I certificati Athena, o Athena Certificates, sono una particolare tipologia di certificati di investimento rientrante nella categoria dei certificati con capitale condizionatamente protetto.
Si tratta di strumenti finanziari che permettono all’investitore di poter disporre della possibilità – nel rispetto di determinate condizioni – di ricevere il rimborso anticipato del capitale investito, oltre a un premio che viene predeterminato al momento dell’emissione dello strumento stesso.
La definizione
Iniziamo con il rammentare che oltre alla possibilità di subire una scadenza anticipata, questi certificati hanno come principale caratteristica quella di riconoscere un premio all’investitore se in una delle date di rilevazione intermedie che vengono stabilite in sede di emissione del certificato, il sottostante ha un valore pari ad almeno lo strike price, ovvero al prezzo dell’asset sottostante rilevato nel momento dell’emissione.
Il rendimento
Il meccanismo di rendimento dei certificati Athena è abbastanza semplice. Se infatti alla prima data di rilevazione intermedia il valore dell’asset sottostante è almeno il prezzo dello strike, l’investitore può ottenere la restituzione del prezzo di emissione del certificato, oltre al premio stabilito in sede di emissione.
Di contro, nel caso in cui l’asset sottostante abbia un valore inferiore al valore di riferimento iniziale, il certificato non paga nessun premio al risparmiatore, con lo strumento finanziario che continuerà ad essere liberamente negoziabile in Borsa. Lo stesso scenario si può ripresentare in ogni data di rilevazione intermedia prestabilita.
L’effetto memoria
In aggiunta a quanto sopra, merita di essere sicuramente evidenziata un’altra caratteristica specifica di questi strumenti, rappresentata dal fatto che se la condizione di scadenza anticipata dovesse rivelarsi in una qualsiasi data di rilevazione intermedia, l’investitore potrebbe incassare non solamente il prezzo di emissione, quanto anche tutti i premi non pagati in precedenza.
Si tratta di una caratteristica frutto del c.d. effetto memoria di questi certificati, costituito da una particolare clausola, prevista dall’emittente in fase di collocamento, secondo cui – appunto – se in una data di osservazione intermedia di rispetta la condizione prevista per il pagamento della cedola, l’investitore potrà incassare anche le cedole che nelle date di valutazione intermedie precedenti aveva invece perso.
Naturalmente, nel caso in cui nel corso delle date di rilevazione intermedia il certificato non dovesse mai scadere anticipatamente, lo strumento giungerebbe a normale scadenza.
Gli scenari alla scadenza
Alla scadenza subentra poi la barriera, ovvero un’altra variabile che permette di influenzare l’effettivo rendimento finale dello strumento. La barriera è da intendersi come un livello di prezzo fissato in fase di emissione del certificato, stabilito il quale se il sottostante ha un valore che si mantiene sopra tale soglia, il risparmiatore potrà ottenere la protezione del prezzo di emissione del certificato.
Dunque, alla scadenza possono verificarsi tre distinti scenari:
- il sottostante è un valore pari o superiore al valore di emissione del certificato: si otterrà il prezzo di emissione del certificato oltre alla somma di tutti i premi previsti dalla struttura del pay-off;
- il sottostante ha un valore inferiore al prezzo di riferimento iniziale ma è superiore al livello barriera: non si ottiene il pagamento di alcun premio ma si incassa il prezzo di emissione del certificato;
- il sottostante ha un valore inferiore al prezzo di barriera: si ottiene un importo commisurato alla prestazione del reale del sottostante nel giorno di scadenza del certificato.
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