Contributi a fondo perduto a conguaglio, la proroga della scadenza rischia di rallentare i pagamenti

Con l’arrivo dei contributi a fondo perduto a conguaglio previsti dal decreto Sostegni bis, che permetteranno di estendere la platea dei beneficiari del bonus destinato alle partite Iva, la scadenza naturale della dichiarazione dei redditi dovrà essere anticipata per chi intende presentare domanda. La nuova data sarebbe quella del 10 settembre ma per i commercialisti è troppo presto e chiedono una proroga.

Se la scadenza per presentare la domanda per richiedere gli aiuti viene spostata ad una data ancora da definire compresa tra il 10 settembre e il 30 novembre, con la proroga si avrebbe anche l’inevitabile slittamento dei pagamenti dei contributi a fondo perduto.

Un rallentamento della macchina degli aiuti messa in moto dal governo guidato dall’ex presidente della Bce che l’Italia in questo momento non sembra proprio potersi permettere. Insomma se da una parte si pone l’esigenza di prorogare la scadenza per richiedere gli aiuti, dall’altra più tardi viene inviata la dichiarazione dei redditi, più slitteranno i pagamenti.

Una situazione che è stata prospettata dalla viceministra dell’Economia Laura Castelli nel corso di una intervista rilasciata durante l’evento de Il Sole 24 Ore tenutosi ieri 10 giugno, dal titolo “Quale fisco per il futuro – obiettivo riforma”.

Se arriverà la proroga i pagamenti dei contributi a fondo perduto slitteranno

La data del 10 settembre come scadenza per richiedere gli aiuti è stata giudicata troppo stretta sia dai commercialisti dell’ANC che da quelli del CNDCEC. Una data che è stata fissata con il decreto Sostegni bis e che determina non solo la deadline per presentare le domande, ma anche per presentare la dichiarazione dei redditi.

Infatti i contributi a fondo perduto a conguaglio dovrebbero dare un sostegno economico non sulla base del calo del fatturato bensì sulla base dell’utile. E naturalmente per stabilire se vi sono tali requisiti è necessario che sia stata presentata la dichiarazione dei redditi, e quindi la scadenza deve essere anticipata dal 30 novembre al 10 settembre.

La dichiarazione dei redditi deve essere quindi presentata con circa due mesi e mezzo di anticipo, troppo secondo i commercialisti che chiedono pertanto la proroga del termine ultime per la richiesta del fondo perduto a conguaglio.

La priorità del governo è la rapidità nell’erogare gli aiuti

Se si concedesse la proroga richiesta dai commercialisti per quel che riguarda la dichiarazione dei redditi si avrebbe la diretta conseguenza che con uno slittamento della scadenza per presentare le domande slitterebbero anche i pagamenti.

La viceministra Castelli ha sottolineato che il fondo perduto a conguaglio è una misura perequativa che è stata pensata per le aziende che, stando ai precedenti decreti che erogavano gli aiuti in base ai codici ATECO e solo in caso di calo di fatturato, hanno ricevuto meno aiuti economici di altre categorie.

Il sottosegretario del Ministero di Economia e Finanza, durante una interrogazione alla Commissione bilancio del 9 giugno, ha quindi sottolineato l’importanza di erogare gli aiuti nel più breve tempo possibile, spiegando che la soluzione potrebbe essere una proroga della scadenza dal 10 al 30 settembre, vale a dire di soli 20 giorni rispetto a quanto previsto dal decreto Sostegni bis.

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