Il 2019 è iniziato da poche ore, e gli investitori non hanno certamente perso tempo nel cercare di comprendere quali siano rischi e opportunità che alimenteranno i mercati finanziari. Dallo scontro commerciale tra Stati Uniti e Cina alla Brexit, dalle mosse delle banche centrali alle elezioni europee di maggio per il rinnovo del Parlamento Europeo, non manca la lista di determinanti che potrebbero creare ben più di qualche turbolenza sul Forex. Ma come comportarsi?
Negli ultimi giorni Ig ha formulato una serie di annotazioni piuttosto importanti, cercando di sgombrare il campo dai principali dubbi e interrogativi. “Alla luce dei rischi esposti, ci aspettiamo che il nuovo anno possa iniziare con forti tensioni come quelle registrate a fine 2018” – dichiarano Vincenzo Longo e Filippo Diodovich, market strategist di Ig, sottolineando come “i principali eventi chiave sono decollati nella prima metà dell’anno e questo ci spinge a dire che la volatilità continuerà a rimanere elevata almeno per il primo semestre. Solo nella seconda metà dell’anno potremmo avere un clima più disteso sui mercati finanziari”.
Con particolare riferimento al mercato Forex, gli analisti di Ig suggeriscono come “l’approccio difensivo della prima parte dell’anno potrebbe favorire lo yen, che rimane la nostra valuta preferita anche in un contesto di BoJ meno accomodante. Lo scenario di risk off potrebbe premiare anche il franco svizzero, porto sicuro soprattutto in chiave Brexit”.
Sembra invece prevalere il pessimismo sulla sterlina, che è alle prese con una situazione di grave incertezza influenzata proprio dalla Brexit. Le posizioni short sembrano dunque essere più importanti delle long per la valuta britannica, ma la situazione potrebbe cambiare se nelle prossime settimane si profileranno delle attese più attendibili per una soft Brexit.
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