Figli a carico non conviventi, si possono ancora avere le detrazioni dopo l’introduzione dell’assegno unico?

Cambiano molte cose sotto l’aspetto delle detrazioni fiscali con l’introduzione dell’assegno unico universale. Sono anche sorti inevitabilmente molti dubbi in merito a quali misure a sostegno del reddito familiare restano in piedi, e quali invece vengono inglobate nell’assegno unico.

In particolare non è ben chiaro se le famiglie hanno ancora diritto alle detrazioni fino ad ora previste per i figli a carico, ma proviamo a fare il punto della situazione partendo dall’inizio.

L’assegno unico universale entra in vigore a partire dal 1° marzo 2022, ma questo non vuol dire, per le ragioni che vedremo, che già da quelle stessa data non sia possibile beneficiare di detrazioni come quelle per i figli a carico previste fino ad ora.

A partire dal mese di maggio 2022 sarà possibile presentare la dichiarazione dei redditi con il modello 730, ma come sappiamo questa dichiarazione si riferisce ai redditi relativi all’anno trascorso, che è il 2021, quindi prima che entrasse in vigore l’assegno unico universale introdotto con l’articolo 3 della legge 46 del 2021

Questo vuol dire che i contribuenti che avevano diritto alle detrazioni per i figli a carico sulla base della dichiarazione dei redditi del 2021, potranno effettivamente beneficiarne anche se è stato introdotto l’assegno unico universale.

Ma cosa devono fare i contribuenti che intendono accedere alle detrazioni per i figli a carico non conviventi? Prima di tutto è bene ricordare che i figli non conviventi non sono solo i figli maggiorenni che non abitano più con il nucleo familiare originale, ad esempio quelli che si sono trasferiti in un’altra città per iniziare gli studi universitari, ma sono anche i figli di genitori separati che abitano con uno dei due genitori.

In questo caso quindi, dal momento che non è possibile avere contemporaneamente due residenze, il figlio risulterà convivente con uno dei genitori, ma al tempo stesso non convivente e quindi fuori dal nucleo familiare dell’altro genitore.

Detrazioni per i figli a carico: come funzionano e cosa prevedono

Con la dichiarazione dei redditi da presentare a maggio, con la compilazione del modello 730/2022, sarà comunque possibile ottenere le detrazioni previste per i figli a carico, anche se è stato introdotto l’assegno unico a partire dal mese di marzo 2022.

Ma cosa prevedono le detrazioni per i figli a carico e come funzionano? In generale prevedono la detrazione dalle imposte sul reddito delle persone fisiche (Irpef) una parte delle spese che sono state sostenute dal nucleo familiare per il sostentamento dei figli. In più è possibile anche portare in detrazione le spettanze indicate nell’articolo 12 del Tuir.

Grazie alle detrazioni per i figli a carico il contribuente si trova a versare meno imposte rispetto al volume complessivo delle entrate. Ricordiamo che le detrazioni per i figli a carico spettano nella misura del 50% a ciascuno dei due genitori, e non è possibile ripartirle in modo diverso.

È tuttavia possibile che ad avvalersene sia un solo genitore, che secondo quanto stabilito sempre dall’articolo 12 del Testo Unico Imposte sul Reddito, sarà quello con il reddito complessivo più alto. 

Quando i genitori sono separati lo stesso testo di legge stabilisce due possibili scenari per quel che riguarda le detrazioni per i figli a carico in caso di affidamento congiunto:

  • se il reddito di ciascuno dei due genitori lo consente, entrambi si avvalgono delle detrazioni al 50%
  • se uno dei genitori ha un reddito troppo basso per avvalersi delle detrazioni spettanti, queste possono essere fruite dall’altro genitore che però sarà tenuto a liquidare le spettanze all’altro.

Infine ricordiamo che l’articolo 12 del Tuir equipara figli legittimi, figli naturali riconosciuti, figli adottivi e figli dati in affidamento.

