Il DEF è il Documento di Economia e Finanza (o Documento Economico – Finanziario), predisposto dal governo con l’obiettivo di indicare i target di politica economica, e il modo con cui si intende raggiungerli. Si tratta pertanto di un documento molto importante, riepilogativo degli obiettivi sui principali dati macroeconomici (PIL, deficit, debito pubblico, occupazione, inflazione, ecc.), e sulla strada che si intende perseguire per il loro conseguimento.

In parole ancora più semplici, il DEF è il documento che cerca di prevedere quanto e come crescerà l’economia italiana, e con quali misure il governo ha intenzione di rispettare tale stima nell’anno in corso e in quelli successivi.

Approvazione del DEF

Una volta che il DEF è stato approvato dal Consiglio dei Ministri, il documento passa all’esame della Commissione UE e del Parlamento Italiano, dopo esser passato al vaglio delle commissioni parlamentari, che hanno l’impegno di presentare a Camera e Senato i contenuti dello stesso. Le commissioni parlamentari non hanno il potere di “bloccare” il DEF, ma solamente fornire un indirizzo politico, mediante risoluzione.

La legge di stabilità

Il DEF non va confuso con la legge di stabilità, un documento (generalmente) annuale che deve inserirsi all’interno della strada tracciata dal DEF, con una serie di provvedimenti che di norma avranno impatto dal 1 gennaio dell’anno successivo a quello di approvazione, con la sola eccezione dell’emanazione di alcuni decreti precedenti, che avranno lo scopo di anticipare l’ingresso di alcune novità.

Tempistiche

Per quanto concerne le tempistiche, la Commissione UE prevede che il DEF debba essere approvato da ogni Paese membro entro il 10 aprile di ogni anno. Non sono rare, però, le richieste di “deroga”, comunque piuttosto limitata.

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