È arrivata la conferma da parte dell’Agenzia delle Entrate del via libera alle domande per il contributo a fondo perduto previsto dal decreto Rilancio, con importi che saranno di 2.000 euro per le società, e di 1.000 euro per le persone fisiche.

L’ok definitivo è stato annunciato nel corso del programma Porta a Porta, dallo stesso ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri. Il modello da utilizzare per fare domanda, e le istruzioni dell’Agenzia delle Entrate sono arrivati nella serata di mercoledì 10 giugno.

La procedura sarà telematica, il canale aprirà nel pomeriggio di lunedì 15 giugno e chiuderà il 13 agosto. Se il soggetto richiedente è un erede che conduce l’attività per conto del soggetto deceduto, i tempi variano leggermente, infatti l’istanza in questo caso può essere presentata, sempre per via telematica, a partire dal 25 giugno, fino al 24 agosto.

In caso di domanda sostitutiva il termine è il 24 agosto, in questo caso la nuova istanza sostituisce di fatto qualsiasi altra istanza precedentemente trasmessa, sostituendole a patto naturalmente che per le precedenti non sia stato già eseguito il mandato di pagamento del contributo.

Chi può chiedere il contributo?

Il contributo a fondo perduto previsto dal decreto Rilancio può essere richiesto da imprese, partite Iva e dai titolari di reddito agrario, ma a condizione che siano in attività alla data di presentazione della domanda per il contributo.

I soggetti la cui attività risulta invece cessata alla data di presentazione della domanda non possono ottenere alcun contributo. Sono altresì esclusi gli enti pubblici, i soggetti iscritti agli enti di diritto privato di previdenza obbligatoria, gli imprenditori finanziari e le società di partecipazione, nonché i soggetti che già beneficiano del bonus professionisti e del bonus lavoratori dello spettacolo che sono stati introdotti con il decreto Cura Italia.

Le condizioni: il limite a ricavi o compensi e il calo di fatturato

Per poter accedere al contributo a fondo perduto previsto dal decreto Rilancio ci sono due requisiti da rispettare, e sono riportati nel dettaglio all’interno della guida predisposta dall’Agenzia delle Entrate.

  • Ricavi o compensi 2019 non devono essere superiori a 5 milioni di euro
  • Il richiedente deve aver registrato il calo del fatturato e dei corrispettivi del mese di aprile 2020. Il fatturato deve essere inferiore ai due terzi di quello dello stesso periodo dell’anno precedente.

Ci sono però delle eccezioni a questo secondo requisito, e valgono per coloro che hanno avviato l’attività a partire dal 1° gennaio 2019, nel qual caso il contributo è comunque dovuto, anche se non c’è stato alcun calo del fatturato tra quello registrato nel mese di aprile 2019 e quello di aprile 2020.

Si fa eccezione anche per gli operatori con domicilio fiscale o sede operativa situati nel territorio di Comuni che sono stati interessati da calamità naturali, come alluvioni, terremoti, e via dicendo, che si trovavano ancora in stato di emergenza alla data del 31 gennaio 2020, quando è stato dichiarato lo stato di emergenza coronavirus.

Qual è l’importo del contributo a fondo perduto?

Su IlSole24Ore leggiamo che “alla differenza tra il fatturato e i corrispettivi del mese di aprile 2020 e il valore corrispondente del mese di aprile 2019, si applica una specifica percentuale in relazione all’ammontare di ricavi e compensi” pertanto lo schema è il seguente:

  • 20% se i ricavi e i compensi dell’anno 2019 non eccedono la soglia dei 400 mila euro
  • 15% se i ricavi e i compensi dell’anno 2019 non eccedono la soglia di 1 milione di euro
  • 10% se i ricavi e i compensi dell’anno 2019 non eccedono la soglia dei 5 milioni di euro

In tutti i casi il contributo non scende mai al di sotto dei 1.000 euro per le persone fisiche, e di 2.000 euro per i soggetti diversi dalle persone fisiche.

Sul contributo non viene applicata alcuna tassazione per quel che riguarda le imposte sui redditi, né per l’Irap. Inoltre non incide sul calcolo del rapporto per la deducibilità delle spese e degli altri componenti negativi di reddito, inclusi gli interessi passivi.

Come si presenta l’istanza per il contributo a fondo perduto?

Per presentare l’istanza per il contributo a fondo perduto previsto dal decreto Rilancio si deve usare necessariamente la via telematica, ma ci si potrà avvalere anche del supporto di un intermediario abilitato.

Le domande potranno essere compilate e inoltrate attraverso l’uso di un software e del canale telematico Entratel/Fisconline, oppure seguendo una procedura web nell’area riservata di “Fatture e corrispettivi”, portale dell’Agenzia delle Entrate.

Su IlSole24Ore leggiamo inoltre che “il contribuente potrà avvalersi degli intermediari che ha già delegato al suo cassetto fiscale o al servizio di consultazione delle fatture elettroniche”. Per accedere alla procedura si potranno utilizzare le credenziali Fiscoonline o Entratel dell’Agenzia delle Entrate, usando il Sistema Pubblico di Identità Digitale (Spid), oppure la Carta Nazionale dei Servizi (Cns).

Una volta ricevuta l’istanza, l’Agenzia delle Entrate provvederà ad effettuare due elaborazioni relative ai controlli formali e sostanziali. L’esito di queste elaborazioni verrà poi comunicato al soggetto richiedente il contributo a fondo perduto per mezzo di ricevute.

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