Accordo USA – Cina, quali riflessi sul dollaro?

Dopo lunghe attese, finalmente Stati Uniti e Cina hanno firmato l’accordo commerciale di fase uno, anticipatore di quella che potrebbe essere una intesa più ampia, da firmarsi nei prossimi mesi / anni, per porre definitivamente fine all’annosa guerra dei dazi tra le due parti.

L’annuncio della firma non ha prodotto particolari turbamenti nei mercati finanziari, né particolari euforie. Chiaro segno che, in fondo, i mercati stessi avevano già “scontato” questa evoluzione, e che dunque pochi erano i margini effettivi di impatto sui listini.

Ad ogni modo, ad essere particolarmente euforico per il risultato raggiunto è stato il presidente Donald Trump, che ha ringraziato il presidente cinese Xi Jinping, ora definito “grande amico”. Trump ha parlato di accordo storico, e ha precisato che i dazi imposti contro la Cina saranno rimossi, se la fase 2 dell’accordo commerciale verrà chiusa. Ha dunque indicato che le trattative inizieranno fra poco tempo, e che potrebbe non essere necessaria una fase 3.

Dal canto suo, Pechino con questo accordo si impegna a acquistare ulteriori prodotti e servizi statunitensi per 200 miliardi di dollari, e non lanciare svalutazioni competitive della propria moneta. Pechino ha inoltre annunciato che il prossimo 1 aprile permetterà il pieno controllo delle sue aziende da parte di società finanziarie straniere.

Per quanto concerne l’influenza sul Forex, è interessante osservare come secondo Moody’s, l’intesa – pur positiva – non risolverà le divergenze più importanti tra le due parti, che rimangono ancora aperte. La crescita economica dovrebbe rimanere debole, con il PIL USA che rallenterà all’1,7%, e quello cinese che rallenterà invece al 5,8% nel 2020.

Debole la reazione del dollaro alla notizia della firma. È possibile però che, se il clima di serenità dovesse essere confermato, la valuta verde possa subire pressioni al ribasso per aver perso parzialmente il suo ruolo di safe haven.

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