Con la Pace fiscale arriva lo stralcio per le cartelle emesse tra il 2000 e il 2015 di valore fino a 5.000 euro

Era atteso un provvedimento che andasse a dare respiro ai contribuenti che non si trovano esattamente in regola coi pagamenti, e che in un contesto di grave crisi economica quale quella in cui l’Italia si trova in questo momento, difficilmente assisteranno ad un miglioramento della propria situazione.

Il governo di Mario Draghi ha deciso infatti di introdurre con il decreto Sostegno una sorta di maxi condono, una Pace fiscale che andrà ad azzerare alcuni dei debiti contratti tra il 2000 ed il 2015. Il presidente del Consiglio ha firmato lo stralcio delle cartelle Equitalia il cui importo non supera i 5.000 euro, mentre per quelle che superano questa soglia sarà possibile saldare il debito senza pagare eventuali multe e sanzioni.

Con la Pace fiscale 2021 è attesa anche una proroga della Rottamazione ter, che dovrebbe essere seguita poi da una Rottamazione quater la cui entrata in vigore è prevista per quest’estate. Il provvedimento dovrebbe riuscire nell’intento di alleggerire il carico di lavoro per l’Agenzia delle Entrate relativo alla riscossione di debiti difficilmente esigibili.

Al tempo stesso, attraverso l’introduzione di una nuova pace fiscale, si vanno ad alleggerire i debiti dei contribuenti che a causa della crisi economica dovuta a questa gestione dell’emergenza si trovano in gravi difficoltà.

Draghi firma lo stralcio per le cartelle fino a 5.000 euro

Iniziamo col dire che quando parliamo di carelle esattoriali ci riferiamo naturalmente alle sollecitazioni di pagamento che l’Agenzia delle Entrate invia ai contribuenti che non si trovano in regola con il fisco. Attraverso le cartelle esattoriali infatti viene richiesto al cittadino di regolarizzare la propria posizione saldando quanto dovuto.

E nell’ambito del pagamento delle cartelle esattoriali si colloca il cosiddetto saldo e stralcio, che in questo caso vediamo introdotto con il decreto Sostegno 2021. Per ora ci troviamo a prendere in esame la bozza del decreto il quale, al momento, non è ancora stato stilato nella sua versione definitiva.

Con il saldo e stralcio introdotto con la Pace fiscale del decreto Sostegno vengono azzerati tutti i debiti contratti nei confronti delle pubbliche amministrazioni, come ad esempio il bollo auto, le rate dell’Imu o della Tari e persino le multe.

Dobbiamo però precisare che la possibilità di beneficiare di questo condono dipende anche dall’importo del debito che il contribuente ha contratto con la PA, infatti saranno ammesse solo le cartelle esattoriali che sono state emesse tra il 2000 ed il 2015 il cui importo non superi i 5.000 euro.

Con l’entrata in vigore del decreto Sostegno cui il governo Draghi sta ancora lavorando, verrà quindi introdotto anche lo stralcio delle cartelle. Ciò dovrebbe avvenire entro il mese di marzo, il che significa che i contribuenti che non sono in regola con il fisco potranno ottenere con il maxi condono l’azzeramento automatico delle cartelle, cioè senza presentare alcuna richiesta all’Agenzia delle Entrate.

Quella che il governo Draghi si appresta ad introdurre, non è la prima pace fiscale di cui i contribuenti italiani hanno la possibilità di beneficiare. In questo caso però siamo davanti ad un maxi condono che aumenta il limite di importo massimo rispetto ai provvedimenti adottati in passato, e non pone dei requisiti di reddito per accedervi.

Con la legge n.145 del 2018 si andava ad introdurre lo stesso tipo di procedura, ma ne potevano beneficiare solo i cittadini con reddito ISEE che non superasse la soglia dei 20.000 euro, inoltre le cartelle esattoriali condonate avevano un limite di importo più basso.

La novità più importante del condono che il governo Draghi sta varando, consiste proprio nel fatto che la cancellazione dei debiti contratti con le pubbliche amministrazioni non prevede un requisito ISEE.

Il governo prepara anche la Rottamazione Quater

Abbiamo visto che Draghi ha firmato la Pace fiscale che prevede lo stralcio delle cartelle esattoriale, e quindi l’azzeramento dei debiti per gli importi che non superino la soglia dei 5.000 euro, contratti tra il 2000 ed il 2015.

Ma per tutti gli altri debiti contratti nello stesso periodo ma con importi superiori a detta soglia? È qui che entrerà in gioco la rottamazione quater, attraverso la quale il contribuente può mettersi in regola con il fisco saldando quanto dovuto ma senza dover pagare le sanzioni maturate né gli interessi.

