Il Bonus 200 euro che era stato introdotto dal governo Draghi, non è stato più confermato in seguito, ma adesso grazie al nuovo taglio del cuneo fiscale un importo che può arrivare a 200 euro potrà essere accreditato sulle buste paga di alcuni lavoratori.
Sia i lavoratori dipendenti che alcuni liberi professionisti hanno beneficiato in passato di questa agevolazione chiamata Bonus 200 euro una tantum. In quella circostanza, il bonus consisteva in un contributo unico e netto che veniva accreditato in una busta paga del lavoratore.
L’obiettivo principale era dare un impulso positivo agli stipendi in un momento in cui l’economia era in recessione a causa degli effetti finanziari delle decisioni politiche prese nell’ambito dell’emergenza Covid-19. I beneficiari potevano trovare la voce “bonus” nei loro cedolini, e si trattava di un caso isolato.
Questa volta, tuttavia, le cose sono diverse. Nonostante si parli ancora di Bonus 200 euro, in realtà l’importo non verrà accreditato in una sola busta paga, ma diluito nei vari mesi dell’anno fino a fine 2023. Le modalità e i criteri saranno differenti, vediamo quindi in cosa consiste esattamente il nuovo Bonus 200 euro.
Cos’è e come funziona esattamente il nuovo bonus 200 euro
La novità è stata introdotta attraverso il decreto 1° maggio 2023 e sarà attiva a partire da luglio dello stesso anno, con una differenza significativa rispetto al passato: non si tratterà di un’unica erogazione, ma sarà un beneficio continuativo. La prima erogazione si troverà nella busta paga di luglio 2023 e le erogazioni proseguiranno fino al 31 dicembre 2023.
Un altro cambiamento rilevante riguarda l’approccio adottato per questo tipo di bonus. Non si tratta più di un corrispettivo netto assegnato ai lavoratori, bensì di una riduzione delle imposte sul reddito da lavoro. In pratica, i lavoratori riceveranno un reddito maggiorato, ma con un’incidenza fiscale inferiore. Ciò significa che le trattenute sulla busta paga saranno ridotte, garantendo un reddito netto maggiore per i lavoratori.
Questo provvedimento fa parte del decreto Lavoro e ha l’obiettivo di alleggerire la pressione fiscale sui salari e i compensi professionali. Pertanto, la distribuzione del bonus non sarà uniforme per tutti i lavoratori, ma varierà a seconda delle fasce di reddito di ognuno.
Alla fine dell’anno, accumulando i risparmi ottenuti, si dovrebbe raggiungere l’importo di 200 euro risparmiati attraverso la riduzione delle imposte sul reddito per ciascun lavoratore.
Ecco quali sono le fasce di reddito e i risparmi corrispondenti nella busta paga:
- Un risparmio di 10 euro al mese per chi ha un reddito annuo fino a 15.000,00 euro;
- Un risparmio di 11 euro al mese per chi ha un reddito fino a 20.000,00 euro;
- Un risparmio di 14 euro al mese per chi guadagna fino a 25.000,00 euro all’anno;
- Un risparmio di 15,30 euro al mese per chi ha un reddito annuo fino a 30.000,00 euro;
- Un risparmio di 16,4 euro al mese per chi ha un reddito annuo fino a 35.000,00 euro.
Per usufruire del Bonus 200 euro, non sarà necessario presentare alcuna pratica o domanda, infatti come nel caso precedente, sarà sufficiente compilare e firmare un’autocertificazione che attesti il possesso dei requisiti necessari per ottenere il bonus.
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