La recente riforma fiscale sta portando significative modifiche al sistema di riscossione tributaria in Italia. Una delle novità più discusse è l’introduzione dello “scarico del debito fiscale” dopo 5 anni dall’affidamento della cartella esattoriale. Questa misura ha suscitato dibattiti intensi tra esperti finanziari e contribuenti, poiché presenta sia vantaggi che svantaggi per entrambe le parti coinvolte. In questo articolo, esploreremo i motivi dietro questa decisione e analizzeremo gli effetti positivi e negativi che essa comporta.
Il concetto di scarico del debito fiscale
Con la nuova legge di delega fiscale, è stata introdotta la possibilità di “scaricare” il debito fiscale dopo che sono trascorsi 5 anni dall’affidamento delle quote non riscosse. Ciò significa che le cartelle esattoriali che non sono state riscosse entro questo periodo verranno cancellate automaticamente.
Tuttavia, va sottolineato che non tutte le cartelle sono soggette a questo trattamento. Le quote soggette a procedure esecutive, accordi di ristrutturazione o altre forme di rateizzazione del pagamento non rientrano in questa categoria.
Vantaggi e svantaggi
Per i contribuenti, questa nuova disposizione presenta un vantaggio notevole. Dopo 5 anni dall’affidamento della cartella esattoriale, non saranno più soggetti al rischio di azioni esecutive da parte del Fisco. Questo offre una maggiore tranquillità finanziaria e un sollievo dal costante timore di pignoramenti o altre misure punitive.
D’altro canto, l’ente creditore, come ad esempio un Comune che ha affidato la riscossione delle cartelle all’Agenzia delle Entrate-Riscossioni (AdER), potrebbe affrontare delle sfide significative.
Lo scarico del debito fiscale può comportare entrate mancate per l’ente creditore, che potrebbero influire negativamente sul bilancio comunale. Inoltre, le somme che vengono scaricate rappresentano una perdita economica effettiva per l’ente creditore, che potrebbe trovarsi a dover gestire vuoti finanziari imprevisti.
Un aspetto cruciale da considerare è la sfida pratica della riscossione completa dei crediti fiscali. La Corte dei Conti ha reso noto che per riscuotere tutti i crediti fiscali sarebbe necessario eseguire un numero significativo di misure coercitive, come fermi amministrativi sui veicoli, pignoramenti presso datori di lavoro o di pensione e analisi dettagliate sui rapporti finanziari. Questa mole di attività si rivela praticamente impossibile da gestire in modo efficace.
Responsabilità e Verifica dell’Agente di Riscossione
La legge di delega fiscale prevede una serie di responsabilità per l’agente di riscossione. Questo soggetto deve garantire tempestività nella notifica delle cartelle esattoriali, rispettando una finestra temporale di 9 mesi dall’affidamento dell’incarico. In caso di mancata riscossione dovuta a negligenza, colpa grave o violazione delle norme di tutela del diritto di credito, l’agente di riscossione è soggetto a responsabilità legale.
È importante notare che il Ministero dell’Economia e delle Finanze (Mef) ha il compito di verificare le attività di recupero intraprese dall’agente di riscossione, assicurando un adeguato controllo e conformità con le disposizioni legali.
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