I fondi di investimento non puntano su Apple: ecco cosa dice il report UBS

Negli ultimi giorni la banca d’investimento UBS ha pubblicato un interessante report con il quale ha monitorato le posizioni e i comportamenti di circa 37.000 fondi, al fine di trovare il valore meno sottovalutato e il valore più sopravvalutato, sulla base delle evoluzioni effettuate dai gestori degli strumenti finanziari e sulla base delle posizioni in determinati indici.

Pubblicato la scorsa settimana, il report ha destato particolare interesse soprattutto perché si è scoperto che un big come Apple sia in realtà sottostimato da parte dei fondi. La media dei fondi in Apple all’inizio del mese si avvicinava infatti al 2,6%, contro un 3,9% di peso delle azioni della società all’interno del MSCI All Countries World.

Dunque, almeno a giudicare da questa metrica, Apple non sembrerebbe essere poi un titolo più di tanto gradito dai gestori, per le proprie specifiche finalità. Ma per quali motivi?

Una determinante di questa condizione potrebbe essere legata al fatto che, effettivamente, Apple non è più a buon mercato come lo era un tempo. Certo, questo non significa che la società di Cupertino stia veleggiando sulle sue massime potenzialità (anzi), ma è evidente che entrare oggi in Apple deve essere considerato in maniera più accorta rispetto a quanto non fosse in tempi di maggiore euforia complessiva.

Ribadiamo: questo non significa affatto che il titolo statunitense sia sopravvalutato, ma è bene investire con più cautela del passato sui titoli di questo comparto tech, come – appunto – Apple.

Inoltre, probabilmente una ragione che spinge molti fondi a sottostimare Apple è il fatto che si teme di attraversare il possibile surriscaldamento del comparto hi tech statunitense con i piedi troppo dentro il recinto di Apple, che pur fungendo spesso da traino per l’evoluzione dei listini a stelle e strisce, potrebbe evidentemente essere un punto di riferimento imprescindibile anche in senso contrario.

C’è comunque anche la possibilità che in realtà settore tecnologico statunitense si stia caratterizzando per un’immagine troppo negativa rispetto a quanto dovrebbe, e che dunque i gestori dei fondi di stiano preoccupando eccessivamente per le sue sorti. Un sondaggio condotto da Bank of America ben lo dimostra: il report sostiene che la olla tecnologica è considerato dagli investitori come il maggiore rischio del momento, dietro la pandemia da Covid-19.

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