Con la nuova manovra economica il governo di Mario Draghi introduce diverse agevolazioni e bonus, e in generale una serie di aiuti economici destinati a sostenere famiglie e imprese che si trovano in difficoltà per via delle restrizioni e delle chiusure imposte dall’esecutivo nell’ambito dell’emergenza Covid-19.

Altre risorse invece sono state previste dai precedenti decreti, come il decreto Sostegni bis, ma non sono ancora divenute effettive per via del fatto che mancava il relativo decreto attuativo.

Proprio nei giorni scorsi il Ministero dello Sviluppo Economico ha firmato il decreto attuativo per lo stanziamento di 10 milioni di euro di contributi a fondo perduto destinati alle imprese di vari settori, con particolare attenzione a quelle che operano nel turismo, ma anche intrattenimento e ristorazione.

La Legge di Bilancio 2022 prevede però anche dei ricchi contributi a fondo perduto che sono specificamente destinati ad alcune categorie di imprese. Parliamo in questo caso di contributi a fondo perduto fino a 100 mila euro che dovrebbero spingere verso la ripresa economica alcune delle categorie maggiormente danneggiate, ed in particolare sono rivolti in questo caso alle imprese conciarie.

Il decreto attuativo che è stato firmato congiuntamente dal MiSE e dal ministero dell’Economia e delle Finanze il 30 dicembre scorso, è già stato inviato alla Corte dei Conti per la registrazione ed indica quali sono i requisiti che le imprese dovranno possedere per poter accedere ai contributi a fondo perduto messi in campo da Invitalia. Tuttavia non sono ancora disponibili le informazioni complete circa le modalità per presentare istanza.

A quali imprese spettano fino a 100 mila euro di contributi a fondo perduto

Quali sono dunque le imprese che possono accedere ai 100 mila euro a fondo perduto? Questi aiuti sono destinati nello specifico alle imprese conciarie, ma solo a patto che al momento in cui presentano istanza risultino in possesso dei seguenti requisiti:

  • l’impresa deve risultare regolarmente costituita, iscritta e ‘attiva’ nel Registro delle Imprese
  • deve avere sede legale oppure operativa con ubicazione sul territorio nazionale e, comunque deve operare nell’ambito territoriale e funzionale del distretto conciario di appartenenza
  • deve non aver ancora beneficiato del contributo previsto dall’articolo 1, commi 157 e 158 della legge 30 dicembre 2020, n. 178
  • deve risultare nel pieno esercizio dei propri diritti, non deve essere in liquidazione volontaria e non deve risultare sottoposta a procedure concorsuali con finalità liquidatorie
  • l’impresa non deve risultare in difficoltà da prima del 31 dicembre 2019. Questo requisito non si applica alle piccole e alle micro imprese, a patto che risulti rispettato quanto previsto dal punto precedente e solo se le imprese interessate non hanno ricevuto aiuti per il salvataggio o aiuti per la ristrutturazione
  • non deve rientrare tra i soggetti che hanno ricevuto e, successivamente non rimborsato o depositato su un conto bloccato, gli aiuti risultati, in un momento successivo alla loro erogazione, illegali o incompatibili dalla Commissione Ue
  • deve aver restituito eventuali somme dovute a seguito di provvedimenti di revoca di agevolazioni concesse dal ministero
  • deve risultare in regola con tutti gli obblighi contributivi.

Quali spese sono coperte dal contributo a fondo perduto da 100 mila euro

I contributi a fondo perduto fino a 100 mila euro previsti dal decreto Sostegni bis destinati alle imprese conciarie vengono riconosciuti per le seguenti spese:

  • spese di importo complessivo compreso tra 50 e 100 mila euro
  • spese che comprendono anche attività di ricerca industriale e sviluppo sperimentale
  • spese che rispettano la sostenibilità ambientale degli investimenti

Nel caso di progetti integrati di distretto che risultano in possesso di specifici requisiti è previsto un innalzamento della soglia massima delle spese ammissibili fino a 500 mila euro.

I contributi a fondo perduto destinati alle imprese conciarie possono essere utilizzati per coprire costi funzionali alla realizzazione di progetti che prevedono i seguenti investimenti:

  • acquisto di macchinari, impianti e attrezzature nuovi di fabbrica, incluse le spese relative all’installazione degli stessi
  • acquisto e installazione di programmi informatici e licenze software
  • formazione del personale con focus sugli aspetti su cui è incentrato il progetto per il quale si richiede l’agevolazione. La formazione del personale deve essere acquisita da terzi che non hanno relazioni con l’acquirente e alle normali condizioni di mercato, in ogni caso in una misura che non superi la quota del 10% dell’importo del progetto
  • acquisto di beni immobili e spese per la realizzazione di opere murarie e assimilabili, entro il limite del 30% delle spese ammissibili complessive.

Per quanto riguarda le attività di ricerca industriale e sviluppo sperimentale che possono essere incluse nel progetto, le eventuali ulteriori spese sono ammissibili nel limite del 30% dell’importo complessivo delle spese ammissibili del progetto. In tal caso parliamo di spese sostenute per le suddette attività riguardanti:

  • personale dipendente e collaboratori con contratto a progetto, con contratto di somministrazione di lavoro, ovvero titolare di specifico assegno di ricerca, limitatamente a tecnici, ricercatori e altro personale ausiliario
  • strumenti e attrezzature di nuova fabbricazione, nella misura e per il periodo in cui sono utilizzati per le attività di ricerca industriale e sviluppo sperimentale
  • contratti di ricerca “extra muros” aventi ad oggetto lo svolgimento diretto di un soggetto commissionario di attività di ricerca industriale e sviluppo sperimentale per mezzo di una transazione effettuata elle normali condizioni di mercato
  • servizi di consulenza, compresa l’acquisizione e l’ottenimento in licenza dei risultati di ricerca, dei brevetti e del know-how, tramite una transazione effettuata alle normali condizioni di mercato.

Maggiori informazioni e ulteriori dettagli riguardanti regole e requisiti per accedere ai contributi a fondo perduto fino a 100 mila euro per le imprese conciarie si possono trovare nel decreto attuativo emanato dal Ministero dello Sviluppo Economico.

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