Detrazioni figli a carico 2022: quando un figlio non risulta a carico dei genitori?

Abbiamo visto in linea generale qual è il funzionamento delle detrazioni per i figli a carico con il modello 730/2022, quindi cerchiamo di capire ora quand’è che un figlio non risulta più a carico del nucleo familiare, e quindi le detrazioni non sono più previste. 

Parliamo di figli a carico quando si tratta di soggetti minorenni e, in alcuni casi, anche quando si tratta di figli maggiorenni che però restano fiscalmente a carico dei genitori con il risultato che il nucleo familiare continua ad aver diritto alle detrazioni per figli a carico.

I figli non più fiscalmente a carico sono i soggetti maggiorenni entro i 24 anni di età, con un reddito che supera i 4.000 euro. Nel caso di figli di età superiore a 24 anni il limite si abbassa a 2.840,51 euro al lordo degli oneri deducibili, cioè di quelle spese che possono essere portate in deduzione e che pertanto vanno a ridurre il reddito imponibile. In altre parole in questo caso il reddito viene calcolato senza prima scalare le deduzioni.

In sintesi possiamo dire che le detrazioni per i figli a carico spettano quindi in caso di figli che rientrano nelle seguenti categorie:

  • figli di età inferiore ai 18 anni
  • figli di età compresa tra 18 e 24 anni con reddito fino a 4.000 euro
  • figli di età superiore a 24 anni con reddito fino a 2.840,51 euro.

In questi casi sono considerati figli a carico anche i figli che non vivono più insieme ai genitori, mentre al di fuori di questi casi le detrazioni per figli a carico non spettano nemmeno se i figli vivono insieme ai genitori.

In alcuni casi però stabilire se le detrazioni per figli a carico spettano oppure no non è cosa così immediata, ed ecco perché è intervenuta con alcuni chiarimenti l’Agenzia delle Entrate.

Con la circolare numero 95/E/2000 viene chiarito, al punto 3.1.4, che anche nel caso di figlio sposato con reddito complessivo non superiore a 2.840,51 euro spettano le detrazioni per i figli a carico.

La stessa circolare precisa inoltre che spettano le detrazioni per figli a carico anche in caso di genero/nuora e nipote che non maturano individualmente un reddito complessivo che superi i 2.840,51 euro.

Vi sono però alcune condizioni che devono risultare soddisfatte in questo caso, e cioè che i figli a carico devono essere conviventi con il nonno/suocero oppure, se non risultano conviventi, viene stabilito un assegno alimentare a carico del nonno in loro favore.

Detrazioni per figli a carico: quali sono gli importi

Per quanto riguarda gli importi previsti per le detrazioni per i figli a carico facciamo ancora una volta riferimento a quanto stabilito dall’articolo 12 del Tuir. Avremo quindi i seguenti importi:

  • 950 euro per ciascun figlio a carico
  • 1.220 euro nel caso di figli di età inferiore a 3 anni
  • maggiorazione di 400 euro nel caso di figli con disabilità, come stabilito all’articolo 3 della legge 104 del 1992, che porta il totale a 1.620 euro nel caso di figli con disabilità di età inferiore ai 3 anni, e a 1.350 euro per i figli con disabilità di età superiore ai 3 anni.
  • in caso di tre figli a carico è prevista una maggiorazione delle detrazioni di 200 euro per ciascun figlio a carico
  • in caso di 4 o più figli a carico è previsto un’ulteriore detrazione di 1.200 euro.

Nel caso di famiglie numerose avremo quindi i seguenti importi delle detrazioni per figli a carico:

  • 1.150 euro per singolo figlio di età superiore a 3 anni
  • 1.420 euro per singolo figlio di età inferiore a 3 anni
  • 1.550 euro per singolo figlio con disabilità ed età superiore a 3 anni
  • 1.820 euro per singolo figlio con disabilità ed età inferiore a 3 anni.