Per la Rottamazione Quater però si dovrà aspettare probabilmente il mese di giugno 2021. Una volta che il provvedimento sarà varato, l’inserimento in questo caso non sarà automatico, si dovrà invece presentare domanda. In questo caso poi rientreranno anche i debiti contratti in un periodo diverso dal 2000-2015, perché saranno coinvolte tutte le cartelle esattoriali emesse fino al 2019.

Con il decreto Sostegno arriva la proroga della Rottamazione Ter

Nell’attesa che sia pronta la Rottamazione Quater, i contribuenti dovrebbero avere la possibilità di ottenere una proroga, almeno fino al 30 aprile, della rottamazione ter. In questo caso ad essere coinvolte sono tutte le cartelle esattoriali emesse tra il 2000 ed il 2017.

A tal proposito è intervenuto un comunicato stampa, il n. 36 del 27 febbraio 2021 emesso dal ministero dell’Economia e delle Finanze, nel quale viene annunciato che il pagamento delle rate della rottamazione ter e del saldo e stralcio con scadenza a marzo 2021 slitterà di qualche mese.

La scadenza della rottamazione ter era prevista inizialmente per il 1° marzo 2021. Infatti con il decreto Cura Italia era stato stabilito che i contribuenti in regola coi pagamenti delle rate del 2019 avrebbero potuto beneficiare di una proroga per le rate del 2020 fino ai primi tre mesi del 2021.

Il ministero del Tesoro nel frattempo ha comunicato che ci sarà una ulteriore proroga nel 2021, ma non è stata ancora rilasciata una data ufficiale entro la quale dovrà essere effettuato il pagamento.

Con il decreto Sostegno di prossima emanazione ci si aspetta una proroga della Rottamazione ter almeno fino al 30 aprile 2021, che poi di fatto significherebbe che la scadenza entro la quale effettuare i pagamenti verrebbe spostata al 29 giugno 2021, in quanto dalla scadenza ufficiale possono decorrere 60 giorni senza che vengano applicate sanzioni.

Non è da escludere però che alla fine si decida per uno slittamento ancora più corposo, che porterebbe la scadenza ufficiale direttamente a giugno o luglio 2021 cioè in concomitanza con l’arrivo della Rottamazione Quater.

Con il decreto Sostegni cambiano i criteri per l’assegnazione degli aiuti alle imprese

I commercianti più ottimisti hanno grandi aspettative per quel che riguarda gli aiuti che il governo guidato da Mario Draghi metterà in campo per far ripartire l’economia e quindi risollevare le imprese.

Quel che è apparso chiaro fin da principio è che Mario Draghi non intende erogare gli aiuti seguendo gli stessi criteri che invece adottava il governo di Giuseppe Conte.

Dai ristori di contiana memoria si va verso i sostegni che saranno messi sul tavolo dall’ex presidente della BCE, ma a chi saranno indirizzati? L’erogazione di questi aiuti non sarò più destinata solo ai titolari di partita Iva ma anche a tutti i lavoratori autonomi ed ai lavoratori stagionali.

Con il decreti Ristori ci eravamo abituati a veder selezionare i beneficiari degli aiuti attraverso i codici ATECO, mentre col decreto Sostegno di Mario Draghi si dovrebbe andare a garantire aiuti a fondo perduto a tutti gli autonomi a patto che siano in grado di dimostrare di aver subito un calo del fatturato del 33% tra il 2019 ed il 2020.

Nel calcolare il calo del fatturato non si prenderà in considerazione la variazione mensile, bensì il fatturato annuale. Quanto agli importi erogabili, il massimo contributo previsto dal DL Sostegno è di 150.000 euro.

Viene anche prevista la possibilità, per quei commercianti o lavoratori autonomi che non siano in grado di presentare i dati relativi al 2019 necessari per dimostrare il calo del fatturato del 2020, di ricevere un bonus di 1.000 euro se si tratta di persone fisiche, o di 2.000 euro nel caso di soggetti diversi dalle persone fisiche.

Quanto alle imprese che siano in grado di dimostrare dati alla mano il calo del fatturato tra il 2019 ed il 2020 almeno del 33%, a seconda del fatturato otterranno un bonus di importo diverso.

  • Le imprese che fatturano fino a 400.000 euro potranno ottenere il 20% del fatturato perso
  • Le imprese che fatturano da 400.000 a 1 milione di euro otterranno invece la restituzione del 15% del fatturato perso
  • Le imprese con un fatturato tra 1 e 5 milioni di euro otterranno indietro il 10% del calo del fatturato.

Con il decreto Sostegno si gettano inoltre le basi per l’istituzione di un fondo del valore di 280 milioni di euro attraverso il quale si andranno ad aiutare aiuti destinati alle attività dei centri commerciali ed ai produttori di bevande, i quali sono stati danneggiati ancora più pesantemente dalle misure restrittive e dalle chiusure imposte coi vari Dpcm.

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