Come fare trading online sfruttando rischio guerra Russia Ucraina: Forex, borse e commodities

I forti ribassi che sono in atto sui mercati azionari europei oggi, a loro volta successivi al trend ribassista che aveva caratterizzato l’azionariato globale lo scorso venerdì, sono il segnale tangibile che gli investitori temono che la crisi tra Russia e Ucraina possa aggravarsi. I venti di guerra hanno determinato il panic selling in atto in atto sui mercato del Vecchio Continente. Come messo in evidenza da alcuni analisti è naturale, in questa fase ad alta incertezza, che i trader siano sempre meno propensi al rischi. 

Preso atto che quella di oggi sarà una giornata molto negativa per le borse europee, proviamo però ad allargare l’orizzonte per capire come fare trading online sfruttando le tensioni geopolitiche tra Russia e Ucraina. 

Tre i mercati a cui faremo riferimento con questa nostra breve analisi: le borse, il forex e le materie prime

Per quanto riguarda gli indici di borsa, il sell-off in atto oggi può essere sfruttato per investire al ribasso. Fare short trading, però, non è semplice ed è per questo che è consigliabile esercitarsi con un conto demo gratuito, come ad esempio quello offerto da eToro, prima di passare all’operatività con soldi veri. 

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Accanto alle borse, altro mercato caldo è quello del Forex. Il cambio Euro Dollaro questa mattina è praticamente invariato sugli stessi livelli dello scorso fine settimana. Movimenti più interessanti, invece, si sono visti sulle valute rifugio. In questo caso a fare da catalizzatore sono le recenti prese di posizione dell’amministrazione Biden sul dossier russo-ucraino.

Il consigliere Sicurezza Nazionale della Casa Bianca, Jake Sullivan, appena ieri, ha affermato che un’invasione russa dell’Ucraina potrebbe avvenire anche nel giro di pochi giorni. Secondo Sullivan non possibile prevedere il momento preciso di un eventuale attacco a Kiev tuttavia “un’invasione, un importante intervento militare, da parte della Russia in Ucraina potrebbe iniziare da un giorno all’altro“. In questo contesto le valute rifugio hanno registrato un aumento significativo dell’appeal. 

Il cambio USD/JPY evidenzia un calo dello 0,1 per cento a 115,36 dal massimo di cinque settimane raggiunto a quota 116,34 la scorsa settimana mentre AUD/USD, sensibile al rischio, segna una flessione dello 0,2 per cento a 0,7120, attestandosi su livelli più bassi rispetto a quelli della scorsa settimana.

Anche la coppia USD/RUB segna un calo dello 0,8 per cento a 76,5920 con la valuta russa che evidenizia una flessione delle perdite dopo essere crollata al minimo di due settimane. Nonostante le tensioni geopolitiche stiano pesando su Mosca, la banca centrale russa lo scorso venerdì ha deciso di paese venerdì ha procedere al terzo aumento dei tassi da 100 punti base in meno di un anno. 

Questo è un primo segnale interesssante di cui tenere conto. Il secondo è il clima da calma piatta che caratterizza il cambio Euro Dollaro (in questo contesto ad alto rischio, ci si sarebbe attesi ben altro dalla coppia Forex più importante) e il terzo è il blocco della risalita dei mercati obbligazionari. Tutti questi tre elementi suggeriscono che il panic selling che sta caratterizzando i  mercati possa essere temporaneo e frutto della paura di perdite nell’immediato. Alla luce di questo fattore si può essere portati ad ipotizzare che la tensione tra Russia e Ucraina sia destinata a rientrare.

Per investire sul Forex in questa fase è comunque fondamentale affidarsi a strumenti avanzati come ad esempio il Copy Trading eToro grazie al quale è possibile replicare le strategie dei traders più bravi. Questa funzionalità può essere testata anche da chi è alle prime armi. eToro, infatti, mette sempre a disposizione la demo gratis. 

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Volano i prezzi delle materie prime

Il rally dei prezzi delle materie prime è uno degli effetti più scontati dalla tensione tra Russia e Ucraina. Il prezzo del petrolio viaggia verso i 100 dollari al barile come abbiamo avuto modo di evidenziare in un approfondimento di questa mattina. Ma l’oil non si muove in solitaria. C’è infatti la consapevolezza che una guerra tra Russia e Ucraina farebbe schizzare in alto il valore del gas naturale già da tempo in forte progressione.

E’ in quest’ottica che vanno letti gli ultimi dati: ad Amsterdam quotazioni del gas in rialzo dell’8,5 per cento a 83,50 euro al Mwh (dopo aver registrato un aumento esponenziale del 12 per cento a 88 euro); a Londra il prezzo è invece salito del 4,45 per cento a 185,86 penny per Mmbtu (British thermal unit). Oltre a petrolio e gas naturale, terzo asset che potrebbe segnare un forte aumento è il grano. 

Queste le tre materie prime da tenere d’occhio nel caso in cui la crisi tra Russia e Ucraina si dovesse aggravare ancora di più.

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