Nel Sostegni bis contributi a fondo perduto per ristoranti, alberghi e bar, ma niente detrazione per gli sposi

Il processo di conversione in legge del decreto Sostegni bis sta apportando tutta una serie di modifiche al testo originale, e tra queste anche l’introduzione di nuovi bonus ed altri incentivi economici che dovrebbero spingare la ripartenza.

Tra le attività più pesantemente penalizzate dalla politica di chiusure adottata dal governo centrale dall’inizio della pandemia ad oggi troviamo inevitabilmente tutte quelle che operano nel settore della ristorazione, ed in particolar modo del wedding, dell’intrattenimento, dell’organizzazione di feste e cerimonie ed in generale l’intero settore dell’Hotellerie – Restaurant – Catering (HORECA).

I criteri e le modalità con cui si applicheranno le misure di sostegno per le attività operanti nei settori sopra elencati saranno stabiliti con un decreto del Ministero dello Sviluppo Economico in accordo con il ministero dell’Economia e delle Finanze. Questo decreto dovrà essere emanato entro trenta giorni dalla data in cui il decreto Sostegni bis viene convertito in legge.

I contributi a fondo perduto previsti nell’ambito del provvedimento inserito nel decreto Sostegni bis durante il suo iter di conversione in legge verranno riconosciuto sulla base della differenza tra il fatturato annuale registrato nel 2020 e quello del 2019.

Lo scopo di questi nuovi contributi a fondo perduto dovrebbe essere quello di fornire un ulteriore aiuto a quelle attività che sono state maggiormente danneggiate dalle restrizioni in chiave anti-contagio. L’importo complessivo stanziato per i contributi a fondo perduto per le attività cui sono destinati è di 60 milioni di euro.

10 milioni di euro andranno alle imprese che operano nei settori dell’Hotellerie – Restaurant – Catering, cioè i cosiddetti HORECA, mentre altri 10 milioni saranno destinati alle imprese impegnate in settori diversi dal wedding, che vanno dall’intrattenimento all’organizzazione di feste e cerimonie.

Sulla possibilità effettiva di intervenire con questi ulteriori aiuti economici dovrà in ogni caso dire l’ultima parola la Commissione europea.

A quali imprese sono destinati i nuovi contributi a fondo perduto del DL Sostegni bis?

I nuovi contributi a fondo perduto, che sono stati inseriti nel decreto Sostegni bis attraverso i vari emendamenti intervenuti con le relative modifiche sul testo iniziale nel corso dell’iter di conversione in legge, sono destinati sostanzialmente a tre categorie di attività commerciali, vale a dire quelle che rientrano nella definizione dell’acronimo HORECA:

  • HOTEL: attività che operano nel settore dell’ospitalità quali hotel, alberghi, bed&breakfast, campeggi, ostelli, rifugi e via dicendo
  • RISTORAZIONE: attività che operano nel settore della ristorazione quali ristoranti, pub, bar, bistrot. pasticcerie, gelaterie, mense e via dicendo
  • CATERING: attività che operano nel settore delle feste e delle cerimonie, come i servizi di catering appunto, e tutti quelli ad essi correliati.

Nella stessa legge di conversione del decreto Sostegni bis viene inoltre inserito l’articolo 9 bis con il quale viene stabilito quanto segue:

“per lo svolgimento dei riti religiosi e civili, i bambini di età inferiore a sei anni sono esentati dalla certificazione verde COVID-19 per la partecipazione ai banchetti nell’ambito di cerimonie e di eventi analoghi con meno di sessanta partecipanti ed inoltre per garantire che le famiglie in viaggio negli Stati membri dell’Unione europea restino unite, i minori che accompagnano il genitore o i genitori non sono tenuti a sottoporsi a quarantena o ad autoisolamento per motivi di viaggio se tale obbligo non è imposto al genitore o ai genitori perché in possesso di un certificato di vaccinazione o di un certificato di guarigione”.

Salta il bonus matrimoni, nessuna detrazione per gli sposi

Tra le misure che si prevedeva sarebbero state inserite nel testo di conversione in legge del decreto Sostegni bis vi era anche il bonus matrimoni, ma alla fine questa agevolazione non è stata confermata.

Non ci sarà quindi nessuna detrazione per gli sposi nella legge di conversione del secondo decreto Sostegni, in quanto l’emendamento che l’avrebbe dovuta introdurre non è stato infine approvato.

L’emendamento in questione sarebbe quello che prevedeva la detrazione delle spese connesse ai matrimoni per gli anni 2021, 2022 e 2023, ammesse in detrazione dell’imposta lorda nella misura del 25 per cento fino ad un importo massimo di 25.000 euro. Le agevolazioni nell’ambito di cerimonie religiose e matrimoni saranno quindi appannaggio delle sole imprese e non dei privati.

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