
Tra gli analisti c’è una sostanziale convergenza di vedute sul fatto che la FED nel board di settembre effettuerà il suo primo taglio del costo del denaro. Gli ultimi dati sull’inflazione negli Usa (inferiore alle stime) rendono quasi inevitabile questo scenario e allora poco importa se dalla Federal Reserve, incredibilmente, non è arrivato ancora alcun segnale in tal senso perchè i giochi sembrano davvero essere fatti e, lato trader, c’è solo da preparare la strategia più ottimale per investire su questo scenario. A partire dalla scelta degli asset su cui puntare l’attenzione.
In questo articolo parleremo proprio dei mercati a cui guadare in vista del taglio di settembre dei tassi FED. Visto che abbiamo però fatto riferimento al “no comment” della Federal Reserve forse è meglio partire proprio da lì anche per evitare che i trader possano dare troppo per scontato. Insomma come stanno le cose per settembre con i tassi FED.
Chi dice che a settembre la FED taglierà i tassi di interesse?
Senza tanti giri di parole: la FED non ha mai annunciato che nel 2025 ci sarà il taglio dei tassi di riferimento. In nessuna delle passate riunioni del FOMC è stata mai messa nero su bianco l’intenzione di procedere alla riduzione del costo del denaro. Men che mai a settembre!
E allora la prospettiva di ribasso dei tassi è unicamente tracciata da esperti e analisti nonchè deducibile dalle indicazioni che arrivano dal mercato dei futures. Secondo il FedWatch Tool del CME Group oramai sarebbe tutto già prezzato: 90 per cento delle attese sono per una riduzione del costo del denaro di 25 punti base. Questo è lo scenario prevalente perchè poi c’è chi si è spinto addirittura oltre. Secondo pochi analisti, infatti, la riduzione potrebbe essere anche di 50 punti base nel caso in cui il mercato del lavoro americano dovesse indebolirsi ancora di più. Inutile dire che anche su questa ipotesi secondaria non c’è mai stata alcuna indicazione da parte del Fomc. Sempre di ipotesi speculative si tratta, anzi in questo secondo caso, ancora di più della prima.
E dove c’è speculazione, c’è spazio per fare trading usando broker particolarmente adatti al day trading. Un esempio è FP Markets.
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Gli asset da tenere d’occhio se la FED taglia i tassi a settembre
Avendo chiarito quale è la situazione, vediamo allora quali sono i mercati da monitorare assumendo come scenario il ribasso di 25 punti base dei tassi FED a settembre.
Tenendo presente che il taglio dei tassi non è solo abbassamento del costo del denaro, ma un segnale che influenza il comportamento di capitali, aziende e consumatori, ecco una panoramica generale delle aree che tendono a beneficiarne:
Forex e taglio tassi FED
Quando la Federal Reserve taglia i tassi di interesse, il mercato Forex reagisce quasi sempre in modo sensibile, perché i differenziali di rendimento tra valute sono uno dei principali driver di domanda e offerta. Ecco i principali effetti attesi.
Indebolimento del dollaro USA (USD):
- Un tasso più basso riduce il rendimento degli asset denominati in USD, rendendo meno attraente detenere dollari.
- Gli investitori internazionali possono spostarsi verso valute che offrono rendimenti più elevati, riducendo la domanda di USD.
- Storicamente, un ciclo di tagli tende a spingere EUR/USD e GBP/USD verso l’alto (dollaro più debole), se le altre banche centrali mantengono politiche stabili o restrittive.
Rafforzamento di valute a più alto rendimento:
- Se altre banche centrali non tagliano i tassi contemporaneamente, valute come AUD, NZD o CAD possono rafforzarsi contro l’USD grazie al maggiore differenziale di tasso.
- Anche valute emergenti con tassi più alti possono attirare capitali, se il contesto di rischio globale resta favorevole.
