Cos’è e come funziona il bonus bebè 2020: ecco quali sono i requisiti per ricevere il bonus

Con la Legge di Bilancio 2020, una delle novità riguarda la proroga del Bonus Bebè, con l’estensione dell’assegno per la natalità a tutte le famiglie indipendentemente da quale sia il reddito ISEE. Si tratterà quindi di un assegno universale natalità destinato a tutte le famiglie con nuovi nati, figli adottati o in affidamento da gennaio 2020.

E’ stato dunque prorogato il bonus bebè con la manovra economica 2020, e soprattutto il bonus risulta ora esteso a tutte le famiglie a prescindere dal reddito. Il reddito ISEE però verrà preso in considerazione per stabile quale dovrà essere l’importo complessivo del bonus.

L’assegno unico si divide in 3 fasce di importi: la prima per i redditi più alti prevede un bonus da 80 euro, la seconda per i redditi medi dell’importo di 120 euro, e la terza fascia per i redditi bassi che raggiunge i 160 euro. In quest’ultima fascia si può anche avere una maggiorazione del 20% nel caso si tratti del secondo figlio.

Vediamo quindi quali sono esattamente le novità che riguardano l’assegno di natalità dell’INPS inserite nella Legge di Bilancio 2020, a cominciare proprio dalla proroga del Bonus Bebè, e dai requisiti di reddito ISEE dei quali si tiene conto per stabilire importo del bonus.

Prorogato il Bonus Bebè con la Legge di Bilancio 2020

Il Bonus Bebè viene prorogato con la Legge di Bilancio 2020, e destinato, in base a quanto previsto nel testo della manovra, a tutti i nuovi nati, adottati o in affido a partire dal gennaio 2020.

A partire dal 1° gennaio infatti, il bonus bebè sarà esteso a tutte le famiglie, proprio come un assegno universale di natalità. Questa misura va poi ad anticipare un’altra misura che il governo Conte bis prevede di inserire a partire dal prossimo anno dopo il riordino dei vari bonus: l’Assegno universale figli a carico per le famiglie con figli a carico da 0 a 26 anni.

Bonus Bebè 2020: quali sono le novità

Nel pacchetto famiglia della nuova Legge di Bilancio è prevista la proroga del Bonus Bebè ma non solo, perché lo stesso pacchetto contiene anche altre interessanti misure a sostegno della famiglia.

  • Bonus asili nido 2020: proroga che prevede un incremento da 1.500 fino ad un massimo di 3 mila euro del bonus destinato ai redditi medio bassi
  • Carta bimbi: una carta servizi da 400 euro che permette di acquistare servizi per la baby sitter
  • Bonus Mamma domani 2020: si tratta di un premio per nuove nascite per le mamme in gravidanza
  • Bonus latte artificiale 2020: un bonus che può ammontare fino a 400 euro per il periodo dell’allattamento
  • Congedo paternità 2020: sarà rifinanziato ed esteso ad una durata di 7 giorni

Questa, nei programmi dell’attuale esecutivo giallo-rosso è solo una prima fase. In un secondo momento infatti il progetto del Family Act del Conte bis prevede l’istituzione di un fondo per la famiglia che sarà costituito già nel 2020, e ulteriormente potenziato con l’introduzione del nuovo assegno unico figlio a carico.

Come funziona il Bonus Bebè 2020

Grazie al bonus bebè le famiglie potranno ricevere dall’INPS l’erogazione di un contributo economico destinato a coprire interamente o in parte le spese che si trovano a sostenere per il nuovo figlio.

Al momento il bonus bebè consiste in un assegno che può andare da un minimo di 80 euro a un massimo di 160 euro in base al reddito ISEE della famiglia che lo riceve, per ogni nuovo figlio nato, adottato o affidato.

In sintesi queste sono le caratteristiche del bonus bebè come si presenta oggi:

  • durata del bonus bebè: 1 anno
  • importo del bonus bebè: da 80 a 160 euro, aumentato del 20% a partire dal secondo figlio.

Come anticipato il bonus bebè per come è strutturato oggi è destinato a tutte le famiglie, indipendentemente dal reddito ISEE dichiarato. L’importo del bonus però varia in base al reddito ISEE, ed ecco quali sono i criteri presi in considerazione nel calcolo dell’importo del bonus.

