La tredicesima spetta anche se il lavoratore si dimette? Ecco in quali casi e perché

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La tredicesima spetta anche al lavoratore che si dimette? - BorsaInside.com

Le dimissioni sono un passo significativo nella carriera di un lavoratore, ma spesso sorgono dubbi riguardo ai diritti che possono essere mantenuti dopo questa decisione. In questo articolo, esamineremo da vicino la questione della tredicesima e come essa si applica ai lavoratori che hanno scelto di dimettersi.

Quali sono i diritti del lavoratore che si dimette

Contrariamente a quanto possa sembrare, un dipendente che si dimette mantiene alcuni diritti, incluso il diritto alla tredicesima. Nonostante la scelta di abbandonare il lavoro, la legge garantisce ancora una serie di benefici al lavoratore dimesso.

Oltre al TFR e alle ferie non godute, il lavoratore ha il diritto di percepire la tredicesima, e se prevista, anche la quattordicesima. Invece, per quanto riguarda la NASpI, cioè l’indennità di disoccupazione, è concessa solo in caso di dimissioni per giusta causa e non in quelle volontarie.

Nonostante il lavoratore abbia deciso di dimettersi, i diritti acquisiti durante l’occupazione devono essere rispettati, e questo include, come accennato, la tredicesima.

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Come si calcola l’importo della terdicesima dopo le dimissioni

Ora che abbiamo stabilito che la tredicesima è dovuta anche dopo le dimissioni, dobbiamo affrontare la questione degli importi. L’importo della tredicesima dipende dal mese in cui vengono presentate le dimissioni.

Se le dimissioni avvengono a dicembre, il lavoratore ha diritto all’intera tredicesima. Tuttavia, se le dimissioni vengono presentate in altri mesi, l’importo sarà calcolato in base ai mesi lavorati prima della dimissione.

Il calcolo prevede la suddivisione della tredicesima in ratei. Ad esempio, se le dimissioni sono presentate il 31 maggio, il lavoratore avrà diritto a 5 ratei. È importante notare che la tredicesima non matura durante i periodi di permesso non retribuito, maternità facoltativa e aspettativa.

Part-time e tredicesima: casi particolari ed eccezioni

Per i lavoratori part-time, ci sono considerazioni speciali da tenere presente. Se il part-time è orizzontale e comporta una riduzione delle ore lavorative ma quotidiane, la tredicesima matura regolarmente.

Tuttavia, nel caso del part-time verticale, la tredicesima può essere corrisposta solo se si lavora per almeno quindici giorni in un mese.

Infine, è importante sottolineare le eccezioni. Ci sono situazioni in cui la tredicesima non matura, come durante la maternità facoltativa, gli aspettativa e i permessi non retribuiti. Inoltre, la tredicesima non sarà corrisposta se il lavoratore si astiene dal lavoro per malattie dei figli o oltre il periodo di comporto previsto dai Contratti Collettivi Nazionali Lavoro.

Pertanto, nonostante la decisione di dimettersi, i lavoratori mantengono diversi diritti, tra cui il diritto alla tredicesima. Tuttavia, è fondamentale comprendere le condizioni e le eccezioni che possono influenzare l’importo e la maturazione di questa competenza dopo le dimissioni.

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