tre pile di monete di altezza crescente e una villa con prato nello sfondo

La proposta di cancellare l’Imu, non solo sulla prima casa ma anche sulle altre proprietà immobiliari, sarebbe un clamorosa promessa elettorale, ma nessuno dei partiti che prendono parte all’attuale campagna per le politiche 2022 si è spinto fino a tanto.

In realtà però esiste una Regione in Italia in cui la cancellazione dell’Imu per gli immobili diversi dalla prima casa dovrebbe diventare legge nel giro di una manciata di mesi.

Addio all’Imu anche sulla seconda casa in una sola Regione d’Italia

Qualche giorno fa in Friuli-Venezia Giulia è stato compiuto un ulteriore passo avanti nell’ambito delle competenze sulle Autonomie locali, infatti a breve la Regione potrà avere voce in capitolo per quel che riguarda le entrate dei Comuni, a cominciare proprio dalla tassa sugli immobili, cioè l’IMU (Imposta Municipale Unica).

L’IMU infatti, nei programmi della Regione Friuli-Venezia Giulia sarà cancellata ma anche rimpiazzata con una nuova imposta locale sugli immobili. All’atto pratico per i contribuenti qualcosa cambierà, ma continueranno ugualmente a versare nelle casse del proprio Comune di appartenenza quanto dovuto per gli immobili di proprietà.

La novità è contenuta nel disegno di legge regionale che è stato approvato il 9 settembre scorso. Di fatto il disegno di legge prevede alcuni cambiamenti che riguardano in particolare le aliquote, e questo consentirà alla Regione di avere maggiore spazio di manovra.

Cancellazione Imu in Friuli Venezia Giulia, cosa cambierà e da quando

La novità riguardante il pagamento dell’IMU in Friuli Venezia Giulia scatterà a partire dal 1° gennaio 2023, fino ad allora resta tutto invariato. Ma cosa succede esattamente a partire dal nuovo anno nei vari Comuni di questa Regione del Nord-est italiano? In sostanza l’IMU verrà sostituita dalla nuova imposta locale sugli immobili che permette alla Regione di intervenire in materia.

L’imposta che sostituirà l’IMU nei Comuni del Friuli Venezia Giulia è il risultato del patto finanziario siglato nel febbraio 2019 dal presidente della Regione Massimiliano Fedriga con l’allora ministro dell’Economia Giovanni Tria, con il quale si dava il via libera al trasferimento della potestà di definire i tributi sugli immobili alla Regione.

L’accordo diviene però operativo solo con l’approvazione della norma di attuazione elaborata dalla commissione Paritetica con l’approvazione del Governo.

Quanto ai cambiamenti che questa novità porta con sé, anzitutto per quel che riguarda la prima casa, che è esclusa dal pagamento dell’Imu su tutto il territorio nazionale, in Friuli Venezia Giulia il termine utilizzato dalla norma sarà “esente” in quanto si intende riconoscere un “diritto” a tutti i cittadini, come lo stesso assessore Pierpaolo Roberti ha spiegato.

In questo modo si va a confermare “il dovere tributario con altri valori garantiti dalla Costituzione, quali la tutela della famiglia e del risparmio, favorendo la proprietà dell’abitazione”.

Le novità con l’abolizione dell’IMU in Friuli Venezia Giulia

Con la cancellazione dell’IMU e l’arrivo della nuova imposta locale sugli immobili in Friuli Venezia Giulia cambiano diverse cose a cominciare dalle aliquote. Infatti le aliquote applicabili alle diverse tipologie di immobili diventano tre:

  • fabbricati ad uso abitativo diversi dall’abitazione principale
  • fabbricati strumentali all’attività economica
  • aree fabbricabili.

Il valore catastale degli immobili invece non subirà alcuna variazione, e non cambieranno nemmeno le procedure per gli accertamenti. Questo dipende dal fatto che la legge regionale ha deciso di rifarsi alla disciplina statale, e in questo modo riesce ad evitare un impatto gestionale e finanziario sui Comuni, come lo stesso assessore Roberti ha spiegato.

La giunta regionale ha comunque la facoltà di modificare eventualmente le aliquote, e in questo modo può quindi arrivare a modulare l’imposta “a seconda degli obiettivi economici e di sviluppo che si darà”.

A tal proposito l’assessore Roberti ha infatti esemplificato così: “se la Regione intende supportare il commercio agirà sull’aliquota applicata al raggruppamento dei fabbricati strumentali all’attività commerciale, se intende agire in qualche modo sulle case diverse dalla prima, modulerà l’aliquota riferita a tale tipologia”.

Con lo stesso disegno di legge la Regione provvede ad intervenire sui pagamenti nell’ottica della semplificazione, e istituisce una banca dati regionale per il monitoraggio e il coordinamento nella gestione degli stessi dati. Nel 2024 sarà poi inaugurato un “Portale del cittadino” che potrà essere usato da ciascun contribuente per dichiarare le sue proprietà con aggiornamenti puntuali e costanti.

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