Azioni Growth e settori sensibili ai tassi
Ma tassi più bassi significano anche minori costi di finanziamento e maggior valore attualizzato dei flussi di cassa futuri. Le aziende con forte crescita attesa (tech, biotech, energia pulita) tendono a beneficiare in modo più marcato.
- Target: tecnologia, intelligenza artificiale, energie rinnovabili.
- Vantaggio: accelerazione dei progetti di espansione e migliore valutazione di mercato.
Small cap e settori ciclici
Sempre restando in ambito azionario, le aziende più piccole, spesso più dipendenti da finanziamenti bancari, beneficiano direttamente di tassi più bassi. Anche settori ciclici come beni discrezionali e automotive possono trarre vantaggio dall’aumento della spesa dei consumatori.
- Target: ETF small cap, azioni di consumo ciclico.
- Vantaggio: margini migliorati e crescita delle vendite.
Asset reali e materie prime
infine ci sono le materie prime con i tassi bassi che tendono a indebolire il dollaro, favorendo materie prime come oro, argento e petrolio. Questi asset possono servire anche da copertura contro eventuali pressioni inflazionistiche.
- Target: ETF su oro e commodities, società minerarie.
- Vantaggio: protezione e diversificazione.
L’ipotesi più speculativa in assoluto: 4 tagli dei tassi FED entro inizio 2026
Visto che stiamo parlando di speculazione sul taglio dei tassi FED, forse vale la pena citare l’ipotesi più avanzata in assoluto che è quella di JP Morgan. Ideale per chi vuole fare trading cavalcando il taglio al costo del denaro Usa andando oltre le quasi certezze di settembre, lo scenario della banca d’affari Usa vede addirittura 4 tagli da qui a inizio 2026. Significativo che gli stessi esperti appena pochi mesi fa stimavano un solo ribasso, quello di settembre.
Anche in questo caso, però, non c’è alcuna indicazione della FED (non c’è per il ribasso di settembre figuriamoci per una prospettiva basata su 4 tagli). Sono solo indicazioni chiarissime che arrivano dalla Casa Bianca (da mesi in pressing sulla FED per chiedere il ribasso) a sostenere la nuova view. E poi ci sono i fatti a partire dalla nomina di Stephen Miran nel Board della Federal Reserve. Si tratta di un banchiere da tempo schierato per il ribasso del costo del denaro.
Insomma secondo JP Morgan è il vento che sta cambiando. I trader più speculativi potrebbero trovare stimolante questa prospettiva di lungo termine e cavalcare con un broker che permette di operare a spread bassi e con la massima rapidità nell’esecuzione degli ordini proprio come FP Markets.
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Perchè fare trading con FP Markets se la FED taglia i tassi

Fare trading con FP Markets (qui la recensione) in uno scenario di taglio dei tassi FED può offrire vantaggi specifici sia dal punto di vista operativo che strategico, soprattutto se si vuole sfruttare la volatilità e le opportunità che emergono nel Forex, negli indici e nelle materie prime.
Come accennato in precedenza, un taglio dei tassi FED genera movimenti importanti in coppie come EUR/USD, GBP/USD, USD/JPY e valute a più alto rendimento (AUD, NZD). FP Markets offre spread a partire da 0,0 pip sugli account Raw ECN, il che significa che i trader possono fruttare movimenti rapidi senza costi eccessivi.
Non solo ma c’è poi la questione della rapidità. Durante i comunicati FED, la velocità di esecuzione è cruciale per evitare slippage eccessivo. FP Markets ha una infrastruttura di trading con latenza molto bassa e connessioni dirette a fornitori di liquidità, utile per operazioni intraday e scalping.
In ultimo non va tralasciata l’ampia gamma di strumenti correlati al dollaro perchè un taglio tassi non impatta solo il Forex: si riflette anche su indici USA (S&P 500, Nasdaq), oro, petrolio e obbligazioni. E FP Markets consente di negoziare oltre 70 coppie Forex e numerosi CFD su indici e commodities, permettendo strategie di copertura e diversificazione.
Questo contenuto non deve essere considerato un consiglio di investimento.
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