Bitcoin crolla: comprare ora conviene? Focus su FED e Kazakistan

Sono ore pesanti per il Bitcoin e, più in generale, per tutte le criptovalute. In un contesto che ha visto tutte le borse mondiali soffrire per le novità arrivate dagli Usa con la pubblicazione della minute FED, anche gli asset digitali hanno dovuto fare i conti con un sell-off molto marcato. Il prezzo del Bitcoin, questa mattina, evidenziava un crollo a poco più di 42mila dollari, ben il 7 per cento in meno rispetto a ieri.

Il trend negativo è rimasto sostanzialmente stabile per tutto il corso della giornata. In serata il prezzo del Bitcoin è assestato in area 43mila dollari. Come si può vedere dal grafico in basso, quindi, c’è stato un leggero ridimensionamento del passivo ma la tensione sul BTC e su tutte le criptovalute continua ad essere alta.

Prima di analizzare i motivi alla base del crollo odierno del Bitcoin, ricordiamo che i momenti di ribasso rappresentano sempre un’occasione per comprare BTC a prezzi convenienti. Se stai da tempo pensando di investire in Bitcoin ma non lo hai fatto nella speranza che il prezzo potesse scendere, oggi potrebbe essere il momento giusto per aprire una posizione.

Fondamentale, però, è affidarsi a broker con strumenti avanzati per operare su un terreno minato. eToro e la sua funzione del Copy Trading possono essere la scelta ideale. Ricordiamo che il Copy Trader (di cui è disponibile qui la modalità demo) è uno strumento esclusivo grazie al quale è possibile copiare le strategie dei traders più bravi sul Bitcoin. 

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Perchè Bitcoin crolla (6 gennaio 2022)?

La strategia di comprare Bitcoin quando i prezzi sono bassi è valida teoricamente mentre, praticamente, richiede la verifica dell’esistenza di fattori di supporto che possono spingere al recupero i valori. Ebbene non è possibile effettuare alcuna analisi fondamentale se prima non si hanno ben chiari i motivi alla base del sell-off.

Il forte ribasso che ha portato il Bitcoin a travolgere il supporto dei 42mila dollari è stato provocato dall’apertura della FED all’aumento dei tessi di interesse. Nei verbali dell’ultimo riunione del Fomc è presente un chiaro auspicio affinchè la politica monetaria Usa torni ad essere quella precedente all’emergenza covid19. 

Numerosi membri del braccio esecutivo della FED hanno messo in evidenza la necessità di allegerire al più presto il bilancio della banca centrale al fine di prevenire un ulteriore surriscaldamento dell’economia usa già alle prese con il boom dell’inflazione. 

Le indicazioni contenute nella minute FED hanno determinato una forte vendita sui titoli tecnologici che presentano il più alto P/E. A farne le spese non sono state sono le azioni tech ma anche gli asset speculativi a partire proprio dal Bitcoin che è infatti crollato. 

La situazione che si è venuta a creare ha spinto molti trader ad attivare posizioni ribassiste sia sui titoli tech che sulle criptovalute. Tra l’altro grazie proprio a broker come eToro è possibile investire su entrambi i mercati da una sola piattaforma. In più eToro mette anche a disposizione la comoda demo gratuita di prova (100 mila euro virtuali). 

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Attenzione, però, a non dare solo alla FED la colpa per il crollo del Bitcoin nel giorno dell’Epifania. Le vendite sul BTC sono state anche sostenuta dalla notizia dei disordini in corso in Kazakistan, un paese fondamentale per il mining criptovalute. Se vuoi quindi investire al rialzo sul BTC, puntando su un recupero dei valori dopo il crollo odierno, è fondamentale tenere conto delle notizie in arrivo dal paese asiatico. 

Crollo Bitcoin: il quadro tecnico

A causa del pesante ribasso registrato nelle ultime ore, il Bitcoin è sceso prima sotto al supporto collocato a quota 44 mila dollari per poi precipitare anche al livello minimo dallo scorso 4 dicembre (data dell’ultimo crollo registrato dalla criptovaluta). Attualmente, come detto in precedenza, Bitcoin viaggia in area 43mila dollari avendo ridotto la flessione.

Tecnicamente se nelle prossime ore ci dovesse essere una rottura anche del supporto a quota 42/42500 dollari non sarebbe da escludere un calo anche verso i 40 mila dollari. 

In caso di scenario rialzista, invece, un primo livello da tenere d’occhio sarebbero i 50 mila dollari anche se solo il superamento di quota 52mila dollari potrebbe rappresentare il segnale di una decisa inversione di tendenza. 

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