La notizia era nell’aria da tempo ma adesso c’è la conferma. Entro i prossimi due mesi la Chicago Mercantile Exchange (CME) procederà con il lancio di micro-future sul Bitcoin. L’operazione, quindi, potrebbe essere condotta entro la fine di maggio come viene riportato in un report di 21Shares AG, la società leader mondiale negli ETP sulle criptovalute.
Ma cosa sono questi micro-futures su Bitcoin? L’asset sottostante è pari a circa un decimo di Bitcoin. Un prodotto simile va incontro alle esigenze di quegli investitori che sono alla ricerca di titoli di dimensioni ridotte e che al tempo stesso desiderano investire in criptovalute.
I micro future sono solo una delle alternative disponibili oggi per investire in criptovalute. Altro strumento molto apprezzato dagli investitori retail sono i CFD. I Contratti per Differenza consentono di speculare sul valore del BTC senza comprare Bitcoin in senso fisico. Vuoi provare a fare CFD Trading su Bitcoin? Esercitati con il conto demo eToro (qui la recensione del broker) e avrai subito 100 mila euro per fare pratica.
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Il mercato dei future è da tempo molto apprezzato dagli investitori. Infatti ogni mese questo mercato registra volumi molto più corposi rispetto a quelli del mercato spot. Un dato su tutti: fino ad oggi, gli scambi mensili sul mercato dei future sono stati pari a 1,8 trilioni di dollari, nettamente oltre gli 889 miliardi di dollari del mercato spot. Tale dato dimostra la costante crescita da parte degli investitiori istituzionali nei confronti dei future su Bitcoin.
Secondo Tim McCourt, global head of equity index and alternative investment products di CME Group, l’introduzione di micro future sui Bitcoin è la risposta concreta alla domanda “di contratti di taglia ridotta” che è arrivata da una vasta platea di clienti. I micro future su Bitcoin consentiranno una “maggiore scelta e una maggiore precisione per gli utenti che vogliono scambiare prodotti regolamentati sui Bitcoin in modo efficiente e trasparente, affidandosi a CME Group“.
L’arrivo sul mercato dei micro future su Bitcoin è a la dimostrazione di come ci sia una crescente consapevolezza sulle potenzialità del Bitcoin come riserva di valore. Tra l’altro l’adozione del Bitcoin da parte delle istituzioni è aumentata di pari passo con la crescita della disponibilità di strumenti per investimenti institutional-grade. Esempi in tal senso sono gli investment trust scambiati over the counter negli Stati Uniti, ma anche gli ETP/ETN in Europa.
Tali strumenti sono un’alternativa per quegli investitori istituzionali che possono così scegliere quello che si adatta meglio alle loro esigenze. Accanto ai prodotti citati ci sono altri strumenti, come i certificate di XBT Provider, che hanno delle date di scadenza e non presentano market maker indipendenti per la liquidità, a differenza di ETP ed ETF.
L’aumento degli ETF fuori dall’Europa non ha fatto venir meno un interesse senza precedenti nei confronti degli ETP di 21Shares nel Vecchio Continente, essendo la gamma di prodotti di 21Shares è la più ampia al mondo.
Per avere un’idea del boom registrato dall’interesse per il Bitcoin nell’ultimo anno, può essere utile analizzare il grafico seguente.
Dal momento in cui è scoppiata la pandemia, i portafogli di criptovalute che sono detenuti per un periodo compreso tra 1 e 6 mesi sono praticamente raddoppiati.
Secondo 21Shares questo trend dovrebbe proseguire principalmente per due ragioni. Il primo motivo riguarda il fatto che Tether (UDST), la più grande stablecoin ancorata al dollaro sul mercato, ha appena pubblicato un report che prova la sua solvibilità. La seconda ragione è che la prospettiva di un ETF sul Bitcoin Usa è supportata da un numero crescente di istituzioni di primaria importanza.
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