La Digital Tax? Non fa paura ai colossi del web. O, almeno, non lo fa per il momento.

Come ricordava un recente approfondimento su cnbc.com, infatti, Apple avrebbe annunciato che aumenterà i suoi oneri per gli sviluppatori di app, trasferendo così alcuni degli extra costi derivanti dalle nuove tasse digitali, ai piccoli operatori.

La mossa è stata varata martedì, dopo che alcuni Paesi come Regno Unito, Francia, Italia e Turchia hanno implementato in vario modo e con varia convinzione delle tasse sui servizi digitali che – sostanzialmente – costringeranno i giganti della tecnologia a pagare più tasse nei Paesi in cui ottengono i loro ricavi.

La tassazione dei servizi digitali è un argomento piuttosto caldo, che di frequente ha anche scatenato una sostanziale divisione tra diversi Paesi europei (e non solo) e gli Stati Uniti, la patria di questi colossi della tecnologia. La Casa Bianca ritiene che l’introduzione di tali tasse sia ingiusta e discriminatoria nei confronti delle aziende americane, schierandosi così da parte dei big del tech.

Peraltro, si noti come Apple non sia l’unica azienda che cerca di non farsi carico dei costi delle nuove tasse. In una dichiarazione di qualche giorno fa, Google ha infatti dichiarato agli inserzionisti del Regno Unito che a partire dal prossimo 1° novembre 2020, una tassa sui servizi digitali del 2% sarà addebitata sulla prossima fattura per gli ads locali.

All’inizio di agosto, anche Amazon aveva affermato che stava valutando di incrementare le tasse sui venditori dopo che il governo britannico aveva approvato la sua tassa digitale.

Insomma, il rischio è che i colossi del tech possa scaricare i costi su coloro che stanno a valle, e che non hanno alcuna forza negoziale per impedire tale migrazione di commissioni. Naturalmente, non c’è nulla che impedisca alle aziende tecnologiche di farlo, anche se questo potrebbe non essere un bene per la loro immagine…

Questo contenuto non deve essere considerato un consiglio di investimento. Non offriamo alcun tipo di consulenza finanziaria. L’articolo ha uno scopo soltanto informativo e alcuni contenuti sono Comunicati Stampa scritti direttamente dai nostri Clienti.
I lettori sono tenuti pertanto a effettuare le proprie ricerche per verificare l’aggiornamento dei dati. Questo sito NON è responsabile, direttamente o indirettamente, per qualsivoglia danno o perdita, reale o presunta, causata dall'utilizzo di qualunque contenuto o servizio menzionato sul sito https://www.borsainside.com.

🌟 Prova il conto demo di iFOREX Europe
  • Ricevi 5.000 $ per fare trading ora
  • Oltre 750 CFD disponibili – Leva fino a 30: 1
  • Fai trading 7 giorni su 7
Scopri di più su iFOREX.it

Migliori Piattaforme di Trading

Broker del mese
Deposito minimo 100$
Broker regolamentato
  • 0.0 Spread in pip
  • Piattaforme di trading avanzate
  • Prezzi DMA su IRESS
* Avviso di rischio
Deposito minimo 100$
Broker regolamentato
  • Sicurezza Gruppo Bancario Svizzero
  • Leva fino a 1:30
  • Protezione da Saldo Negativo
* Avviso di rischio
Deposito minimo 100 USD
Broker regolamentato
  • ✔️ Oltre 750 CFD disponibili
  • ✔️ Leva fino a 30: 1
  • ✔️ Fai trading 7 giorni su 7
* Avviso di rischio
Deposito minimo 50$
Broker regolamentato
  • Trading online ETF CRYPTO CFD
  • Licenza: CySEC FCA ASIC
  • Copia i migliori trader del mondo
* Avviso di rischio
Attenzione:

Il vostro capitale è a rischio. Considera la perdita di denaro dal 61% (eToro) fino all’89% (altri fornitori) con il trading CFD.

Migliori Piattaforme di Trading

Broker Rating Caratteristiche Opportunità
FP Markets FP Markets
3.5/5 (1777)
- 0.0 Spread in pip
Conto demo gratuito
Dukascopy Dukascopy
4.4/5 (1893)
- Sicurezza Gruppo Bancario Svizzero
Apri demo live
iFOREX iFOREX
4.9/5 (437)
✔️ Oltre 750 CFD disponibili
Demo 5000$
eToro eToro
4.7/5 (2056)
- Trading online ETF - CRYPTO - CFD
Prova demo gratuita
Attenzione:

Il vostro capitale è a rischio. Considera la perdita di denaro dal 61% (eToro) fino all’89% (altri fornitori) con il trading CFD.