Il meccanismo discriminatorio introdotto con il Green Pass, e rafforzato poi con il decreto del 6 dicembre che introduce il Super Green Pass, prevede che l’utilizzo dei mezzi di trasporto pubblici, tanto quelli a lunga percorrenza quanto i mezzi di trasporto locali come autobus, metro e tram, siano riservati ai soli cittadini vaccinati, a meno che siano guariti dal Covid o abbiano fatto un tampone con esito negativo.

Fino all’entrata in vigore del decreto Super Green Pass solo i mezzi di trasporto pubblico a lunga percorrenza erano riservati ai possessori del Green pass, mentre i mezzi di trasporto su base locale erano ad accesso libero per tutti i cittadini.

Con il nuovo decreto le cose cambiano, e dal 6 dicembre 2021 per utilizzare un servizio che in precedenza era aperto a tutti i cittadini, è necessario sottoporsi alla somministrazione del vaccino anti Covid, oppure dimostrare (a proprie spese) di non essere un soggetto che potrebbe trasmettere il virus, e ciò attraverso un tampone negativo eseguito nelle precedenti 48-72 ore. 

Chi può usare i mezzi di trasporto pubblici

Insieme al Super Green Pass, il nuovo decreto entrato in vigore il 6 dicembre introduce anche l’obbligo di Green Pass (base) per utilizzare tutti i mezzi di trasporto pubblico, si quelli a lunga che a breve percorrenza.

In generale quindi la regola è che a partire dal 6 dicembre coloro che intendono fruire di un servizio in precedenza aperto senza alcuna distinzione a tutti i cittadini, dovranno essere in possesso di apposito lasciapassare, e quest’ultimo viene rilasciato solo a chi:

  • ha ricevuto la somministrazione completa del vaccino da non più di 9 mesi (o eventuali richiami)
  • ha avuto il Covid-19 ed è guarito da non più di sei mesi
  • ha effettuato nelle precedenti 48 ore un test antigenico con esito negativo (o 72 ore nel caso di tamponi molecolari).

A tutti i cittadini che non sono in possesso del Green Pass, o che sono in possesso del Green Pass ma che non possono o non sono disposti ad esibirlo per poter usufruire del servizio, l’accesso ai mezzi di trasporto pubblico è precluso.

Chi non ha il Green Pass può ottenere il rimborso dell’abbonamento?

Ma cosa succede se un cittadino ha acquistato l’abbonamento all’autobus o alla metropolitana prima del 6 dicembre, ed ora non essendo vaccinato non può più fruire del servizio a meno che non sia disposto a pagare circa 15 euro ogni due giorni per il tampone?

Il cittadino in questione rischia naturalmente delle severe sanzioni qualora dovesse decidere di fruire ugualmente del servizio per il quale ha già pagato. Infatti sono previste multe fino a 400 euro per chi viene sorpreso su un mezzo di trasporto pubblico senza il lasciapassare.

A questo punto il cittadino non vaccinato ha sostanzialmente due possibilità: una è quella di spendere tempo e denaro per fare un tampone ogni due giorni, di fatto vanificando ampiamente il vantaggio economico e la comodità pratica previsti dall’abbonamento. Oppure rinunciare all’utilizzo del mezzo pubblico, spostandosi invece con il proprio mezzo privato laddove sia possibile.

In questo secondo caso è legittimo domandarsi se è possibile quanto meno ricevere il rimborso dell’importo corrisposto per l’abbonamento, ma la risposta è negativa.

Non è previsto infatti alcun rimborso per i cittadini che, avendo operato la libera scelta di non vaccinarsi, si trovino sottoposti a discriminazione e non possano accedere ai mezzi di trasporto pubblico se non dietro il pagamento di costi aggiuntivi non sempre sostenibili.

Per quanto riguarda la possibilità di richiedere il rimborso dell’abbonamento infatti si fa riferimento a quanto stabilito dall’articolo 1463 del codice civile, che stabilisce che la restituzione del pagamento sia prevista solo quando la prestazione diventa impossibile per cause non imputabili in alcun modo al cliente.

In questo caso invece si rientra in una fattispecie diversa, ed è evidente che la compagnia dei trasporti non ha alcuna responsabilità in merito alla mancata erogazione del servizio al cittadino, che dipende invece dal meccanismo discriminatorio previsto dall’applicazione dell’obbligo di Green Pass.

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