Assegno di 80 euro per i redditi fino a 25 mila euro, da 160 euro invece per le famiglie con redditi fino a 7 mila euro. Inoltre dal secondo figlio si aggiunge un 20% al bonus bebè, il che vuol dire che per le famiglie con reddito tra 7 mila e 25 mila euro è previsto un bonus di 96 euro al mese, mentre per le famiglie con reddito più basso il bonus sale fino a 192 euro al mese.

A partire dal 2020 il Bonus Bebè sarà esteso a tutti, anche a coloro che hanno un reddito superiore ai 25 mila euro. Di conseguenza le soglie di reddito ISEE avranno la sola funzione di determinare l’importo del bonus.

Come fare per ricevere il bonus bebè

Ecco come fare per ricevere il bonus bebè. Ad averne diritto sono tutte le mamme o i genitori adottivi o quelli cui sono stati dati figli in affido, di origine italiana, Ue o extracomunitaria purché in possesso del permesso di soggiorno CE e con figli nati o adottati residenti in Italia.

Questa è la platea dei beneficiari dell’Assegno Inps a sostegno della natalità, altrimenti conosciuto appunto come bonus bebè. La domanda deve essere presentata entro 90 giorni dalla data di nascita del figlio o dell’entrata in famiglia del bambino in affido o adottato.

La procedura per fare la richiesta per il bonus bebè è uguale in tutte le regioni italiane. Gli aventi diritto al bonus possono presentare richiesta per via telematica all’INPS dopo aver compilato l’apposito modulo di domanda.

La domanda per richiedere il bonus può essere inoltrata all’Inps in tre modi diversi:

  • Si può inviare la domanda direttamente tramite il sito web dell’Inps, ma in questo caso il richiedendo teve essere iscritto sul sito e deve essere in possesso del PIN Inps
  • Ci si può rivolgere al patronato, che si occuperà della pratica direttamente
  • Si può chiamare il numero del contact center Inps e seguire le indicazioni che vengono fornite

Il Bonus Bebè 2020 si divide in tre scaglioni d’importo

  • Bonus bebè del valore di 80 euro al mese per famiglie con un reddito superiore ai 40 mila euro
  • Bonus bebè del valore di 120 euro al mese per famiglie con un reddito compreso tra i 7.001 e i 40 mila euro
  • Bonus bebè del valore di 160 euro al mese per famiglie con redditi pari o inferiori a 7 mila euro

Nel caso del bonus bebè dal secondo figlio in poi gli importi sono maggiorati del 20% e si dividono quindi nei seguenti scaglioni

  • Bonus bebè del valore di 96 euro al mese per le famiglie con reddito superiore ai 40 mila euro
  • Bonus bebè del valore di 104 euro al mese per le famiglie con reddito compreso tra i 7.001 e i 40 mila euro
  • Bonus bebè del valore di 192 euro al mese pe le famiglie con un reddito pari o inferiore a 7 mila euro

Per il pagamento del bonus bebè è necessario compilare il modello SR163.

Come quando e dove si effettua la richiesta per il Bonus Bebè 2020

Il bonus bebè previsto dal Piano Famiglia del governo Conte bis si può richiedere in tutte le regioni italiane e in tutte le città, con una domanda che va presentata al Comune di residenza, tramite il CAF, dopo aver verificato la fascia di reddito ISEE in cui si rientra.

La verifica del reddito, dal momento che a partire dal 2020 il Bonus Bebè è esteso anche ai redditi superiori ai 40 mila euro annui, serve solo per determinare l’importo del bonus che come spiegato può andare dagli 80 euro per le fasce di reddito più alte, fino a 160 euro per quelle più basse.

Il Bonus Bebè 2020 spetta a tutte le mamme di nuovi nati residenti in Italia, indipendentemente dalla professione svolta. Il bonus spetta anche alle neo mamme extracomunitarie purché provviste di regolare permesso di soggiorno CE, carta di soggiorno, o nel caso in cui siano rifugiate politiche.

L’attuale bonus bebè fino al 2014 era rappresentato da un altro tipo di agevolazione che si chiamava bonus bimbo. Il Bonus bimbo era inizialmente una sovvenzione di denaro spettante alle famiglie con nuovi nati, che poteva arrivare fino a 500 euro. L’importo del bonus variava poi a seconda del reddito e a seconda della regione di residenza, ma in seguito ai tagli ai fondi per la famiglia si ridusse a un voucher da 300 euro che si poteva utilizzare per il pagamento di baby sitter e/o asili nido e che spettava solo ai primi che ne facevano regolare domanda.

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