 
                                            Mentre l’attenzione dei media resta spesso focalizzata sull’oro, c’è un altro metallo prezioso che sta vivendo un momento d’oro: l’argento. Dopo anni in sordina, il suo valore è tornato a salire in modo vertiginoso, raggiungendo livelli che non si vedevano dal lontano 2011. Nelle ultime sedute, il prezzo ha sfiorato i 40 dollari l’oncia, segnando un record che ha risvegliato l’interesse di investitori, analisti e fondi internazionali.
Argento in rally: numeri che parlano chiaro
I dati parlano da soli. Solo nelle ultime ore:
- Il prezzo spot è aumentato di quasi il 2%, toccando quota 39,57 dollari a New York
- A Londra ha raggiunto 39,13 dollari
- Nell’ultimo mese è cresciuto di un solido 6%
- Da inizio anno il rialzo complessivo sfiora il +35%
Un rendimento che, sorprendentemente, supera anche quello dell’oro, fermo a un comunque rispettabile +28% nello stesso arco di tempo.
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Perché l’argento corre: dalle scelte degli investitori alla domanda industriale
Il recente boom non è frutto del caso. A trainare il prezzo dell’argento concorrono una serie di fattori incrociati:
- Diversificazione dagli investimenti in oro: con il metallo giallo vicino ai suoi massimi storici, molti preferiscono puntare sull’argento, ritenuto più “economico” ma comunque affidabile come bene rifugio.
- Afflussi record negli ETF: i fondi che replicano l’andamento dell’argento hanno acquistato oltre 95 milioni di once nei primi sei mesi del 2025, riducendo la disponibilità di argento fisico.
- Scarsità di metallo fisico: a Londra, il lease rate (cioè il tasso per prendere in prestito l’argento) ha superato il 6%, segnale evidente di carenza.
- Domanda in crescita da cinque anni: secondo il Silver Institute, il mercato è in deficit cronico, con la domanda superiore all’offerta ormai da un lustro.
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Geopolitica e tensioni con il Messico: il ruolo dei dazi USA
A complicare ulteriormente il quadro, si aggiungono le tensioni commerciali tra Stati Uniti e Messico, primo produttore mondiale di argento. Le minacce di dazi fino al 30% da parte dell’amministrazione statunitense hanno alimentato paure diffuse tra gli operatori, anche se l’argento non è attualmente incluso tra i metalli soggetti a tariffe. Il solo timore di un’estensione delle misure ha bastato a spingere nuovi acquisti e a ridurre ulteriormente le scorte.
Argento tra rifugio e industria: il valore della sua doppia anima
A differenza dell’oro, che è quasi esclusivamente un bene rifugio, l’argento è anche fondamentale a livello industriale. Viene impiegato in:
- Pannelli solari e tecnologie per l’energia pulita
- Elettronica di consumo e chip
- Dispositivi medici e informatici
Con la transizione energetica in pieno svolgimento e la digitalizzazione globale in forte espansione, la domanda tecnologica di argento è destinata ad aumentare nei prossimi anni, fornendo un ulteriore supporto al prezzo.
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Quali scenari si aprono ora per l’argento?
Molti analisti restano ottimisti, anche se invitano alla cautela per via della forte volatilità. In caso di nuove crisi geopolitiche o segnali di rallentamento economico globale, l’argento potrebbe puntare verso i 45-50 dollari l’oncia. Tuttavia, un rafforzamento del dollaro o un cambio di rotta da parte delle banche centrali potrebbe frenare la corsa.
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