Bonus baby sitter anche per i nonni a patto che non siano conviventi. A chi spetta e come richiederlo

Il bonus baby sitter è stato introdotto con il Decreto Cura Italia, con il quale si prevedeva la possibilità di richiedere le prestazioni del voucher baby sitting, poi rinnovata con il Decreto Rilancio del 19 maggio 2020. Ora con la Circolare dell’Inps numero 73/2020 sono stati fatti diversi chiarimenti che riguardano sia le modalità per richiedere il bonus, sia i potenziali beneficiari.

Quindi chi può richiedere il bonus baby sitter che il Governo ha previsto nel periodo dell’emergenza? Tra i beneficiari ci sono anche i nonni stando all’ultima circolare dell’Inps, a patto però che non siano conviventi.

Nella stessa circolare si illustrano anche le modalità per fare richiesta, specificando che occorre fare la registrazione di entrambe le parti, vale a dire sia i genitori che i baby sitter, sul portale dell’Inps, il che permette di accedere a voucher che possono raggiungere il valore di 1.200 euro.

Il voucher baby sitting anche per i nonni

Secondo quanto riportato da Repubblica, la circolare dell’Inps ha chiarito che “l’utilizzo dei voucher con Libretto Famiglia, da spendere solo su portale Inps, con valore massimo di 1.200 euro da utilizzare per prestazioni di baby sitting dal 5 marzo al 31 luglio 2020, può essere legittimamente indirizzato verso i propri familiari” come i nonni appunto.

È stato il ministero del Lavoro a spiegare che nel caso dei nonni non conviventi non sarà applicata la presunzione secondo cui i familiari possono elargire solo prestazioni gratuite di lavoro e dunque non oggetto di compenso, rendendo così possibile l’utilizzo dei voucher anche per i familiari non conviventi.

Non si può invece usare il bonus baby sitter per le prestazioni offerte da familiari che siano conviventi con il richiedente. Inoltre il voucher non può in ogni caso essere usato per l’altro soggetto titolare della responsabilità genitoriale. Non si potrà quindi usare il bonus se il baby sitter è l’altro genitore anche se non convivente perché ad esempio separato o divorziato.

Come fare per richiedere il bonus baby sitter

Il genitore che intende fare richiesta del bonus dovrà aprire una propria posizione sul sito dell’Inps con PIN, oppure tramite un intermediario come utilizzatore di prestazioni di lavoro occasionale. Perché la domanda vada a buon fine è necessario però che anche il baby sitter, ad esempio il nonno non convivente, sia registrato sul portale dell’Inps.

Una volta fatta la richiesta per il bonus, l’Inps comunicherà l’esito positivo entro 15 giorni dalla presentazione dell’istanza, ed il genitore riceverà, sotto forma di ‘voucher’ che aggancerà al proprio ‘Libretto di Famiglia’, la somma prevista dal bonus.

Quanto alla registrazione, secondo quanto riportato da Repubblica, “potrà avvenire fino al 31 dicembre 2020” mentre le prestazioni rendicontate e saldate oggetto del bonus baby sitter, dovranno essere rese tra il 5 marzo ed il 31 luglio 2020. Restano quindi 30 giorni circa per le prestazioni di eventuali baby sitter.

La circolare dell’Inps chiarisce anche che non si può chiedere la revoca o la modifica delle prestazioni di Libretto di Famiglia già rendicontate, che attivano in via automatica il pagamento dei baby sitter.

Congedi e centri estivi

Se invece di ricorrere al baby sitter, il genitore preferisce optare per il congedo parentale o usufruire dei servizi offerti dai centri estivi, può farlo, beneficiando di una retribuzione a carico dell’Inps al 50% nel caso di congedi parentali covid-19, che erano stati inizialmente stanziati per un totale di 15 giorni, poi portati a 30 con il decreto Rilancio.

Quei genitori che avevano già fatto uso dei 15 giorni previsti inizialmente dal congedo parentale Covid-19, possono, in seguito ai chiarimenti forniti dalla circolare dell’Inps n. 73/2020, richiedere entro il 31 luglio 2020, un voucher del valore di 600 euro.

Inoltre, leggiamo ancora su Repubblica, il decreto Rilancio “ha introdotto, in via alternativa al libretto famiglia, un bonus per l’iscrizione ai centri estivi e/o servizi integrativi per l’infanzia che rimborserà il genitore richiedente per un valore massimo di 1.200 euro”.

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