Il prezzo di Bitcoin diventa meno volatile di S&P 500 e Nasdaq per la prima volta dal 2000

È nota l’elevata volatilità del mercato delle criptovalute, ma in questa fase Bitcoin (BTC) non solo si è disaccoppiato dall’andamento delle azioni tech, ma il prezzo della prima crypto per capitalizzazione di mercato è diventato meno volatile di S&P 500 e Nasdaq per la prima volta dal 2000.

La volatilità di Bitcoin a 20 giorni, una metrica che misura le variazioni di prezzo giornaliere di Bitcoin, è scesa sotto il livello del Nasdaq e dell’S&P 500 per la prima volta in due anni stando ai dati pubblicati questa settimana dal fornitore di dati sul mercato delle criptovalute Kaiko.

Prezzo di Bitcoin sempre meno volatile

Nelle ultime tre settimane il prezzo di Bitcoin è diventato via via meno volatile, basti pensare che poco prima dell’inizio del periodo di 20 giorni preso in esame nell’analisi di Kaiko, la volatilità sia nei mercati delle criptovalute che nelle azioni aveva raggiunto il massimo degli ultimi 40 anni.

L’andamento dell’inflazione negli Stati Uniti ha spinto molti ad aspettarsi che il tasso terminale della Federal Reserve (il picco dei loro aumenti dei tassi di interesse) sarebbe stato ancora lontano. La Fed come sappiamo ha già aumentato i tassi dello 0,75% per tre volte, con la prima di esse che ricordiamo come la singola escursione più ripida dal 1994.

Secondo quanto riferisce Kaiko, anche il divario tra le letture della volatilità a 30 e 90 giorni sia per quel che riguarda Bitcoin (BTC) che per quel che riguarda le azioni si è ridotto partendo dalla seconda metà di settembre.

Intanto sia il Nasdaq che l’S&P 500 sono in calo del 10% circa dall’inizio del mese di settembre, ed ora è la prima volta, da ottobre di due anni fa, che BTC risulta meno volatile del Nasdaq, e al tempo stesso è la prima volta, partendo da agosto 2020, che Bitcoin risulta pià stabile dell’S&P 500.

La volatilità di Bitcoin in calo da inizio luglio

Clara Medalie, direttrice della ricerca di Kaiko, ha spiegato a Decrypt, noto portale di informazione sul mondo delle criptovalute, che “la volatilità di Bitcoin (BTC) è in calo dall’inizio di luglio” cioè da quel periodo in cui il settore ha iniziato a fare il punto sulla crisi di liquidità emersa sulla scia del crollo della stablecoin Terra.

Si fa notare che nonostante la bassa volatilità, i volumi degli scambi di criptovalute sono rimasti piatti, e questo fa pensare che l’attività di treding sia rimasta costante.

Nel frattempo però le azioni hanno registrato un incremento della volatilità “a causa di una serie di fattori tra cui tassi di interesse elevati, apprezzamento del dollaro, inflazione persistente, crisi energetica e guerra” ha spiegato ancora la direttrice della ricerca di Kaiko.

Sempre Clara Medalie ha inoltre fatto notare che, nonostante con il suo valore attuale di circa 19.000 dollari il prezzo di Bitcoin (BTC) sia molto lontano dal massimo storico di circa 69.000 dollari registrato a novembre 2021, la prima criptovaluta per capitalizzazione di mercato si sta comportando come una specie di cuscinetto contro le incertezze macroeconomiche.

“La divergenza nell’attività di mercato per le due classi di attività suggerisce che le criptovalute sono più resistenti ai recenti eventi macro che inducono volatilità” ha quindi osservato Medalie.

Bitcoin sembra aver iniziato a disaccoppiarsi dalle azioni

In passato abbiamo visto come sia il Bitcoin che le altre maggiori criptovalute siano fortemente influenzate dall’andamento dei mercati azionari, e in particolare da quello dei titoli tech. Tuttavia gli appassionati di criptovalute preferirebbero che così non fosse in quanto questo mercato sarebbe stato progettato per rappresentare un’alternativa agli investimenti finanziari tradizionali.

Quello cui stiamo assistendo in questa fase sembra essere un disaccoppiamento da parte del Bitcoin dall’andamento di Nasdaq ed S&P 500.

I dati della matrice di correlazione di IntoTheBlock registrato che l’attuale coefficiente di correlazione di BTC sia per Nasdaq che per S&P 500 si attesta intorno a 0,3, e più questa cifra si avvicina allo zero, minore è la correlazione, più si avvicina a 1, più i mercati sono correlati.

Sembrerebbe quindi che Bitcoin abbia iniziato a disaccoppiarsi dalle azioni, ma non è detto che questa tendenza sarà effettivamente confermata nelle prossime settimane e nei prossimi mesi.

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