Fidelity entra nel mercato crypto. Ora sulla piattaforma si può fare trading con Bitcoin

Mentre il mercato delle criptovalute attraversa la sua delicata fase ribassista, non mancano le istituzioni finanziarie che decidono di aprire proprio al settore degli asset digitali.

È di questi giorni infatti la notizia che Fidelity, la multinazionale statunitense colosso dei servizi finanziari, ha deciso di aprire conti di trading per il Bitcoin (BTC).

Alcuni utenti hanno già ricevuto comunicazioni in merito a mezzo email, e sono stati quindi invitati ad effettuare il loro nuovo accesso per acquistare o vendere Bitcoin attraverso la nota piattaforma finanziaria.

Fidelity apre al mercato delle criptovalute

Fidelity nasce e si afferma come piattaforma per la finanza tradizionale, ma ora ha deciso di aprire al mercato delle criptovalute, e in particolare ha offerto ai propri utenti la possibilità di acquistare e vendere Bitcoin attraverso il portale web.

Stando a quanto riportato in un recente rapporto di The Block, alcuni utenti, presumibilmente quelli che si erano inseriti nella lista d’attesa per il lancio della nuova piattaforma di trading, hanno ricevuto in questi giorni una e-mail che annuncia: “l’attesa è finita” e descrive nel dettaglio il lancio della piattaforma.

Sebbene Fidelity fosse una realtà finanziaria già attiva nel settore delle criptovalute da qualche tempo, non aveva ancora lanciato servizi per l’acquisto e la vendita di criptovalute destinati agli utenti finali. Secondo quanto si apprende dal sito web dell’azienda stessa, Fidelity ha infatti iniziato ad estrarre Bitcoin già nel 2014. Non solo, perché nel dicembre 2021 Fidelity ha anche lanciato un ETF spot Bitcoin in Canada.

La svolta di Fidelity è stata annunciata anche da un gruppo di senatori, che in passato avevano criticato il mondo delle criptovalute, con una lettera nella quale affermano: “Fidelity Investments ha deciso di espandersi oltre la finanza tradizionale e di approfondire il mercato degli asset digitali, altamente instabile e sempre più rischioso”.

Il commento dei senatori suona in effetti più come un avvertimento, ma Fidelity non sembra preoccuparsene più di tanto, e infatti ha già confermato l’apertura a Bitcoin (BTC), a dimostrazione di come l’interesse per le criptovaluta da parte della comunità finanziaria tradizionale stia continuando a crescere.

Una mossa, quella di Fidelity, che arriva poi in un momento particolarmente delicato, non solo perché siamo nel bel mezzo dell’inverno delle criptovalute, ma anche per tutti i recenti eventi che hanno minato la fiducia degli investitori, come il recente crollo dell’exchange FTX.

Quanto accaduto nel corso del 2022, vale a dire quegli eventi come il fallimento della stablecoin Terra (LUNA), che hanno accompagnato il drastico calo dell’intero settore, ha determinato una accresciuta attenzione da parte degli utenti circa la tipica ed ora quanto mai evidente volatilità del settore.

Ed è proprio in un contesto di scarsa fiducia dell’utenza che iniziative di colossi della finanza tradizionale come Fidelity possono giocare un ruolo determinante per lo sviluppo del mercato degli asset digitali.

Fidelity aveva già preannunciato l’apertura al trading per Bitcoin

Nelle scorse ore abbiamo avuto conferma, dalla stessa Fidelity, del lancio di servizi per clienti retail per fare trading con Bitcoin. Era il mese di settembre scorso quando con un tweet Bitcoin Archive confermava tutto questo affermando: “ultim’ora: Fidelity lancerà il trading Bitcoin per i clienti retail a novembre! Fidelity gestisce asset per 4,3 trilioni di dollari”.

Nel suo annuncio Bitcoin Archive si riferiva infatti al Fidelity Hedged Equity Fund (FEQHX), che è un fondo dedicato ai prodotti di investimento alternativo destinati proprio al segmento retail.

Nel comunicato ufficiale di Fidelity l’azienda spiega che questi fondi comuni alternativi possono comprendere anche investimenti alternativi come debito distressed, debito immobiliare, private equity e Bitcoin.

Inoltre sul sito web ufficiale di Fidelity un’intera sezione è dedicata agli investimenti sulle criptovalute, e la società può contare su un intero dipartimento specializzato nel settore, parliamo del Fidelity Digital Assets (FDA).

Oggi Fidelity è diventato quindi in grado di offrire ai propri clienti retail la possibilità di fare trading con Bitcoin, aprendo posizioni sull’andamento di prezzo di BTC, quindi non necessariamente acquistando e vendendo Bitcoin.

I servizi offerti da Fidelity Digital Assets prevedono la possibilità di investire in prodotti finanziari gestiti dalla piattaforma attraverso i quali si ha un’esposizione indiretta al prezzo delle criptovalute. Non riguardano quindi l’offerta diretta delle crypto, ma di fondi ETF che hanno come sottostante le crypto.

In che modo la decisione di Fidelity influenzerà il mercato delle criptovalute

Abbiamo accennato al fatto che un gruppo di senatori degli Stati Uniti ha preso una posizione apertamente critica nei confronti del settore delle criptovalute, ritenendo questo tipo di investimento altamente rischioso.

Si tratta d’altra parte di un’opinione che tende a trovare terreno fertile in un momento in cui il mercato sta mostrando tutta la sua volatilità con un trend fortemente ribassista, e nel frattempo perde pezzi. Il recente crollo di FTX non è stato altro che l’ennesima riprova di quanto queste perplessità siano fondate, ed è ciò che potrebbe aver spinto i senatori ad inviare quella lettera a Fidelity.

In questo momento dunque appare piuttosto lontano il traguardo di una regolamentazione a tutto tondo del mercato delle criptovalute, e il recupero quanto meno dei livelli di fiducia di un anno fa. La mossa di Fidelity però potrebbe rappresentare un piccolo passo avanti in questa direzione.

Fidelity Investments infatti è una realtà importante della finanza tradizionale, essendo uno dei più grandi gestori patrimoniali al mondo con i suoi 4.500 miliardi di dollari di asset in gestione e 24 miliardi di dollari di fatturato.

È chiaro che la maggiore apertura al mercato delle criptovalute di un colosso finanziario di simile caratura non passerà inosservata ed è anzi destinata ad avere un qualche impatto sul settore.

Lo stesso CEO di Binance, Changpeng Zhao, ha sottolineato di recente che l’adozione delle criptovalute avverrà indipendentemente dalle decisioni dei governi sulla loro regolamentazione. Ed è stato sempre CZ ad affermare che i Paesi farebbero meglio a regolamentare le criptovalute invece che ad ostacolarne la diffusione, specie considerato che questa, dal suo punto di vista, è inevitabile.

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