Nell’articolo 12 del Tuir leggiamo viene inoltre stabilito che queste detrazioni spettano in proporzione anche al reddito del nucleo familiare. In particolare viene precisato che le detrazioni spettano per la parte corrispondente a 95.000 euro di reddito diminuito del reddito complessivo maturato in rapporto a 95.000 euro. In caso di più di un figlio l’importo di 95.000 euro viene portato a 110.000 euro.

Per quanto riguarda le altre detrazioni si fa riferimento poi alle singole norme. Nel caso di spese mediche e sanitarie per esempio è prevista una detrazione pari al 19% degli importi spesi con una franchigia di 129,11 euro.

Sono poi previste delle detrazioni relative alle spese sostenute per l’istruzione dei figli. Ad esempio nel caso di tasse di iscrizione all’università, TFA, canoni di locazione per fuori sede, è prevista una detrazione al 19% senza tetto quando si tratta di universtà statali, e con tetto per università telematiche e private. Il tetto viene stabilito sulla base dell’area disciplinare e dell’ubiazione dell’università sul territorio.

Cosa cambia con l’introduzione dell’assegno unico universale

Ci sono molti cambiamenti legati all’introduzione dell’assegno unico, quindi a partire dal 2022 per quel che riguarda le detrazioni per figli a carico ci sono diverse novità di cui tenere conto.

Il punto è che l’assegno unico è entrato in vigore il 1° marzo 2022, e di conseguenza fino al 28 febbraio di quest’anno si fa riferimento alla vecchia normativa per quanto concerne le detrazioni per figli a carico.

Questo a sua volta vuol dire che dal momento che le detrazioni spettanti con la dichiarazione dei redditi che sarà presentata a maggio 2022 è quella relativa al 2021, periodo precedente all’entrata in vigore dell’assegno unico, per le detrazioni per figli a carico non cambia ancora nulla.

Ricordiamo che l’articolo 3 della legge 46 del 2021 stabilisce che l’introduzione dell’assegno unico comporta la cancellazione delle seguenti misure a sostegno del reddito familiare: 

  • assegni per il nucleo familiare
  • assegni per nuclei familiari numerosi
  • bonus bebè
  • premio alla nascita
  • detrazioni per figli a carico.

Vediamo quindi che a venir meno sono anche le detrazioni per figli a carico previste dall’articolo 12 del Tuir. Mentre le altre detrazioni non verranno meno, e tra queste abbiamo le detrazioni per spese sanitarie e mediche in favore dei figli, spese universitarie, spese per abbonamenti al trasporto pubblico, detrazioni per spese assicurative.

Comunque tutte queste novità non riguardano la dichiarazione dei redditi con modello 730/2022, ma andranno ad incidere a partire dalla dichiarazione dei redditi 730/2023. I contribuenti che presenteranno a maggio la dichiarazione dei redditi conseguiti nel 2021 non noteranno pertanto alcuna differenza per quel che riguarda le detrazioni per i figli a carico.

Ricordiamo anche che il comma 3 dell’articolo 12 del Tuir stabilisce che le detrazioni vengono riconosciute per il mese di spettanza. il che vuol dire ad esempio che se una coppia ha avuto un figlio nel mese di giugno 2021, le detrazioni spettano a partire da quel mese e continueranno ad applicarsi anche per i mesi di gennaio e febbraio 2022. In altre parole saranno comunque riportate nella dichiarazione dei redditi 730/2023 che si riferisce ai redditi del 2022.

Infine non dimentichiamo che, per quanto riguarda la dichiarazione dei redditi 730/2023, che si riferisce appunto ai redditi realizzati nel 2022, è vero che le detrazioni per i figli a carico non spetteranno più in quanto inglobate dall’assegno unico universale, ma solo per la platea dei beneficiari di quest’ultimo, cioè per i figli a carico fino a 21 anni di età, mentre per gli altri figli a carico le detrazioni saranno ancora accessibili.

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