Stop Reddito di Cittadinanza per 112mila occupabili. La situazione Regione per Regione

Reddito di Cittadinanza: stop per 112 mila occupabili - Borsainside.com

Nel panorama socio-economico italiano, la transizione da percettori del Reddito di Cittadinanza a individui attivi e formati è un passo cruciale per favorire l’inclusione e l’occupabilità.

Terminato il periodo massimo di sette mesi di fruizione del Reddito di Cittadinanza, così come stabilito dalla Legge di Bilancio del 2023, si apre la porta al nuovo strumento di “Supporto per la formazione e il lavoro“, che entrerà in vigore il 1° settembre 2023.

Il numero degli occupabili: cosa dicono le statistiche

Un totale di 169.000 beneficiari del Reddito di Cittadinanza, a fine luglio, ha ricevuto una notifica di sospensione del sussidio tramite un messaggio SMS. L’intento di questa misura è chiaramente delineato nella Legge di Bilancio 2023: porre fine al sussidio dopo un periodo massimo di sette mesi per coloro che non soddisfano i requisiti specifici.

L’approccio di welfare sta subendo una trasformazione graduale per dare spazio a due nuovi strumenti focalizzati sul sostegno al reddito e sull’incoraggiamento della formazione e del lavoro.

Da un punto di vista quantitativo, si contano 112.545 individui definiti “occupabili”. Questo numero di soggetti rappresenta coloro che, dopo aver completato il periodo di fruizione del Reddito di Cittadinanza, possono ora attivarsi e beneficiare del nuovo strumento di formazione e lavoro a partire dal 1° settembre 2023.

Differenze regionali nell’occupabilità

Un’analisi dei dati svela differenze regionali notevoli e un divario territoriale significativo. Il Sud Italia risulta particolarmente coinvolto, con oltre il 55% degli occupabili concentrati nelle regioni meridionali. Sicilia, Campania e Calabria ospitano rispettivamente 25.979, 24.595 e 11.622 soggetti pronti per il nuovo strumento.

Spostandoci verso il Nord, la regione Lazio vanta 9.200 persone che hanno concluso il periodo di percezione del sussidio, seguita da Puglia (7.743), Piemonte (5.985) e Lombardia (5.586).

Inoltre, dei 112.545 individui considerati occupabili, il 62% è già coinvolto nei servizi per l’impiego, con il 48.406 sotto l’ala del programma di politica attiva Gol.

Supporto per la formazione e il lavoro: una nuova prospettiva

Il 1° settembre 2023 rappresenta l’avvio del nuovo strumento “Supporto per la formazione e il lavoro“, progettato per fornire un aiuto concreto a coloro che hanno cessato di percepire il Reddito di Cittadinanza e si trovano in situazioni economiche e sociali complesse.

I requisiti per accedere a questo strumento includono un’età compresa tra i 18 e i 59 anni, nonché un Isee familiare che non superi i 6000 euro. Al di là di questi requisiti di base, ulteriori criteri specifici devono essere rispettati. I beneficiari riceveranno un bonus mensile di 350 euro, erogato per un massimo di 12 mesi e legato alla partecipazione ad attività di politiche attive e formazione.

Per accedere, è necessario presentare una domanda tramite la piattaforma SIISL e, successivamente, sottoscrivere un patto di servizio personalizzato in accordo con i servizi per l’impiego. L’Inps si occuperà di erogare i 350 euro mensili tramite bonifico, ma è importante notare che la partecipazione a percorsi formativi è un prerequisito per ricevere il bonus.

Inoltre, va sottolineato che, a differenza del Reddito di Cittadinanza, il Supporto per la formazione e il lavoro è un’opportunità individuale e non coinvolge l’intero nucleo familiare. Gli occupabili che ne beneficiano devono anche essere aperti ad accettare offerte di lavoro a termine, purché il luogo di lavoro sia entro 80 km dal proprio domicilio o raggiungibile in 2 ore con i mezzi pubblici, pena la decadenza della misura.

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