather, quindi, è valida anche nelle stagioni caratterizzate da rialzi dei tassi e dell’inflazione nonostante ci possano essere delle sofferenze sulla parte nominale del portafoglio ovvero su quella che comprende bond governativi, bond Corporate, bond convertibili e azioni. 

Se anche è presente una parte del portafoglio in forte ribasso, ci sarà sempre, infatti, una parte in forte guadagno. Ciò può consentire una gestione migliore delle perdite e un rendimento più alto rispetto al livello di rischio sostenuto. 

Asset allocation durante la stagflazione

Nel corso degli ultimi mesi la reflazione ha spianato la strada ad investimenti in asset rischiosi come azioni e materie prime. L’oro ha invece sofferto. Se la prospettiva dovesse essere davvero quella della stagflazione, ci potrebbe essere un cambiamento nelle asset class più performanti. 

Infatti i rendimenti dell’azionariato potrebbero diminuire mentre l’oro potrebbe essere al centro di una maggiore domanda visto che gli investitori cercherebbero rifugio nelle safe-haven. Le commodity, in particolare, possono essere un’alternativa valida grazi al loro potenziale di protezione dall’inflazione. 

Un’altra possibile asset allocation da implementare durante la stagflazione fa perno sull’aumento dell’esposizione agli asset reali come ad esempio le materie prime, il settore immobiliare e le infrastrutture. Storicamente questi comparti hanno mostrato di reggere in un contesto inflazionistico o di rischio stagflazione.
Sarebbe inoltre auspicabile mantenere anche un’esposizione verso l’azionariato di qualità (anche perchè i bilanci delle grandi quotate non sono stati ancora pubblicati) e verso l’obbligazionario. Quest’ultimo potrebbe riprendersi proprio cavalcando i rischi di recessione-
Per quello che riguarda l’azionario, sicuramente i titoli azionari value sembrano essere più interessanti rispetto al settore growth. In ambito obbligazionario la preferenza dovrebbe essere rivolta al credito di qualità superiore puntando sul debito dei mercati sviluppati piuttosto che su quello degli emergenti.

A prescindere dalla scelta, una cosa è certa: con la stagflazione, i portafogli trading (qui il sito eToro) devono essere molto curati.
 

Come uscire dalla stagflazione

La storia insegna che il modo migliore per uscire da una stagflazione è quello di riprodurre una capacità fiscale centrale. Tutto ciò significa che l’Europa dovrebbe iniziare a produrre beni pubblici di consumo. Cosa si intende con questa espressione? Tanto per iniziare ci sarebbe la necessità, impellente alla luce della crisi geopolitica in atto, di procedere con l’organizzazione di una difesa comune europea che sia svincolata da interessi di potenze estere. Se ne parla da decenni di dotare l’Europa di una difesa comune ma ben poco è stato fatto concretamente anche a causa della rivalità tra i vari paesi pilastro.

Un altro bene pubblico è l’approvvigionamento centralizzato dell’energia. Oggi i paesi europei competono tra di loro per accaparrarsi contratti con paesi fornitori che, spesso, sono caratterizzato da alta instabilità politica. Non essendoci un solo compratore ma tanti compratori quanti sono i paesi europei hanno gioco facile nell’imporre i loro prezzi.

Ancora un altro bene pubblico a cui l’Europa proprio non può rinunciare sono i nuovi gasdotti. La realizzazione di queste grandi opere strategiche per tutto il continente, farebbe finire finalmente nel cassetto le velleità sulla decrescita che hanno indebolito tantissimo il Vecchio Continente.

In poche parole o l’Europa approfitta della crisi per fare un passo in avanti e diventare qualcosa di più di regole burocratiche e indirizzi, oppure è destinata a vivacchiare al servizio di altri fino alla sua fine. Non ci sono vie di mezzo e solo con un salto in avanti si può pensare di uscire dalla stagflazione.

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