Il bonus da 600 euro inserito nel decreto cura-Italia può variare in base al reddito

Il Governo Conte, con il decreto legge Cura-Italia ha stabilito che ai liberi professionisti iscritti agli Ordini, e ai lavoratori autonomi sarà assegnato un bonus da 600 euro subito. L’aiuto servirà a sostenere quelle categorie che sono state maggiormente colpite dall’emergenza coronavirus tuttora in corso.

Il bonus, che per il mese di marzo sarà di 600 euro, dal mese di aprile verrà invece ricalcolato su base reddituale. Dal mese prossimo inoltre entreranno in gioco anche i fondi UE a dare sostegno all’economia italiana.

Ne ha parlato a La Vita in Diretta il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri, il quale ha spiegato che la prima scelta dell’esecutivo è stata quella di rendere questi aiuti “potenzialmente disponibili per tutti. Poi ad aprile quando ci sarà più tempo troveremo dei meccanismi per parametrarli in base al reddito e alle perdite subite. Adesso sarebbe stato troppo lungo e complicato”.

Secondo il ministro Gualtieri il bonus raggiungerà in tutto 6 milioni di persone. “Per questa tornata di marzo ci affidiamo al senso di responsabilità delle persone e al loro effettivo bisogno e poi per aprile cercheremo di modulare con criteri e parametri” ha spiegato il ministro, che ha poi fatto sapere che si sta anche “discutendo con gli Ordini per capire se possono dare loro i 600 euro o se invece dobbiamo trovare un meccanismo diverso per cui glie li diamo noi attraverso il canale bancario, chiedendo all’Inps“.

Parlando delle misure a sostegno dei lavoratori contenute nel decreto Cura-Italia, Gualtieri ha poi aggiunto: “ci aspettiamo che chi non ne ha bisogno perché ha redditi molto alti non ne usufruisca lasciando poi la possibilità di usare le risorse per gli altri o di riportarle per l’intervento di aprile” e ha poi ricordato che per il prossimo decreto verranno utilizzati “anche i fondi europei“.

Gualtieri ha anche specificato che “una cosa importante che si è decisa a livello europeo è che tutte le risorse dei Fondi strutturali possano essere ridislocate per queste misure. Quindi avremo diversi miliardi ad aprile che potremo utilizzare per prorogare alcune misure, avviare dei meccanismi di ristoro e altro”.

Il ministro ha poi sottolineato che l’emergenza coronavirus “non nasce come crisi economica” ma “ha natura globale e chiama tutti a mettere in campo risposte nuove, senza precedenti”.

In tal senso il Governo italiano è stato il primo, per forza di cose, a correre ai ripari, varando appunto le misure che si sono ritenute necessarie per far fronte all’emergenza. Adesso si lavora per “trovare una risposta comune, europea” ha detto ancora Gualtieri, ricordando che la Commissione Ue ha “consentito la massima flessibilità” nonché la sospensione delle “regole del Patto di Stabilità per tutte le spese da sostenere per l’emergenza sanitarie e per sostenere l’economia”.

Le misure contenute nel decreto Cura-Italia saranno comunque seguite da altre ancora ma, ha precisato Gualtieri “con questo intervento abbiamo già messo delle basi molto solide per affrontare l’emergenza”.

Il Governo inoltre sta lavorando “tramite un comma” a “misure per coprire e assicurare liquidità anche alle imprese medio-grandi che tradizionalmente non sono coperte dal Fondo di garanzia per le Pmi“.

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