rappresentazione grafica del token di Binance

Non intende restare fuori dal mercato giapponese delle criptovalute, il primo exchange al mondo Binance, che a quattro anni da quello che doveva essere un addio, sta progettando di tornare ad operare nel Paese del Sol Levante.

Binance si appresta a chiedere una regolare licenza per operare nel mercato giapponese delle criptovalute, e in parte l’accresciuto interesse da parte del noto exchange sembra sia legato al fatto che il Giappone starebbe per adottare politiche compatibili con Web3.

La notizia è stata confermata nelle scorse ore da Bloomberg, che ha evidenziato come un approccio più crypto friendly da parte del Giappone, e il conseguente aumento delle probabilità di acquistare nuovi utenti, abbiano attirato Binance verso il mercato giapponese dopo quattro anni dalla sua uscita.

Il Giappone verso tecnologie Web3

La decisione di Binance di riavvicinarsi al mercato giapponese delle criptovalute sembra sia connessa alla decisione del governo guidato da Fumio Kishida di andare verso la ricerca di una soluzione al “Nuovo capitalismo”, di contrastare la crescente disuguaglianza puntando anche su politiche ad ampio raggio, fino alla riforma della tassazione sulle criptovalute e sugli NFT.

Nel corso del discorso che il primo ministro giapponese ha tenuto a marzo nel distretto finanziario di Londra, ha affermato che il Paese “svilupperà un contesto favorevole alla promozione della tecnologia Web3, come blockchain, NFT e metaverso”.

Un portavoce della società ha detto a Bloomberg che Binance è “impegnata a lavorare con i regolatori e i responsabili politici per definire politiche che proteggano i consumatori, incoraggino l’innovazione e facciano avanzare il nostro settore”, ma non ha voluto scendere nel dettaglio per quel che riguarda i progetti del noto exchange nel mercato giapponese.

I trascorsi di Binance nel mercato giapponese

Se il noto exchange Binance dovesse effettivamente riuscire ad ottenere una licenza per operare nel mercato giapponese delle criptovalute si troverà ad affrontare una forte concorrenza.

Nel mercato crypto giapponese infatti operano già exchange di fama mondiale come Crypto.com ed FTX, mentre all’inizio del 2022 una società sostenuta dal fondo sovrano di Singapore Temasek ha acquistato l’exchange di criptovalute DeCurret che ha continuato ad operare in Giappone dal 2018.

È interessante notare come l’atteggiamento di apertura appena mostrato dal Giappone vada in contrasto con quello che altri Paesi del mondo stanno invece assumendo in questa fase, come il Regno Unito ad esempio, o gli Stati Uniti, soprattutto dopo il crollo delle criptovalute che ha fatto svanire nel nulla qualcosa come 2 trilioni di dollari dai mercati degli asset digitali costringendo diverse aziende a chiudere bottega.

Ma il governo del Paese non vuole apparire non disciplinato, motivo per cui ha approvato nel mese di giugno un disegno di legge che obbliga le stablecoin ad essere sostenute da moneta fiat, come lo yen giapponese in tal caso.

Quanto a Binance, l’exchange operava in Giappone nel 2018, ma in seguito la Financial Services Agency (FSA) giapponese gli ha imposto di abbandonare il mercato nipponico in quanto sprovvisto di regolare licenza.

Nel 2021 poi la FSA ha lanciato un nuovo avvertimento a Binance, questa volta per via della mancata registrazione presso l’autorità di regolamentazione del mercato.

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