Il processo di “mining” delle criptovalute finisce al servizio di una nuova causa, non più la produzione di moneta virtuale quindi, ma la ricerca di una cura o di un vaccino per combattere il Covid-19.
Si passa quindi dall’estrazione di criptovalute alla ricerca, con diverse “farm” che hanno “riconvertito” in funzione dell’emergenza coronavirus. Molte di queste, fino a poche settimane fa, erano impegnate nelle complesse operazioni di calcolo finalizzate alla creazione di criptomoneta, ma ora la loro sterminata potenza di calcolo è stata messa al servizio dei centri di ricerca impegnati nella lotta al Covid-19.
In parole povere è successo che i supercomputer, nati per il “mining” vale a dire per estrarre Bitcoin, Etherium e altre criptovalute, ora lavoreranno per la ricerda di biologi e medici. Inoltre ultimamente le operazioni di “mining” non erano diventate particolarmente convenienti sotto l’aspetto economico.
La prima “farm” a riconvertire è stata quella di CoreWeave, specializzata fino ad ora nell’estrazione di Etherium (ETH). A partire dalla metà di marzo la potenza di calcolo dei supercomputer della CoreWeave è stata spostata sul progetto Folding@Home che al momento può contare su circa 6.000 supercomputer.
Il progetto Folding@Home, nato dall’università di Stanford, è solitamente impegnato nella ricerca medica per malattie come Alzheimer e Aids, ed ora si dedica invece alla ricerca di farmaci potenzialmente efficaci per contrastare il coronavirus.
Al progetto si è unita anche Bitfury, società di sviluppo blockchain che si occupa del “mining” di Bitcoin. Ne ha dato notizia ufficiale la stessa società, affermando di aver messo i propri nodi di elaborazione a disposizione della ricerca farmacologica e medica per il Covid-19.
Anche Tezos ha imboccato la stessa strada. Si tratta di una piattaforma olandese blockchain che ha dirottato una parte della propria potenza di calcolo sul progetto di ricerca di una cura per il coronavirus.
Il risultato? Grazie al contributo delle farm del “mining” delle criptovalute, il profetto di calcolo nell’ambito della ricerca ha raggiunto una potenza di calcolo cumulata pari a 1,5 ExaFLOPS, che equivalgono a 1,5 miliardi di miliardi di operazioni in virgola mobile al secondo, una capacità di elaborazione enorme che si concentra unicamente sulla ricerca di proteine in grado di contrastare il coronaivurs.
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