
Il dollaro statunitense ha interrotto la sua discesa mercoledì, stabilizzandosi dopo tre giornate negative, ma resta comunque vicino ai minimi delle ultime due settimane, in un contesto in cui il miglioramento del sentiment di mercato è alimentato dal recente accordo commerciale tra Stati Uniti e Giappone.
Secondo i dati aggiornati alle 08:10 italiane, il Dollar Index, che misura la forza del biglietto verde rispetto a un paniere di sei valute principali, si attesta a 97,110, praticamente invariato rispetto al giorno precedente e poco sopra i livelli più bassi dal 10 luglio.
Da inizio aprile, il dollaro ha perso oltre il 6%, appesantito dalle tensioni commerciali globali scaturite dall’annuncio delle tariffe del 2 aprile da parte di Donald Trump.
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L’accordo USA-Giappone porta sollievo ai mercati
L’annuncio da parte dell’ex presidente Trump di un’intesa commerciale con il Giappone ha ridato fiducia agli investitori, allontanando momentaneamente lo spettro di una guerra commerciale su vasta scala. In un post su Truth Social, Trump ha comunicato che le tariffe sulle importazioni giapponesi saranno fissate al 15% invece del 25% previsto inizialmente, e ha anticipato investimenti giapponesi per 550 miliardi di dollari negli USA.
La valuta americana ha vissuto una fase di indebolimento da quando l’amministrazione Trump ha lanciato tariffe generalizzate, per poi passare a una strategia di negoziati bilaterali. Il recupero è ora appeso ai prossimi dati macroeconomici, in particolare alle vendite di case esistenti di giugno, che saranno pubblicati a breve.
Secondo gli analisti di ING, il settore immobiliare potrebbe essere il prossimo a risentire della frenata economica statunitense, rendendo questi dati particolarmente significativi in vista della prossima riunione della Federal Reserve.
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Euro in calo in attesa della BCE, ma resta forte
Sul fronte europeo, l’euro perde leggermente terreno contro il dollaro, con il cambio EUR/USD in calo dello 0,1% a 1,1745, pur rimanendo vicino ai massimi toccati a inizio mese. La moneta unica ha comunque guadagnato oltre il 13% dall’inizio dell’anno, spinta dalla ricerca di asset alternativi al dollaro da parte degli investitori.
Domani è attesa la decisione della Banca Centrale Europea, che dovrebbe mantenere i tassi invariati dopo otto tagli consecutivi. Tuttavia, l’incertezza legata a possibili nuove tariffe statunitensi potrebbe condizionare il futuro della politica monetaria europea.
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Sterlina in rialzo dopo accordo UK-USA
La sterlina britannica ha segnato un progresso dello 0,2%, raggiungendo quota 1,3546 contro il dollaro, favorita dalla firma di un accordo commerciale tra Regno Unito e Stati Uniti. Questa intesa rafforza la posizione del Regno Unito nei mercati internazionali, in un momento di crescente instabilità politica in altre aree del mondo.
Lo yen giapponese risente dell’instabilità politica interna
Il cambio USD/JPY è salito dello 0,1% a 146,72, con lo yen che ha restituito parte dei guadagni registrati nei giorni scorsi, a causa dell’incertezza politica in Giappone. Nonostante l’accordo commerciale con gli USA, il clima si è fatto più teso dopo che il quotidiano Mainichi ha anticipato le imminenti dimissioni del primo ministro Shigeru Ishiba, attese entro fine agosto.
La sua decisione arriva dopo una sconfitta del Partito Liberal Democratico nelle recenti elezioni per la camera alta, evento che ha scosso ulteriormente la stabilità del governo.
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Valute asiatiche sostenute dal clima distensivo
L’australiano ha registrato un +0,5%, con il cambio AUD/USD a 0,6577, mentre lo yuan cinese si è rafforzato, con USD/CNY in calo dello 0,2% a 7,1629. In entrambi i casi, il clima più disteso nei commerci regionali grazie all’accordo tra USA e Giappone ha contribuito a ridurre la pressione sulle valute asiatiche.
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