Assegno Unico per ogni figlio, dal 1° luglio parte la misura ponte. Ecco come funziona e a chi spetta

Mancano meno di 10 giorni all’introduzione della misura ponte che di fatto renderà operativo l’Assegno Unico Universale, uno degli interventi volti da una parte a semplificare e dall’altra a fornire alle famiglie un aiuto economico più concreto ed esteso.

La ministra per le pari opportunità e delle politiche familiari, Elena Bonetti (Iv), ha spiegato che “l’assegno unico universale non è un sussidio, è una tassa negativa. È un investimento fatto a nome di tutta la comunità, perché un bambino è un valore di tutti. È una riforma epocale del nostro Paese: per la prima volta si introduce un approccio di versione integrata”.

“È un investimento economico mai visto, con un +40% delle risorse economiche per le politiche familiari, e infine cambia l’approccio e introduce un’ottica di prospettiva e investimento” ha aggiunto ancora la ministra Bonetti che ha poi concluso: “l’esperienza del Covid e la rielaborazione di un nuovo modello economico e sociale che ne deve conseguire troverà nel Family Act e nell’assegno unico universale un primo laboratorio di possibilità di essere costruita”.

Anche dall’Acli l’assegno unico universale viene accolto con soddisfazione. “È sicuramente un bel segnale per le famiglie italiane, soprattutto per quelle che non hanno alcun beneficio” dicono dall’associazione dei lavoratori, apprezzando il fatto che la norma ponte in vigore dal 1° luglio prossimo “preveda il mantenimento delle detrazioni fiscali”.

Quale sarà l’importo dell’Assegno Unico?

A partire dal 1° luglio l’Assegno Unico inizia ad essere erogato attraverso la misura ponte. L’assegno viene erotato per i figli minori di 21 anni nella sua forma definitiva a partire dal 2022, mentre nei prossimi sei mesi ci dovremo accontentare della “soluzione ponte”, ma in cosa consiste esattamente e a chi spetta?

Si tratta di un assegno semplificato e con importi ridimensionati rispetto all’assegno da 250 euro massimo che viene calcolato sulle condizioni reddituali reali delle famiglie. L’importo minimo erogato sarà di 30 euro al mese.

L’importo riconosciuto con l’assegno unico viene corrisposto per ogni figlio in possesso del requisito dell’età anagrafica, ed il suo importo decresce all’aumentare dell’Isee familiare.

L’importo dell’assegno unico che viene erogato con la misura ponte può andare da un minimo di 30 euro, fino ad un massimo di 217 euro a figlio. Vi sono poi delle maggiorazioni degli importi erogati che dipendono dal numero di figli a carico e da altri fattori come la presenza di eventuali disabilità.

Una soluzione, quella che viene adottata con la norma ponte, cui si è arrivati per via del fatto che l’approvazione della legge delega 41/2021 è arrivata in ritardo. A partire dal 1° luglio l’assegno unico viene anticipato a tutti i nuclei familiari che non hanno accesso ad alcun tipo di sostegno per i figli, ma solo a partire dal 2022 arriverà a pieno regime.

Il decreto legge 8 giugno 2021 n. 79 è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale n. 135 dell’8 giugno 2021, e prevede non solo il potenziamento dell’importo degli assegni al nucleo familiare, i cosiddetti ANF, ma anche l’assegno “ponte” per le famiglie che non risultano in possesso dei requsiti necessari per aver diritto appunto agli ANF.

La misura, nella sua forma temporanea, sarà in vigore per tutto il secondo semestre 2021. Si tratta di un assegno temporaneo “ponte” che lascerà il posto all’Assegno unico universale a partire dal 1° gennaio 2022. Potranno beneficiare di questa misura temporanea tutte le famiglie con figli minori che non hanno i requisiti per ricevere gli assegni familiari. L’Isee non deve superare la soglia dei 50 mila euro.

Quali sono i requisiti per ricevere l’assegno unico temporaneo

La misura “ponte” che introduce l’assegno unico universale in forma temporanea per il periodo compreso tra il 1° luglio ed il 31 dicembre 2021, sarà destinato ai cittadini che risultano in possesso di determinati requisiti, oltre a quello di un reddito ISEE inferiore a 50 mila euro annui.

Gli altri requisiti necessari includono:

  • cittadinanza italiana o di un Paese membro dell’Ue, o familiare di soggetto titolare del diritto di soggiorno
  • cittadinanza di uno Stato extra Ue con permesso di soggiorno per lungo periodo o del permesso di soggiorno per motivi di lavoro o ricerca di durata di almeno sei mesi
  • essere soggetto al pagamento dell’imposta sul reddito in Italia
  • domiciliazione o residenza in Italia con figli a carico sino al compimento del diciottesimo anno di età
  • residenza in Italia da un minimo di 2 anni, anche non continuativi, oppure titolarità di un contratto di lavoro a tempo indeterminato o a tempo determinato di durata almeno semestrale

Potranno ricevere l’assegno tutte le famiglie con un figlio fino a 21 anni a carico. Riceveranno l’assegno i lavoratori dipendenti, gli autonomi e gli incapienti, e ne hanno diritto quindi anche coloro che percepiscono il reddito di cittadinanza.

Hanno diritto all’assegno anche quelle famiglie in cui sono presenti figli di età compresa tra i 18 e i 21 anni di età a patto che risultino:

  • iscritti all’università
  • tirocinanti
  • iscritti ad un corso professionale
  • titolari di un contratto di lavoro a basso reddito
  • iscritti al servizio civile.

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